LENTINI, INSEGNARE I MESTIERI TRA LE ATTIVITA’ RIABILITATIVE DEL CENTRO DIURNO DI LENTINI

LENTINI, INSEGNARE I MESTIERI TRA LE ATTIVITA’ RIABILITATIVE DEL CENTRO DIURNO DI LENTINI

LENTINI – Nell’ambito delle attività riabilitative del Centro Diurno di Lentini finalizzate a promuovere il reinserimento sociale e avvicinare gli utenti con patologie psichiatriche al mondo del lavoro, si è svolto questa mattina il primo incontro sulla scoperta dell’artigianato e dei mestieri con una dimostrazione in loco della produzione della ricotta.Utenti e familiari hanno assistito a tutte le fasi del processo di produzione della ricotta in uno stand allestito nell’ampio cortile esterno all’edificio che ospita il Centro diurno, all’ex ospedale di Lentini, con l’organizzazione della responsabile del Centro Diurno Elettra Cultrera e dell’assistente sociale Eliana Lo Faro. Alla manifestazione hanno preso parte il commissario dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta, il direttore sanitario dell’ospedale Alfio Spina e il direttore dell’Unità operativa Salute Mentale adulti di Lentini Antonio La Ferla assieme ad operatori e volontari. “Si tratta della prima di una serie di iniziative – sottolinea Antonio La Ferla – che proseguiranno con la lavorazione del ferro, la tecnica della saldatura, la panificazione con i suoi derivati, la coltivazione in serra di prodotti ortofrutticoli e, tipico del territorio di Lentini, la produzione e lavorazione delle arance”. Alla realizzazione dell’evento ha collaborato la ditta casearia Merendino di Carlentini che ha illustrato la tecnica di lavorazione e produzione della ricotta attraverso una lezione teorico-pratica rivolta a oltre cinquanta utenti provenienti da tutto il territorio di Lentini, Carlentini, Francofonte e Augusta. “La cura dei soggetti fragili, prerogativa delle Aziende sanitarie, – sottolinea il commissario Salvatore Brugaletta – non può prescindere da occasioni di formazione per il loro reinserimento sociale nel rispetto della dignità e del diritto ad essere curati e accompagnati nelle varie fasi. Apprezziamo iniziative come questa che rappresentano, inoltre, momenti importanti di umanizzazione dei servizi e di interazione tra l’Azienda sanitaria, gli enti locali, le associazioni di volontariato e le strutture presenti nel territorio che operano con l’obiettivo comune di valorizzare la persona e superare le distanze create dal disturbo mentale”.

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