Lentini, il Maestro Bordonaro e l’amore per l’Arte

Lentini, il Maestro Bordonaro e l’amore per l’Arte

E’ stato davvero emozionante poter intervistare uno dei massimi protagonisti della vita culturale della nostra Lentini. Mi riferisco al Maestro Bordonaro. Infatti, leggendo la sua storia di uomo d’arte ci si accorge che per il Maestro Bordonaro l’Arte è una missione e assume un valore imperituro. Il suo essere artista l’ha portato a diverse esperienze. Ha organizzato mostre personali, è stato protagonista di mostre collettive, ha all’attivo una consistente pubblicistica ed, infine, ha svolto con particolare amore il ruolo di insegnante. In breve, il Maestro Bordonaro ha sviluppato la sua missione di artista sperimentando ogni campo con il risultato di lasciare una traccia evidente e forte della sua Arte. Un’Arte che è un gesto di amore verso l’uomo e la vita. Ma ora diamo la parola al Maestro Bordonaro.

Quando è nata in Lei la passione per l’arte?

“La mia passione per l’Arte è nata istintivamente quando ero bambino. Un mio compagno di classe si accorse che in terza Elementare già disegnavo “ Napoleone a cavallo “copiandolo dal sussidiario. Successivamente, l’insegnante di Lettere facendoci disegnare e scrivere gli argomenti di Storia e Geografia della Scuola Media, ci educava a disegnare e colorare. Fu poi, l’iscrizione nel vicino Istituto Statale d’Arte di Catania nella sezione di Decorazione Pittorica che sviluppai la mia grande passione. L’Accademia di Belle Arti in Pittura fu la scelta migliore.”

Ci vuole delineare un breve profilo biografico?

“Sono nato a Lentini nel 1950 .Ho dipinto opere pittoriche figurative, astratte informali, paesaggi, ritratti, disegni di natura, illustrazione biblica, con Happening , Performance, Poesia Visiva e Sonora. Ho eseguito molti disegni per la didattica con relative mostre, eseguito prototipi al Centro Duchamp di Bologna, e insegnato nelle sezioni di Design e Comunicazione Visiva all’Istituto Statale d’ Arte Maxi Sperimentale di Monza. Da anni mi occupo di temi religiosi, con disegni, illustrazioni, opere pittoriche e maxi studi biblici. Dopo aver insegnato nei Licei Artistici con corsi all’Accademia di Belle Arti per la Silsis di Milano, adesso mi occupo solamente del mio lavoro artistico. Ho esposto in circa 40 mostre personali e collettive.”

Che ruolo ha avuto Lentini, la sua città, nel suo percorso artistico?

“Lentini mi ha permesso di vivere in tranquillità fino al 1976 e di aver dipinto circa 150 paesaggi a pastello, acquerello e olio su tela. Sono rimasto molto legato alla mia città, specialmente nel dare cultura e Arte, dove sono nate le prime mostre e le prime esperienze artistiche con gli amici della “ Scuola di Lentini “ e di Catania.”

Ho notato che la sua attività professionale è molto poliedrica a dimostrazione che per Lei l’arte è una missione…

“Nell’Arte mi sono interessato di tutto: dalla Pittura, alla Fotografia, alla Scultura, alle Tecniche Incisorie, al Disegno e alla Didattica. Io sento l’Arte come una missione: devo realizzare quello che sento, devo completare ciò che devo fare nella mia vita, questo mi aiuta a vivere e mi dà la forza di continuare. Tutto ciò che faccio e correlato all’Arte e alla Didattica.”

Quali delle mostre personali e/o collettive ricorda con più piacere?

“Le mostre che ricordo con piacere sono le prime a Lentini, di rottura rispetto all’ambiente e la cultura di allora con opere Astratte Informali, in contrasto ai paesaggi che dipingevo dopo. A Milano nel 1993, con Museo Teo realizzai “ Una Mostra in cielo “ per un “ Museo senza sede e senza opere “, una mostra Concettuale, apprezzatissima da tutto l’ambiente artistico milanese. Un’altra ancora nel Parco di Monza: “ Pittura sull’erba “, una serie di piccoli quadri sui segni della Natura e segni astratti, messi a terra e vicino ad alberi come fusione tra Arte e Natura.”

La sua attività pubblicistica è piuttosto importante. Che valore ha per lei raccontare l’Arte mediante la scrittura?

“Ho sempre scritto i miei appunti d’Arte nei miei “ Disegni e acquerelli di Natura “; raccontare i miei pensieri, equivale a corredare e completare ciò che l’artista esprime. La scrittura si serve di segni alfabetici, il disegno di segni figurativi e astratti, tutti e due formano un racconto visivo. Credo sia importante scrivere, molti grandi artisti lo hanno fatto, anche se in definitiva è l’opera pittorica a parlare da sé.”

Lei è anche insegnante. Come trasmettere agli allievi l’amore per l’Arte?

“Ho insegnato dal 1976 al 2014, quando si è artisti gli allievi lo percepiscono, l’amore per l’Arte si sente e si trasmette automaticamente, senza sforzi. La Didattica è comprensiva di regole e di libertà di espressione. Ho sempre recitato le mie poesie…”

Per lei quale significato si può dare alla parola Arte?

“L’Arte è una manifestazione manuale dell’intelletto, come tutte le altre attività, comprensivo di uno spirito creativo che ci è dato fin dalla nascita dal nostro Creatore.”

Ci vorrebbe più Arte per rendere più bello il mondo?

“Ci vuole più Educazione Cristiana e più Arte per rendere più bello il mondo. L’Arte non ci salva, ma abbellisce.”

L’Arte è un dono di natura oppure si apprende?

“L’Arte è un dono di natura e si può apprendere, è un talento naturale e acquisito.”

Una domanda su Lentini: perché la nostra città langue da così tanti anni in una situazione di degrado? Forse è mancata una visione artistica della città?

“Lentini langue e soffre da sempre, le difficoltà del lavoro, il dopo guerra, la ricostruzione e la situazione economica e sociale, hanno avuto periodi di ripresa e di declino. Allo stato attuale Lentini ha bisogno di resistere, di sforzarsi e creare lavoro. Gli artisti hanno lavorato con difficoltà e con difficoltà si sta cercando di abbellirla, sempre con donazioni. Credo che sia mancata una visione artistica della città, specialmente quella urbana, adesso si sta rimediando, gli artisti vanno remunerati.”

Ci può anticipare i suoi prossimi impegni professionali? Quando una mostra completa della sua opera nella sua Lentini?

“Allo stato attuale i miei impegni professionali sono personali: realizzare opere arretrate dal 1976, anno in cui lasciai per insegnare, per la famiglia numerosa e la religione. Ho completato a gennaio tutti i miei studi e disegni di Natura e adesso sto continuando i temi dell’Apocalisse, l’impegno è mastodontico, vedrò come portarlo avanti. Sento il bisogno di dipingere ancora paesaggi molto lavorati, la pandemia e il mio stato di salute stanno frenando. Dipingerò a casa e farò ciò che potrò. Le gallerie sono chiuse e aperte a singhiozzo, vedremo. Non so quando si farà una mia Mostra Antologica a Lentini, ho molti lavori con diverse tematiche, molti necessitano di cornici o bacheche per l’esposizione. Ci sono proposte, se ci sono le condizioni si può fare tutto. Noi artisti dedichiamo il nostro tempo e compriamo i materiali, il resto è cultura.”

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