Lentini, La bella storia

Lentini, La bella storia

Il libro-saggio “Populu di Lintini, sintiti, sintiti…” è un delizioso regalo che due giovani autori – Alfio Caruso e Noemi Pericone – hanno donato a Lentini e a tutta la sua comunità. Già ne avevamo parlato in termini elogiativi qualche settimana fa in riferimento alla recensione del libro in questione. Ci è parso, dunque, opportuno e appropriato intervistare i due autori che si sono dimostrati subito pronti a rispondere alle nostre domande. Lasciamo la parola ad Alfio e Noemi. Prego…

Come vi è venuta l’idea di scrivere un libro che parlasse di artigiani e antichi mestieri?

Alfio: “Tutto parte dalla curiosità e dall’amore per il passato che mi sono stati trasmessi principalmente da mia nonna materna, nonna ‘Nzina. Da piccolo stavo ore ad ascoltare affascinato i suoi racconti e la mia è diventata una sorta di missione. Volevo che tutti potessero provare le mie stesse emozioni e soprattutto non volevo che questi ricordi andassero perduti. Ho cominciato a collezionare foto, cartoline, a registrare i racconti dei miei nonni o a prendere appunti. Circa 15 anni fa ho iniziato ad intervistare lavoratori e artigiani del territorio per ampliare le mie conoscenze e dopo qualche anno mi sono reso conto di avere una mole di materiale così cospicua da poter pensare di racchiudere tutto in un libro. Il progetto però era molto ambizioso, stavo quasi per abbandonarlo quando mia moglie mi ha esortato a riprenderlo e insieme abbiamo messo insieme tutti i pezzi e abbiamo finalmente dato vita al libro.”

In che modo avete organizzato il lavoro complessivo di ricerca?

Alfio: “Sono partito da una lista di mestieri scomparsi o profondamente modificati, poi ho chiesto ai miei nonni i nomi degli artigiani e dei lavoratori che avevano svolto quei mestieri nel nostro territorio agli inizi del Novecento. Dopodiché sono andato in giro per i quartieri alla ricerca di queste persone. Non è stato per nulla semplice trovarle, spesso si erano trasferite o non c’erano più e allora dovevo fare ulteriori ricerche. È stato un lavoro impegnativo che ha richiesto anni, le ultime interviste risalgono ad un mese prima di andare in stampa!”

Ho notato che non si tratta di un libro esclusivamente di nostalgia per un passato che non c’è più, ma ci restituisce una Lentini viva ed attuale…

Noemi: “Questo non vuole essere un libro nostalgico, tutti noi ci evolviamo e ci modifichiamo e lo stesso è successo a Lentini. Non possiamo pretendere che il nostro paese sia come si presentava 50 o 60 anni fa però possiamo imparare a conoscere le nostre radici, capire da dove veniamo e soprattutto rivalutare alcuni valori che sembrano non appartenere più alla società contemporanea.”

Considerare il vostro libro un semplice prodotto editoriale mi pare riduttivo. Qui abbiamo innanzi a noi un saggio antropologico e etnografico…

Alfio: “La ringraziamo per queste parole. Sicuramente l’uomo e la sua vita sociale e culturale sono al centro del nostro libro. La sua peculiarità sta proprio nel non limitarsi alla mera descrizione del mestiere ma ogni intervistato ha arricchito i racconti con aneddoti e ricordi della vita quotidiana. Abbiamo prestato particolare attenzione alle vite dei protagonisti in modo da rendere la lettura ancora più piacevole ed interessante.”

Cosa provavate quando eravate al lavoro per scrivere il libro?

Noemi: “Io sono molto grata ad Alfio per avermi permesso di aiutarlo a scrivere questo libro. Ho imparato tantissime cose, ho conosciuto le voci di tanti lavoratori, ognuno con le sue peculiarità e con il suo modo di raccontare. É stata una grande emozione sentire dalle voci dei protagonisti storie a noi così lontane di fame, guerra e difficoltà. Penso che nei loro racconti ci siano delle vere e proprie lezioni di vita. La società moderna ci ha illuso di poter colmare le nostre insoddisfazioni attraverso l’acquisto dei beni materiali ma purtroppo non è così e la società dei nostri nonni, capace di adattarsi e di vivere con semplicità, ci fa capire che dovremmo rivedere le nostre priorità.”

Le reazioni al vostro libro sono state molte positive perché credo che sia uno dei migliori libri mai pubblicati su Lentini…

Alfio: “Le sue parole ci fanno molto piacere e ci rendono orgogliosi, siamo molto soddisfatti del successo che sta riscuotendo e lo scopo è soprattutto quello di suscitare interesse nelle nuove generazioni.”

E’ un libro che dimostra un grandissimo amore per la città dove si vive e si lavora…o sbaglio?

Noemi: “Non sbaglia, siamo molto legati a Lentini, il paese in cui siamo nati e cresciuti. C’è ancora tanta voglia di fare nel nostro territorio, è importante che ognuno di noi dia il proprio contributo affinché il nostro paese ritrovi lo splendore di un tempo.”

Molte foto del vostro libro non le avevo mai viste. Quindi, la ricerca del materiale iconografico è stata particolarmente accurata e approfondita…

Alfio: “Tutto è nato quando, da bambino, mia nonna ‘Nzina mi ha regalato delle cartoline antiche di Lentini, da quel momento ho iniziato a collezionare qualunque tipo di immagine che ritraeva la nostra città. Mi piaceva notare i cambiamenti che vi erano stati nel tempo, da qui è nata l’idea del mio primo libro “Lentini…C’era una volta” che racconta la nostra città partendo da quelle foto e arricchendole con curiosità, aneddoti ed informazioni storiche. Dietro quel libro ci sono anni di studi e di ricerca all’Archivio Storico durante i quali ho iniziato a maturare anche l’idea di “Populu di Lintini, sintiti, sintiti…” Purtroppo non sempre sono riuscito a trovare delle fotografie legate ai mestieri perché all’epoca non era comune possedere una macchina fotografica. In quei casi mi sono dovuto ingegnare realizzando a mano dei disegni raffiguranti i mestieri, attenendomi alle descrizioni ricevute in merito. Oppure ho dovuto ricreare delle ambientazioni, come nel caso dello junciaru, buggiunaru o della bottega del fabbro, coinvolgendo amici e parenti e chiedendo loro di indossare vestiti d’epoca mimando le gesta dei lavoratori.”

Come il passato che è rappresentato nel vostro libro può dare la giusta spinta alla Lentini dei prossimi lustri?

Noemi: “Con questo libro vogliamo ricordare che Lentini è stato un grande paese e speriamo che serva a spronare i lentinesi a credere nelle potenzialità del nostro territorio.”

Avete intenzione di proseguire in questo vostro lavoro di ricerca ed indagine storiografica?

Alfio: “Ci stiamo pensando, ci piacerebbe approfondire il tema delle usanze e dei costumi del nostro territorio.”

 

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