Intervista a Giuseppe Califano: “I colori sono porte visibili per luoghi invisibili”

Intervista a Giuseppe Califano: “I colori sono porte visibili per luoghi invisibili”

Blue” (INRI CLASSIC / Metatron) è il nuovo EP di Giuseppe Califano e fa parte del progetto “A Ceremony of Colors“, con il quale il compositore, pianista e direttore d’orchestra si impegna a celebrare i colori e il loro mistero come in un’antica cerimonia pagana, raccontandone la forza, la meraviglia e il terrore.

Spina dorsale del progetto, realizzato in collaborazione con la Milano Painting Academy, saranno 3 EP, ognuno dei quali conterrà tre brani – che del colore (blu, giallo e rosso) tenteranno di catturare il senso profondo – e una traccia audio introduttiva con la voce dell’attore Igor Loddo.

Intervista a Giuseppe Califano, “Blue”

Ciao Giuseppe, bentrovato su Radio Una Voce Vicina InBlu. Come stai?

Ciao ragazzi! Molto bene, grazie. Si fa musica, in molti modi e con tante persone. La mia estate di concerti mi sta portando in giro per l’Italia e, nel mentre, sto lavorando alle musiche per uno spettacolo teatrale che ci sarà a Milano il prossimo autunno. Insomma, essere immerso nella musica mi fa stare bene.

Blue” è il primo dei tre EP di “A Ceremony Of Colors”. Ci parli un po’ più nel dettaglio di questo progetto?

Blue” è il primo di 3 EP dedicati ai colori. I prossimi saranno “Yellow” e “Red”. Ognuno dei 3 EP è un viaggio dentro un colore, di cui cerco di cogliere le differenti declinazioni e i significati simbolici che hanno acquisito nel tempo. È un viaggio che ha qualcosa di magico e di rituale e che guarda alle suggestioni che ogni colore porta con sé.

I colori sono come delle porte visibili, che ci conducono in luoghi invisibili: palcoscenici con mille personaggi che abitano dentro di noi. Ho immaginato questo itinerario intorno ai colori dopo quasi 2 anni di collaborazione con la Milano Painting Academy: una realtà nuova e attivissima, nata per insegnare le tecniche pittoriche dei grandi del passato e lasciarle applicare alle idee degli artisti di oggi.

Com’è nata la collaborazione con la Milano Painting Academy?

È nato tutto da un incontro fortuito, come spesso succede nella vita. Silvia Basta, una delle fondatrici dell’Accademia, mi ha ascoltato suonare, mi ha contattato e mi ha raccontato della loro bellissima realtà, che stava nascendo proprio in quei mesi. Ci siamo detti: qualcosa accadrà. E direi che molte cose stanno succedendo: improvvisazioni teatrali e musicali, aperture di mostre in cui ho lavorato con artisti del calibro di Saturnino e tanti altri progetti per il futuro.

Per questo tuo nuovo progetto hai scelto i colori primari: blu, giallo e rosso. Cosa rappresentano all’interno di “A Ceremony Of Colors”?

Ogni colore custodisce significati diversi e si fa portare di altri mondi. Per me questo album è come un viaggio, che diventa un’occasione irripetibile per fare esperienza della gioia così come della malinconia, della rabbia così come della dolcezza, della serenità così come dell’inquietudine.

Ogni EP contiene tre brani, che del colore cercano di catturare il senso profondo. Ci racconti le diverse tappe di questo processo creativo?

L’idea è nata in seno alla Milano Painting Academy. L’Accademia è sostenuta dalla Fondazione Maimeri, un’industria con 100 anni di storia che produce colori per la pittura artistica. Un giorno ho visitato i luoghi in cui i colori vengono realizzati ed è stato folgorante. Ogni colore è infatti lì ottenuto con fatica, mescolando ingredienti concreti, reali, come terra, zolfo e potassio, con misurazioni continue, nel tentativo di trovare una formula perfetta.

Questo tentativo continuo e faticoso di ricreare qualcosa che la natura ci regala senza alcuna fatica mi ha attirato moltissimo. Allora ho immaginato, accanto a una chimica degli ingredienti, una chimica dei sentimenti. È questo il motivo per cui ogni EP inizierà con una traccia audio, con il testo e la voce di Igor Loddo, amico, attore e autore geniale, con cui collaboro da diversi anni. In questa traccia si parte ogni volta dalla formula chimica che rende quel dato colore reale, possibile, e poi si racconta brevemente cosa quel colore rappresenta e quali sono i significati che ho cercato di catturarne.

Secondo te, cosa hanno in comune i colori e i suoni?

È una domanda molto bella e con una risposta per niente semplice. In musica si utilizza tantissimo il termine colore: per indicare i timbri strumentali, la tinta di un brano. Alcuni generi, come il blues, fanno direttamente riferimento al colore. Si parla di un incipit luminoso se si pensa alla Sinfonia Italiana di Mendelssohn e di un colore scuro se si fa riferimento alla Patetica di Tchaikovsky. Ma non c’è nulla di scientifico in tutto questo.

DI certo, si tratta di frequenze, catturate dagli occhi o dalle orecchie, ma sono impulsi di natura diversa. Eppure capiamo tutti che un legame c’è. Ma è un legame che ha a che fare con la magia, con la nostra capacità di cogliere qualcosa di più profondo nelle cose, nelle storie e nei paesaggi.

I colori, come la musica, sono portatori di senso, ma questo non può essere definito oggettivamente, scientificamente. Questa parte impossibile da definire ha infatti a che fare con l’arte, con la meraviglia e con l’irrazionale. Ed è questa misteriosa connessione la cosa più inspiegabile e insieme intrigante del rapporto tra colori e suoni.

A Ceremony Of Colors” è una vera e propria esperienza sinestetica, che la dimensione del live potrebbe notevolmente arricchire. E, a questo proposito, l’8 giugno è partito ufficialmente il tuo tour estivo. Com’è il bilancio di queste prime date?

Il senso di magia e mistero che circonda i colori è l’aspetto che più di tutti spero di riuscire a restituire nei live. Per me i colori raccontano di metafore eterne, che ci percorrono da sempre, di stati dell’essere e di qualcosa di nuovo,  ma anche di qualcosa di antico. Incontrare un colore deve diventare una cerimonia, deve portare con sé un senso di ri-scoperta di qualcosa che diamo per scontato e che, invece, può ancora stupirci. Per questo, ho immaginato i live come una cerimonia pagana, che possa restituire la dimensione umanamente sacra che il colore e la musica portano con sé.Le date del mio tour sono un mix di appuntamenti legati all’album, ma anche agli amati concerti Candlelight e alla direzione del magnifico Coro da Camera Hebel.

Giuseppe, grazie per essere stato qui con noi. Buona musica!

Grazie ragazzi, buona musica a voi!

Open chat
Ciao,
chiedici la tua canzone