Palermo, Coldiretti, 20mila in piazza

Palermo, Coldiretti, 20mila in piazza

PALERMO –  Sono stati circa 20 mila, secondo la Coldiretti, gli agricoltori che hanno manifestato stamani a Palermo. “Non possiamo accettare che un governatore dica che per allineare la Sicilia alle altre regioni debbano passare più di 10 anni – sostiene la Coldiretti – Non possiamo accettare che si addossi la colpa delle inefficienze alla mancanza di personale qualificato. O che la colpa sia del governo nazionale o di quello precedente e dell’Unione europea”. Alla manifestazione ha partecipato anche il presidente nazionale Ettore Prandini.
“Durante l’incontro con Musumeci – dice Prandini – è emerso che devono passare anni per ottenere un cambiamento che riguardi la soluzione ai problemi della zootecnia, viabilità, al sistema irriguo. E questo credo non si possa assolutamente accettare perché significa confinare la Regione all’ultimo posto. Il punto è che se non si spendono i fondi europei in tempo”. I deputati regionali del Movimento 5 Stelle Stefania Campo, Angela Foti, Elena Pagana, Roberta Schillaci, Nuccio Di Paola, Luigi Sunseri e Antonio De Luca hanno partecipato in queste ore alla manifestazione indetta da Coldiretti Sicilia a Palermo per dare pieno sostegno alle vertenze proposte dall’associazione di categoria e rilanciare le esigenze del comparto agricolo rivendicando le inadempienze del governo regionale. “Sebbene da forza di opposizione – spiega Stefania Campo – abbiamo una grande responsabilità e possiamo portare a casa risultati concreti per il comparto. Dobbiamo agevolare il ritorno dei nostri giovani e giovanissimi nelle campagne, aiutandoli a scommettere a livello imprenditoriale sull’agricoltura di qualità, sull’agriturismo, sul recupero del territorio rurale siciliano. Per questa ragione intendo rilanciare ma migliorandola e rendendola attuale, una norma già esistente ovvero l’Art. 21 della legge regionale 5 del 2014 denominato ‘Banca della Terra di Sicilia’. Grazie a tale legge sarebbe stato già possibile avviare politiche volte, da una parte, al contrasto dell’emigrazione dalla nostra Isola e, dall’altra, alla concessione di terra da coltivare, rimettendola in produzione e salvaguardandola dal dissesto idrogeologico o dal rischio incendi”. “Peccato che quanto recitato dalla norma – spiega ancora la deputata – non ha visto ancora alcuna forma di vita. Sono passati già cinque anni dall’entrata in vigore di tale  legge e ben due anni dalla nascita del governo Musumeci ma di bandi e concessioni, di fruitori e procedimenti attivi non si vede ancora traccia, nessuna forma di attività amministrativa. Gli uffici sembrano, letteralmente, proiettati da tutt’altra parte. Ma se gli uffici possono anche essere distratti o impegnati su altri fronti ciò non può essere concesso all’assessore e al presidente della Regione, responsabili delle politiche agricole da far intraprendere ai dirigenti e ai funzionari degli assessorati competenti. Tutto ciò che la Giunta regionale è riuscita a fare finora è un modesto atto di indirizzo con cui si individuano le tipologie dei beneficiari delle terre da concedere e le modalità delle procedure da seguire, se poi si cerca di capire quali sono gli appezzamenti, le terre, le proprietà abbandonate e censite si resta con un palmo di naso. Ad oggi non c’è ancora alcun censimento pronto, nessuna notizia; navigando sull’apposito sito web dedicato alla Banca della Terra ci si ritrova a brancolare nel buio, nel vuoto assoluto. E’ preciso dovere del governo regionale dare risposte e creare le condizioni per fare attecchire delle opportunità. Musumeci si attivi immediatamente” – conclude Campo. “Come possiamo avallare la dichiarazioni del governo regionale – sottolinea Roberta Schillaci – secondo le quali va tutto bene se invece oggi gli agricoltori in piazza erano migliaia? Ci sono delle priorità che sono ancora disattese, tra queste ovviamente c’è il PSR, ci sono bandi scritti letteralmente con i piedi che rendono la vita dei nostri agricoltori che vogliono e devono fare impresa, letterlamente impossibile, ci sono condizioni viarie disperate che ci trasciniamo da decenni. Chiediamo di rivedere anche la gestione dei consorzi di bonifica che fanno pagare canoni salatissimi agli agricoltori per l’erogazione idrica, anche molto più esosi rispetto alle altre regioni d’Italia a fronte di servizi idrici pessimi o addirittura inesistenti nonostante già il Movimento 5 Stelle abbia incalzato il governo regionale con audizioni in commissione Ars, l’ultima delle quali è avvenuta lo scorso settembre. E’ indispensabile – conclude Schillaci – che questo comparto debba essere maggiormente coinvolto nei processi decisori della politica regionale”. “Le richieste degli agricoltori siciliani sono legittime, gli imprenditori ed i lavoratori non possono pagare il conto delle lentezze del governo Musumeci. Presenteremo una mozione per chiedere di dedicare una seduta del parlamento regionale ai problemi del settore e per impegnare il governo a trovare soluzioni rapide”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars. Oggi in piazza Indipendenza, di fronte la sede della Presidenza della Regione, si è tenuta una manifestazione di Coldiretti.   “Le cosa da fare sono molte – aggiunge Lupo – bisogna sbloccare i fondi del PSR, dare sostegno ai giovani imprenditori agricoli, discutere con le associazioni di categoria la riforma dei Consorzi di bonifica, sostenere la zootecnia che è fondamentale soprattutto per le zone montane, sbloccare le indennità compensative per le aree interne. Fino ad ora il governo ha dimostrato di andare a tentoni anche in questo settore, agendo senza alcuna politica di interventi e programmazione”.

 

 

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