Intervista a GUIDOBONI: “Niente Paradiso” e il nuovo EP “glu”

Intervista a GUIDOBONI: “Niente Paradiso” e il nuovo EP “glu”

Già disponibile in tutti i digital store, “glu” è il nuovo EP di Filippo Guidoboni, in arte GUIDOBONI, ed è stato anticipato dal singolo “Niente Paradiso“: una canzone che racconta la storia di una persona che si sente impotente di fronte alle difficoltà della persona amata.

Intervista a GUIDOBONI: “Niente Paradiso” e il nuovo EP “glu”

Ciao Filippo, bentrovato su Radio Una Voce Vicina InBlu. Come stai?

Ciao ragazzi. Diciamo che sto. Sempre in cerca di un equilibrio.

Niente Paradiso” è il tuo nuovo singolo. Qual è stata la goccia che ha poi fatto traboccare l’inchiostro sullo spartito?

Sono state tante cose. Principalmente, la ragazza con cui stavo insieme a quel tempo mi ha spronato a mettere su carta delle cose che mi tenevo dentro e che mi stavano logorando la salute.

Tu canti: Niente paradiso per quelli come te. Se avessi a disposizione soltanto tre aggettivi, come descriveresti questo ‘tu‘ al quale ti rivolgi?

Leale, schietto e buono.

Cosa, invece, vorresti dirgli?

Io gli dico tutto. È il mio miglior amico. Lui sa già tutto.

Niente Paradisoha anticipato la pubblicazione del tuo EP d’esordio glu. Ci parli un po’ più nel dettaglio del titolo e delle tracce che lo compongono?

In glutrovate i singoli che ho pubblicato in questi primi mesi del 2023 e un brano inedito, “A Casa Dei Miei“. Sono un piccolo sorso, una breve presentazione di quello che sono: nostalgico, malinconico ed eternamente grato alla mia famiglia e a tutto quello che avverrà in futuro, anche se non so ancora cosa.

Oggi, cosa rappresenta per te la musica?

Ci ho pensato tante volte. Potrei stare senza la musica? Sono stato molte settimane senza toccare il piano o la chitarra e sapete una cosa? Non mi sono mai sentito in colpa. Non mi sveglio più di notte a scrivere. Lo vorrei tanto, ma ho capito che la musica deve essere come un rapporto tra amici, non morboso. Ci si vede anche per un caffè una volta alla settimana, oppure una volta al mese, oppure non ci si vede per anni e poi ci si racconta di tutto.

Qual è, invece, il tuo primo ricordo da cantautore?

Il primo contatto è stato tanti anni fa. Ho trovato e letto delle poesie di un personaggio conosciuto di un paese vicino a casa mia. Ne ero venuto in possesso perché eravamo praticamente imparentati. Avrò avuto 14 o 15 anni. Presi la chitarra e cominciai a far funzionare quelle parole, quelle poesie in musica. Apparentemente ci riuscii. Mi piacque. Poi ci vollero altri 15 anni per risentire quella bella sensazione.

Filippo, grazie per essere stato qui con noi. Buona musica e in bocca al lupo per tutto!

Grazie a voi ragazzi. Buona vita!

Open chat
Ciao,
chiedici la tua canzone