Enrico Melozzi, La Notte dei Serpenti: un concertone per celebrare la cultura abruzzese

Enrico Melozzi, La Notte dei Serpenti: un concertone per celebrare la cultura abruzzese

Sabato 29 luglio, allo Stadio del Mare di Pescara, si terrà la prima edizione de La Notte dei Serpenti, il concertone ideato e diretto dal Maestro Enrico Melozzi per celebrare la cultura abruzzese e la tradizione musicale della regione.

Promosso e finanziato dalla Regione Abruzzo, fortemente voluto dal Presidente della Regione Marco Marsilio e realizzato in collaborazione con il Comune di Pescara, il concertone coinvolgerà tutti i partecipanti in un’esperienza musicale e culturale indimenticabile, con performance uniche caratterizzate da melodie avvincenti e da ritmi autentici della tradizione, che trasporteranno il pubblico in un emozionante viaggio nel tempo, alla riscoperta delle origini e delle tradizioni locali, ripercorrendo la narrazione epica dell’Abruzzo, intrecciata con antiche melodie, e innalzandola a un livello più aulico grazie all’accostamento con i grandi classici di poeti e scrittori a cui l’Abruzzo ha dato i natali: da D’Annunzio a Flaiano, passando per Ovidio e Sallustio.

«La Notte dei Serpenti deve diventare un elemento che caratterizza il nostro territorio, proprio con la rivisitazione delle musiche che hanno tracciato la storia dei nostri paesi, dei diversi momenti dell’agricoltura e della pastorizia e delle feste ad essa collegate», ha dichiarato il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.

«Il primo appuntamento, in programma a Pescara, nasce da una mia forte convinzione di valorizzare le nostre radici, a partire dagli antichi momenti di festa. Viviamo infatti in un’epoca in cui il mondo della globalizzazione è entrato in crisi e si sente sempre di più il bisogno di riscoprire le proprie radici. Con la competenza e le esperienze che Enrico Melozzi ha saputo mettere in campo, puntiamo a un happening che deve diventare un punto di partenza per la diffusione di queste tradizioni musicali su tutto il territorio nazionale e internazionale. Ed ecco che la partecipazione e la presenza di artisti di fama servirà per far uscire questo appuntamento dai confini regionali e per richiamare il pubblico da ogni parte d’Italia».

«La Notte dei Serpenti nasce dal mito ancestrale di San Domenico, prendendo le forme di un grande evento, che – fra cultura e folklore, tra mitologia e modernità – omaggerà l’Abruzzo con un momento di straordinaria rilevanza culturale, artistica e turistica», ha poi aggiunto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri.

«Sabato 29 luglio avremo a Pescara la musica e l’arte di 40 personaggi d’eccezione, tra cui Gianluca Grignani e Giusy Ferreri, magistralmente diretti dal Maestro Enrico Melozzi, ideatore dell’evento che farà da trait d’union tra il Festival della Transumanza e il Festival dannunziano. Per l’Abruzzo intero è anche un’occasione eccezionale di marketing turistico, che ci consentirà di attrarre visitatori e far conoscere la nostra regione con le sue risorse naturali: dal mare alla montagna, dalla tradizione al suo spirito inventivo e futuristico».

Enrico Melozzi racconta La Notte dei Serpenti

Per dare il nome a questa nuova iniziativa culturale e musicale, il direttore artistico Enrico Melozzi – che è attualmente impegnato nella composizione di una sinfonia dedicata a Gabriele D’Annunzio – ha scelto di ispirarsi al celebre culto di San Domenico, che vede il suo punto apicale nell’antichissimo rito della “Festa dei Serpari” a Cocullo (AQ), identificando nel serpente un simbolo esotico, potente, misterioso, affascinante e attrattivo.

«Come accaduto nei campi di cotone americani, dove i canti degli schiavi hanno dato origine al blues, così i canti popolari abruzzesi trovano le loro origini nelle nostre campagne, dove i lavoratori cantavano per esorcizzare la paura di morire, dovuta alle condizioni estreme in cui si trovavano. Ed è proprio per questo motivo che i canti popolari si avvicinano al sacro», ha spiegato il Maestro Enrico Melozzi.

«Con La Notte dei Serpenti ho voluto azionare un doppio meccanismo, per celebrare questa parte del nostro patrimonio culturale e trasmettere la bellezza e la poesia di questa lingua: “pop-izzareil dialetto, ovvero dare una nuova veste ai canti dialettali attraverso la voce di Giusy Ferreri, e “dialettizzareil pop, traducendo in dialetto alcune delle canzoni di Gianluca Grignani che hanno segnato la storia della musica italiana».

Tutt li fundanell”, “J’Abruzzu”, “La Jerv a Lu Cannet”, “Vola Vola Vola” e “Addije, addije amore” (che ha ispirato “Amara Terra Mia”, rielaborata da Domenico Modugno) sono dunque solo alcuni dei canti popolari che il pubblico de La Notte dei Serpenti potrà ascoltare in versioni inedite, impreziosite dalle armonizzazioni a cura del Maestro Enrico Melozzi, che non andranno ad intaccare l’originalità dei testi in dialetto.

Anche se una traduzione del dialetto consentirebbe a più persone di comprenderne il significato, l’intento di Melozzi è infatti quello di dare sempre più risalto all’importante valore poetico e alla “sacralità” che hanno i testi dialettali e di evidenziarne il forte impatto sugli ascoltatori.

La Notte dei Serpenti: l’orchestra e il corpo di ballo

Sul palco del concertone troveremo l’Orchestra dei Serpenti, composta da musicisti e cantanti per la maggior parte di origine abruzzese, che sarà diretta dal Maestro Enrico Melozzi.

Di seguito riportiamo i musicisti e i cantanti che prenderanno parte a La Notte Dei Serpenti: Roberto Gallinelli (basso), Nicola Costa e Gionni Di Clemente (chitarre), Salvatore Mufale (tastiere), Maurizio Dei Lazzaretti (batteria), Alberto Barsi (chitarra elettrica), Danilo Di Paolonicola (organetto), Armando Rosilio e Martina Zecca (voci e tamburelli), Antonio Franciosa (tamburello), Christian Di Marco (ciaramella), Carmelo Colajanni (strumenti a fiato vari), Alessandra Venura, Teresa Scalese, Anna Azzola, Stellina e Franco Palumbo (voci).

All’Orchestra dei Serpenti si unirà poi un coro composto dalle voci di Cinzia Cantoresi, Angela Cantoresi, Elena Cicconi, Monica Dezzi, Cristiana Falconi, Letizia Serpentini e Vincenzo Serpentini. Ma non è tutto! Ad accompagnare i canti popolari ci saranno infatti anche le coreografie realizzate dal corpo di ballo composto da Lusymay Di Stefano (prima ballerina), Federica Sestili, Laura Espositi e Claudio Cirsone.

La Notte dei Serpenti: sul palco Giusy Ferreri e Gianluca Grignani

Oltre all’Orchestra dei Serpenti, sul palco del concertone si esibiranno anche due grandi nomi del panorama musicale italiano, ovvero Giusy Ferreri e Gianluca Grignani.

Giusy Ferreri presterà la sua voce a “Mare Maje (Scura Maje)”, canto della tradizione popolare abruzzese noto al grande pubblico per la versione arrangiata da Nino Rota per il film di Lina Wertmüller “Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…”.

«La curiosità del canto popolare e il fascino della lingua dialettale mi hanno portato ad accettare l’invito del Maestro Enrico Melozzi. Si tratta di uno stile che si presenta come raffinato, elegante e vero, ma talvolta crudo, aspro, passionale e drammatico. Sensazioni che ho già vissuto interpretando in siciliano “La canzone del mal di luna” con il maestro Nicola Piovani, così come “Terra ca nun senti” di Rosa Balistreri e “Tu si na cosa grande pe me” insieme a Gennaro Cosmo Parlato».

Gianluca Grignani, invece, proporrà al pubblico alcuni dei suoi più grandi successi, impreziositi da nuovi arrangiamenti che si rifanno alla tradizione abruzzese, tra cui “Quando ti manca il fiato”, brano co-firmato insieme ad Enrico Melozzi che per lui ha diretto l’orchestra del 73° Festival di Sanremo.

«Sono onorato di salire sul palco de La Notte dei Serpenti per celebrare la musica abruzzese e, in generale, la cultura popolare. Non conoscevo benissimo questa regione, ma ho imparato a scoprirla pian piano, anche grazie a Melozzi, con il quale – ad esempio – ho trascorso l’ultimo Natale proprio in Abruzzo, dove ho registrato “Quando ti manca il fiato”, e mi sono trovato benissimo. Spero di poter dare agli abruzzesi quello che loro hanno dato a me».

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