Ucsi Catania,  “Comunicare il sacro – Sant’Agata senza Sant’Agata”, domani dalle 15 alle 17,  corso di formazione giornalisti

Ucsi Catania, “Comunicare il sacro – Sant’Agata senza Sant’Agata”, domani dalle 15 alle 17, corso di formazione giornalisti

CATANIA – “Comunicare il sacro – Sant’Agata senza Sant’Agata” è il titolo del seminario formativo per giornalisti che si svolgerà domani, giovedì 4 febbraio 2021, dalle 15 alle 17, in webnair, sulla piattaforma “Zoom”. L’incontro è promosso dalla sezione provinciale Ucsi di Catania con la collaborazione dell’Ucsi Sicilia, l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Il corso è inserito nel programma della festa di Sant’Agata, classificata come la terza festa mondiale per partecipazione di fedeli e per lo splendore di arte, cultura, tradizione e folklore. Il corso, moderato dal giornalista Salvatore Di Salvo, componente della Giunta nazionale Ucsi, sarà aperto con l’introduzione di Giuseppe Adernò, presidente della sezione provinciale Ucsi di Catania. A seguire le relazioni di don Paolo Buttiglieri, Consulente Ecclesiastico Regionale Ucsi,la giornalista Rossella Jannello, vice presidente regionale Ucsi, il presidente del Comitato dei festeggiamenti agatini Riccardo Tomasello,l’imprenditrice Mariella Gennarino. Il seminario ha ottenuto due crediti formativi. “Quest’anno a causa della pandemia e nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio – ha detto il presidente provinciale Ucsi Catania Giuseppe Adernò – la festa solenne non si potrà celebrare e nel titolo è stata aggiunta l’espressione “Sant’Agata senza Sant’Agata”.
La preposizione “senza”esprime, appunto, la mancanza dei festeggiamenti tradizionali che richiamavano migliaia di fedeli e turisti da ogni parte d’Italia e introduce il complemento di privazione della visione diretta dal Busto reliquario, dell’abbraccio dei cittadini con la Santa Patrona. Durante il corso si alterneranno gli interventi che raccontano il sacro di una festa tradizionale, che oggi sarà vissuta in una forma inusuale: le chiese a porte chiuse, le piazze del centro storico blindato. La devozione dei catanesi a Sant’Agata è qualcosa di molto intimo, misto a espressioni di esternazione, che non sono esibizionismo, ma volontà di condivisione di un sentimento profondo,una fervida preghiera e un devoto ringraziamento per i doni ricevuti.
Quest’anno, in città, non ci saranno luminarie, fuochi d’artificio,bancarelle dai caratteristici odori di torrone e dei dolciumi, mancherà l’armonia festosa delle candelore nei quartieri e per le vie della città, mala festa intreccerà la devozione e l’arte e l’intervento dell’imprenditrice racconterà del velo miracoloso di Sant’ Agata, protettrice delle tessitrici, le quali per tradizione nei giorni della festa, per rispetto della Santa, non lavoravano al telaio. Questa pandemia cesserà e le cicatrici che lascerà con la perdita di persone care, la crisi economica e lavorativa, la mutazione di stili relazionali richiedono un “balsamo” spirituale capace di guarire e dare conforto, forza e coraggio.
L’esemplarità della giovane Agata che si fa dono per la sua Città, la protegge, la custodisce, la difende, resti un monito per i “Cittadini, devoti tutti” a seguire il suo esempio di vita cristiana ed essere sempre un dono per gli altri”.

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