Oggi dopo i vari periodi rossi e arancioni che si sono succeduti nel corso degli ultimi mesi sono ritornato a incontrare un mio vecchio amico: i Monti Iblei. E’ stato un incontro pieno di commozione fra amici che si vogliono realmente bene. Un incontro fra uno che si sente profondamente ibleo – ossia il sottoscritto – e la sua madrepatria, cioè gli Iblei. Non potete immaginare la mia gioia allorquando lasciando Carlentini mi sono inerpicato verso l’interno della nostra provincia. Gli Iblei si stavano avvicinando sempre di più. Stavo per raggiungere il loro cuore. Borgo Rizza, Sortino, La Ferla (Ferula un tempo), Cassaro e, infine, Palazzolo Acreide, la capitale dei Monti Iblei siracusani. Che gioia rivedere le tipiche essenze degli Iblei come i lecceti oppure il lentisco od ancora il timo. Inerpicarsi nello spazio lasciato vuoto fra due colli. Ad esempio la vallata che si trova fra La Ferla e Cassaro. I classici muri a secco. Le case nobili in stile liberty. Od ancora quel barocco bello ed arioso di tipica scuola netina dai colori tenui e le forme rotonde e semplici. Le masserie che connotano della loro presenza il territorio e che allevano razze pregiate come il suino nero degli Iblei. Ogni paese ha le sue caratteristiche. Sortino ha una pianta quadrata che rassomiglia a Catania o a Ragusa in quanto tutto si dirama dai cc.dd. “quattro canti”. La Ferla adagiata dolcemente su un colle degradante verso la vallata. Cassaro una cittadina semplice e tranquilla. Poi, Palazzolo Acreide una delle città gioiello del Val di Noto. La parte più antica riguarda quella che guarda verso la valle del fiume Anapo. Per sintesi, la parte preistorica, greca e medievale. Più ci si addentra verso la Chiesa di San Sebastiano abbiamo costruzioni che si rifanno al barocco e al liberty. Palazzolo Acreide pur nella differenza degli stili è una città dall’impianto urbano e architettonico estremamente omogeneo e ben amalgamato. Non per nulla è “Patrimonio dell’Umanità” e “Uno dei borghi più belli d’Italia”. Basta la visione del palazzo Spadaro-Rizzarelli per renderci conto dell’importanza della città. Oggi è stata un’esperienza unica e corroborante. Ho incontrato nuovamente la mia madrepatria e, lo ripeto, la commozione ha preso il sopravvento in quanto gli Iblei sono il nostro habitat naturale da numerosi secoli ed hanno ospitato varie civiltà e popolazioni. Benvenuti di nuovo nel mio cuore Monti Iblei!