Natale, cimiteri aperti per dare la possibilità ai famigliari di stare vicino si propri cari. Lettera aperta del giornalista Angelo Lopresti

Natale, cimiteri aperti per dare la possibilità ai famigliari di stare vicino si propri cari. Lettera aperta del giornalista Angelo Lopresti

Il giornalista Angelo Lopresti scrive una lettera aperta per sottolineare che in occasione delle festività i Cimiteti rimangano aperti, per dare la possibilità a quanti vogliono di stare vicino ai propri cari.
Non c’è festa o motivo personale perchè un medico non garantisca l’assistenza sanitaria, una forza dell’ordine la sicurezza, un giornalista il diritto d’informazione, un vigile del fuoco la protezione civile, un sacerdote il supporto della fede. E un sindaco il suo sostegno alla propria comunità. E cosi come tanti altri operatori e professionisti. Si fanno turni, si organizzano i servizi e le sostituzioni per garantire sempre e comunque i servizi a tutti in un Paese caratterizzato dalla democrazia. Fin qui sembrerebbe essere tutto scontato, tutto dovuto, apparentemente giusto e perché no, tipico di una società moderna. Purtroppo però succede che un operatore dei servizi cimiteriali, uno che assolve la funzione di custode, il giorno di Natale ti lascia fuori dal cancello dicendo che è festa anche per Lui. E lo fa anche in malo modo, urlando e incatenando i cancelli. Tutto accade nonostante gli viene detto che non ha ragione di comportarsi così. Si può essere più tolleranti, un po’ più comprensivi, considerando il luogo. Ma è da capire quel custode, almeno ci si sforza di farlo. Forse è stanco o non riesce a comprendere bene che il suo è un lavoro veramente importante. Sicuramente Lui ha ragione, è giusto che chiunque trascorra le feste con i propri cari. Appunto con i propri cari, con quelli che anche se non sono più su questa terra hanno sempre e comunque un posto nella tua vita, nel tuo cuore e nei tuoi motivi per andare avanti. E allora perchè non avere la possibilità di avere la libertà di trascorrere qualche ora in più insieme a loro, anche se ciò avviene davanti a una lapide fredda con la compagnia di una bella foto e di tanti ricordi. Ma è pur sempre un conforto che può essere incomprensibile per chi svolge questo lavoro, ma può curare il CUORE di chi ha perso una persona importante. Per molti emigrati l’occasione delle feste è motivo di ritornare in città e quindi anche tra le poche occasioni per stare con i loro defunti. Ma a Natale in questa parte della terra hai il tempo ridotto per fare le visite al cimitero. A quanto pare non si può proprio fare, cioè andare liberamente l’intera giornata. Allora cosa fare? A chi rivolgersi se sei stato messo alla porta dal custode dalla CASA DI CHI RIPOSA ETERNO?. Questa è solo una costatazione che è lontana da polemiche populiste che non appartengono a chi le ha vissute. Qualcuno dotato di grande animo e sensibilità che si ritroverà in queste poche righe capirà tutto e non permetterà che il giorno di NATALE o di altre occasioni religiose non si possano trascorrere in libertà con chi ci ha temporaneamente lasciati.

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