Siracusa, Ias l’intervento del senatore Antonio Nicita

Siracusa, Ias l’intervento del senatore Antonio Nicita

SIRACUSA – La nota dell’amministratore giudiziario IAS fa emergere uno scenario di preoccupazione su un doppio binario: quello del pericolo per la salute e per l’ambiente e quello occupazionale e degli investimenti.Il ruolo dell’Autorità giudiziaria e la sua autonomia vanno rispettati in senso assoluto e le informazioni e le nuove conoscenze che emergono, al di là delle vicende giudiziarie dei singoli, sono elementi preziosi per l’azione politica e legislativa da intraprendere nel superiore interesse pubblico e di ciascun cittadino. Nel rispetto del ruolo della magistratura, il legislatore deve indicare un possibile percorso. Per questa ragione, già nei mesi scorsi abbiamo indicato come Partito democratico nazionale, accanto all’opzione di amministrazione temporanea per infrastrutture strategiche nazionali come quella Isab/Lukoil di Siracusa, a causa dell’embargo di petrolio russo, quella di un commissariamento nazionale di impianti di depurazione di reflui industriali, utilizzati da quelle infrastrutture strategiche, oggetto di sequestro dell’Autorità giudiziaria anche con divieto d’uso. Entrambe le proposte sono state presentate, a mia prima firma, come emendamenti al Decreto Aiuti Quater. Il primo emendamento è stato poi ritirato in ragione del fatto che il Governo ha adottato un Decreto analogo, pur con alcune limitazioni che vorremmo superare, il 5 dicembre. Il secondo emendamento, quello applicabile in ipotesi anche al caso IAS di Siracusa, ha ricevuto parere positivo del Governo in Commissione Bilancio a condizione che non comportasse oneri aggiuntivi. Tuttavia, avendo il Governo posto la fiducia sul Decreto aiuti quater, quell’emendamento è decaduto ed è stato subito riproposto dal gruppo democratico del Senato, di nuovo a mia prima firma, come emendamento al Decreto “Lukoil”, in Commissione Industria. Il nuovo emendamento depositato a mia prima firma in Commissione Industria (n. 1.0.1), e al quale si è aggiunta la firma della Senatrice Dafne Musolino del Gruppo Autonomie, introduce alcune ulteriori modifiche a seguito delle audizioni in Commissione, Si conferisce la possibilità Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, in considerazione dell’assoluta necessità di salvaguardare la produzione, l’occupazione, la salute e l’ambiente, di autorizzare la prosecuzione dell’attività produttiva presso gli impianti di interesse strategico nazionale (oggetto dell’art.1 del Decreto “Lukoil”) nei confronti dei quali l’autorità giudiziaria abbia adottato provvedimenti di sequestro sui beni dell’impresa titolare per temporanea inadeguatezza dell’impianto allo smaltimento dei reflui, per un periodo di tempo determinato, non superiore a 24 mesi. Ciò a condizione che vengano adempiute, tramite un commissario nominato dal Ministro tutte le prescrizioni necessarie ad assicurare la più adeguata tutela dell’ambiente e della salute secondo le migliori tecnologie disponibili. In tale caso, i provvedimenti di sequestro non impediscono, nel corso del periodo di tempo indicato nell’autorizzazione, l’esercizio dell’attività d’impresa a condizione che esista la concreta possibilità di prevenire il danno ambientale e alla salute. Il Commissario nominato dal Ministro deve agire in concerto con i commissari eventualmente nominati dall’Autorità giudiziaria per l’assunzione di ogni determinazione necessaria, per l’avvio ovvero la prosecuzione dei lavori di adeguamento degli impianti di smaltimento dei reflui industriali, anche con riferimento all’impatto del pretrattamento dei reflui industriali a monte che confluiscano nell’impianto di depurazione e provvede all’eventuale stesura o rielaborazione e approvazione dei relativi progetti di adeguamento degli impianti. Anche la maggioranza ha successivamente presentato un emendamento di analogo tenore a prima firma del Sen. Amidei e sostenuto dal Relatore di maggioranza, il Sen. Pogliese, con il quale è stato avviato un proficuo confronto sul merito. Al momento le principali differenze tra i due emendamenti consistono nella circostanza che l’emendamento proposto da Nicita e altri, (i) condiziona l’intervento commissariale nazionale, e dunque la prosecuzione dellattività, alla circostanza che esista la concreta possibilità di prevenire il danno ambientale e alla salute; (ii) individua un periodo massimo di 24 mesi, anziché 36, per la realizzazione degli investimenti; (iii) impone al Commissario di nomina ministeriale il concerto con i commissari eventualmente nominati dell’Autorità giudiziaria; (iv) indica nella programmazione delle risorse dei fondi strutturali europei 2014-20 non spese dalle regioni, l’ambito di possibile finanziamento degli investimenti secondo quanto deciso da RepowerEU (per la regione siciliana la spesa complessiva attivabile è di oltre 300 milioni da impegnare entro i primi mesi del 2023). Il percorso di eventuale approvazione degli emendamenti presentati in sede di conversione del Decreto Legge “Lukoil” dovrebbe completarsi entro la fine del mese di gennaio alla Camera. Dal momento che la procedura concordata per l’interruzione dei conferimenti è complessa e articolata – prevedendo speciali autorizzazioni per l’impatto ambientale in relazione alla canalizzazione in torcia di tutte le sostanze industriali da eliminare prima dell’interruzione vera e propria – è ragionevole ritenere che, fatte tutte le verifiche tecniche del caso, in caso di approvazione dell’emendamento, ci sia lo spazio per interventi risolutivi nel pieno rispetto dell’autonomia e delle prerogative dell’Autorità giudiziaria.

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