Carlentini, La fotografia racconta la nostra vita e la nostra anima

Carlentini, La fotografia racconta la nostra vita e la nostra anima

La mia memoria è composta da tanti elementi, ma l’elemento catalizzatore sono le foto. Per un semplice motivo. Hanno la capacità di catturare un momento della tua vita con modalità assolutamente semplici. Basta un “clic” e il gioco è fatto. E “clic” dopo “clic” hai modo di ricostruire la tua vita. Le foto contengono tutta la tua vita. I momenti belli e i momenti brutti. Raccontano. Ti “immortalano”. Consegnano all’eternità un particolare. In breve, nelle foto c’è la tua vita. Tutta. Senza eccezioni. Integrale. Piena di avvenimenti. Si può immaginare una vita senza foto? Credo che sia quasi impossibile. Le foto sono dei documenti che attestano che siamo passati su questa terra. Poi se abbiamo lasciato un’impronta essenziale questo è un altro paio di maniche. Ma il “busillis” è che attestano che noi siamo vissuti. Abbiamo calcato questa terra. Abbiamo fatto parte della vita del mondo. Eppure la foto è un qualcosa di estremamente semplice e banale. Appena un quadrato o un rettangolo di carta di modeste dimensioni. Eppure, eppure tu sei lì. Dimostra che sei esistito. La foto diventa allora il nostro diario di bordo. Mediante uno scatto annotiamo ogni momento della nostra vita. Ci ricorda il giorno della Laurea. Od ancora quei filari di fiori aulentissimi che circondavano casa mia. Gli incontri di mia madre con le sue amiche in Francia. Le foto di mio padre con i suoi alunni. I giochi sulla spiaggia di Pornichet in Francia. La foto con il mio primo cane. E tanto altro ancora. Le foto hanno una dimensione infinita perché sono infinite le ragioni che ti portano a scattare una foto. Rappresentano lo scorrere della tua vita. Senza veli. Senza censure. Sei così come sei. Nessun filtro fra l’obiettivo e tu oppure la persona che sta per essere fotografata. La fotografia instaura un rapporto diretto fra l’obiettivo e la persona da fotografare. Questo rende le fotografie uniche. Sono dirette e rappresentano un momento unico ed irripetibile della tua vita. Non ci saranno mai due foto dello stesso tipo. Ogni fotografia è una storia a sé. Con una sua identità e specificità. Tuttavia, pur avendo una loro identità, c’è un filo comune che le lega in un discorso più ampio e omogeneo: la tua personalità. In apparenza le foto paiono una distante dall’altra, ma in realtà parlano di una cosa. Di te e della tua personalità. Una fotografia non è solo un atto meramente meccanico di scatto che conserva un momento fisico. C’è dell’altro. La fotografia è un mezzo con cui si costruisce la storia di un’anima. La tua. Dietro ogni fotografia si nasconde la tua personalità. Ossia la tua anima. Le foto hanno questo di bello. Diventano con il tempo il vaso di pandora della tua anima. Tutte le foto che hai scattato contengono la tua anima. Non si vede, ma c’è. Aleggia in quello scatto. Se si legge più a fondo una foto la scopri. La indovini. La noti. La vedi. Vedere l’anima? Assurdo verrebbe di rispondere. Eppure l’anima si vede e si fa vedere. Come si fa a capire che l’anima è visibile? L’inquadratura. Ciò che si fotografa. Il momento che è oggetto dello scatto. L’espressione della persona che si sta fotografando. In tutti questi momenti l’anima esce fuori e si fa vedere. Quindi, la foto non solo è un diario di bordo della tua vita, bensì un segno della tua anima. Cioé di quel motore che ti permettere di vivere. Di quel principio immateriale che da vita a noi ogni giorno che il Signore ci da da vivere. In sede conclusiva, c’è da dire che la foto è il mezzo con cui registriamo per immagini l’anima della nostra vita. Perché in realtà non è la realtà che viene fotografata – anche se ci sembra così – ma la nostra anima. Essa ci parla, si manifesta a noi mediante le cose che fotografiamo. La foto in realtà immortale la nostra anima che è l’essenza stessa della nostra vita. In sintesi, FOTO-VITA-ANIMA. Un trio perfetto, oserei dire, che fa capire l’importanza della fotografia come strumento di ricordo della nostra vita e rivelatore dell’anima che si cela dietro ogni scatto.

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