Lentini, intervista all’assessore alla Cultura Cristina Stuto: “La cultura nel nostro territorio si a a piccoli gesti”.

Lentini, intervista all’assessore alla Cultura Cristina Stuto: “La cultura nel nostro territorio si a a piccoli gesti”.

di Mariagrazia Sarcià

LENTINI – “I giovani lasciano la nostra terra da decenni, ma a causa dell’emergenza dovuta al Virus Covid-19 il fenomeno è stato amplificato e ha cambiato il modo di essere di tutti gli individui, partendo dai rapporti sociali i quali diventano sempre più freddi, impersonali e diffidenti anche nei confronti delle istituzioni che si identificano, invece, come punti di riferimento per la collettività.” Lo ha detto l’assessore alla Cultura del comune di Lentini Cristina Stuto nel corso dell’intervista rilasciata agli studenti della classe 5E dell’Istituto superiore “Vittorini – Gorgia” di Lentini ed inserita nel progetto di Pcto realizzato dalla redazione giornalista di Radio Una Voce Vicina nBlu.  L’assessore Stuto a malincuore ribadisce che i giovani tendono ad andare verso mete che valorizzano i loro talenti, mentre a volte nella nostra Nazione purtroppo si sentono abbandonati dato che i nostri territori risentono dell’impoverimento culturale dovuto a vari fenomeni tra i quali, anche, la facilità nel reperire informazioni e instaurare relazioni con un semplice “Click” che sta portando sempre di più i soggetti a distaccarsi da quella che era l’interazione tra individui che portava ad uno scambio rispettoso di idee e che dava origine alla cultura nel senso più puro e proprio del termine stesso. Le persone, non solo i più giovani, non hanno più tempo poiché la nostra società corre veloce e noi in questa tendiamo tutti ad identificarci in un modello da seguire e al quale ci conformiamo senza più dare sfogo all’interiorità e alla creatività del singolo individuo dalla quale nasce un motivo di stimolo per il prossimo con il quale si interagisce. Non c’è più scambio, interazione, creatività… Non c’è più cultura perché non c’è diversità. “La politica può agire sul territorio e deve farlo, ma con un’azione attenta e scrupolosa. Bisogna occuparsi già con piccoli gesti della cura del sapere. Le istituzioni intese come potere centrale devono focalizzare la loro attenzione sull’educazione a determinati gesti, come la cura ed il rispetto di ciò che ci circonda e la cultura di per sé, non solo come valori, ma come investimento per il futuro di un territorio e della sua collettività. Come cita l’articolo 9 della Costituzione bisogna ripartire dai valori fondamentali come quelli promossi dai padri costituenti già nel 1948 valorizzando i beni culturali e il patrimonio storico ed artistico nazionale. Non è un caso che l’Italia vanti di un numero cospicuo di siti UNESCO, ma un datore relativo allo scambio di pensieri e alle differenti influenze presenti nel corso dei secoli nella nostra Nazione. Per rendere omaggio alla cultura ci vuole una revisione sostanziale nel modo di gestirla con strategie e strumenti diversi. Bisogna saper lavorare e liberare la cultura, sapendo che non si avranno subito dei risultati, ma li si otterranno con il tempo e affinché questo sia possibile bisogna saper costruire degli scenari che diano la possibilità di creare questo valore.” Essendo sempre stata una figura molto attiva nel territorio dapprima essendo per anni presidente dell’associazione Sicilia Antica che si è sempre battuta per la difesa del patrimonio artistico e culturale territoriale, ma anche ricoprendo la carica di presidente dell’associazione Jacopo e Riccardo Da Lentini, due figure di spicco che hanno vissuto nel nostro territorio, e,inoltre, lo scorso anno è stata eletta consigliere dell’ordine degli architetti di Siracusa, ci ha dato la possibilità di avere una visione a 360° del panorama artistico-culturale del nostro paese e dando spunto di crescita e miglioramento personale non solo ai giovani del nostro territorio ma a tutta la collettività, augurandosi che questa possa essere fonte generatrice di cultura e socialità.

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