Carlentini, Storia di un eroe semplice

Carlentini, Storia di un eroe semplice

Nella prestigiosa location di Palazzo Matarazzo ieri sera – alle ore 18:00 – si è svolto un evento che riconcilia con la bellezza dell’essere umano. In quest’occasione si è presentato il libro scritto da Emanuele Merlino intitolato “Un Eroe Ermenegildo Rossi, quando il coraggio fece paura all’Italia” edito per i tipi della Eclettica Edizioni. Erano presenti, oltre all’autore e al protagonista del libro, il Presidente dell’Associazione Davvero e Sempre per Carlentini Dr. Giovanni Condorelli e il collega Silvio Breci in qualità di moderatore della serata. Inizia con una corposa quanto arguta introduzione il collega Breci che da delle informazioni di rimarco circa la genialità degli ingegneri carlentinesi poi è la volta dell’autore che con parole accorate e puntuali delinea la storia di un eroe semplice dei nostri giorni. Un eroe che su un volo Parigi-Roma affronta senza timore alcuno un gigante di due metri funzionario dell’Unesco di origine kazaka che aveva deciso di arrecare danno a una hostess del succitato volo ferendola. Questo eroe, che non ha pensato un minuto di più, si chiama Ermenegildo Rossi e con grande coraggio si pone in difesa della collega oggetto di violenza riuscendo a ridurlo all’impotenza. Un atto di incredibile coraggio e forza interiore. Il racconto viene proseguito a questo punto dal protagonista medesimo della vicenda, ossia lo stewart Ermenegildo Rossi. E’ un bel raccontare il suo. Un raccontare che dimostra la semplice grandezza di una persona qualunque che in uno specifico momento decide di andare in soccorso di un altro essere vivente in pericolo di vita. Tuttavia, due aspetti inducono all’amarezza. La giustizia italiana, nonostante perizie psichiatriche piuttosto pesanti, giudica con rito abbreviato il dirottatore. Inoltre, è stato il medesimo Ermenegildo Rossi a dover scoprire di essere stato insignito della medaglia d’oro al valore civile navigando nel sito del Quirinale! Quindi, nessuna comunicazione ufficiale. In più, la medaglia gli fu data dopo peripezie in una scatoletta anonima con uno scotch con su scritto “Emenegildo Rossi”. Insomma, lo stato italiano non è che ha dato giusto lustro a questo bellissmo atto di coraggio civile e civico. Conclude la serata il Presidente Condorelli che puntualizza con parole sagge l’evento fin qui raccontato da Emanuele Merlino ed Ermenegildo Rossi. Una bella serata veramente che ci fa dire…ma gli italiani sono ancora della brava gente.

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