Corecom Sicilia. La presidente Astone, in rappresentanza del Coordinamento nazionale dei Corecom d’Italia, ascoltata al Senato per l’istituzione della Commissione di inchiesta sulle fake news.

Corecom Sicilia. La presidente Astone, in rappresentanza del Coordinamento nazionale dei Corecom d’Italia, ascoltata al Senato per l’istituzione della Commissione di inchiesta sulle fake news.

PALERMO – La presidente del Corecom Sicilia, Maria Astone, in rappresentanza del Coordinamento nazionale dei Corecom d’Italia, oggi è stata ascoltata in video conferenza dalla Commissione Affari costituzionali del Senato che sta esaminando i disegni di legge 1900 e 1549 per l’istituzione di una Commissione di inchiesta sulla diffusione di informazioni false. “Il nuovo organismo potrebbe svolgere un ruolo determinante non solo con la sua attività di indagine, ma anche proponendo l’adozione di iniziative normative o amministrative per prevenire e contrastare disinformazione e reati commessi attraverso media, reti sociali telematiche e piattaforme tecnologiche analogiche e digitali – ha affermato Maria Astone – L’esigenza di un intervento normativo su un fenomeno in crescita esponenziale come le fake news è necessario e non più eludibile, al pari di quanto avvenuto già negli ordinamenti di altri Paesi europei, come Germania e Francia. Tanto più che, con la diffusione della disintermediazione digitale, molte attività di informazione vengono fornite senza ricorrere a professionisti, e considerando il fatto che l’emergenza sanitaria ha ulteriormente aggravato la diffusione di notizie false”. Secondo la presidente del Corecom Sicilia sarebbe importante che la Commissione di inchiesta prestasse anche “attenzione al diritto di cronaca, al diritto all’esercizio di pratiche commerciali, al diritto alla protezione dei dati personali ma soprattutto all’avvio di una politica di prevenzione che coinvolga i provider, imprese che dalla circolazione e diffusione delle informazioni traggono vantaggi economici e che dovranno essere perseguiti se le loro pratiche risulteranno lesive delle dignità, reputazione e identità dei cittadini”. In audizione, la presidente Astone ha proposto che la Commissione di inchiesta “si faccia promotrice di iniziative normative dirette ad ampliare i compiti sul territorio dei Comitati regionali per le comunicazioni, la cui attività di vigilanza, esercitata su delega di Agcom, si possa estendere ai servizi di comunicazione forniti attraverso la rete telematica, luogo nel quale oggi si producono le maggiori violazioni dei diritti degli utenti”.

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