CATANIA, COUNTDOWN ALLE URNE, DECALOGO DEGLI INGEGNERI ETNEI “RIFLETTORI SU PROFESSIONE, SICUREZZA E QUALITÀ DELLA VITA”

CATANIA, COUNTDOWN ALLE URNE, DECALOGO DEGLI INGEGNERI ETNEI “RIFLETTORI SU PROFESSIONE, SICUREZZA E QUALITÀ DELLA VITA”

CATANIA – Migliorare la qualità di vita, seguendo una linea green, mettendo in sicurezza le città, tutelando il lavoro dei professionisti e snellendo le procedure burocratiche: sono queste le macroaree individuate dagli Ingegneri della provincia di Catania, su cui dovrà intervenire il nuovo Governo – sia nazionale che regionale – in un appello lanciato ai candidati della città etnea.

«Riteniamo sia necessario avviare il nuovo corso con proposte e idee concrete, garantendo la possibilità di programmare gli interventi e dare slancio alla nostra Isola, riducendo il gap con il resto d’Italia», dichiara il presidente dell’Ordine Mauro Scaccianoce, che ha predisposto il documento strategico con tutto il Consiglio. In questa prospettiva, la categoria etnea ha individuato dieci punti di rilevante importanza. «È certo che il Superbonus sia uno strumento dalle grandi potenzialità, in cui, però, permangono tante criticità, causate anche dalle continue modifiche normative, che rischiano di mettere in gravi difficoltà i professionisti e gli studi che hanno investito su questa risorsa. Sicuramente l’ultima intesa sulla cessione dei crediti, frenati a seguito delle misure anti-frode, darà modo di sbloccare il meccanismo e di punire solo chi abbia realmente agito con “dolo o colpa grave”. Ma riteniamo che i massimi benefici potranno essere ottenuti rendendolo strutturale e duraturo nel tempo, consentendo di intervenire a breve e medio termine sugli edifici, migliorandone efficienza e sicurezza e dando impulso al rilancio economico».

 

In termini di messa in sicurezza, Scaccianoce accende i riflettori anche sulla ricostruzione post-sisma, nello specifico quella riguardante il terremoto di Santo Stefano del 2018: «Occorrono leggi chiare e in linea con quelle adottate per casi analoghi, basti pensare all’Emilia Romagna e all’Aquila. Nei mesi scorsi abbiamo avviato un percorso di dialogo su questo tema, nella consapevolezza che non esistano terremoti di serie A e B». Sotto questo profilo rientra anche l’attenzione rivolta al patrimonio edilizio esistente, «che necessita di importanti interventi, con particolare riferimento agli edifici strategici e all’edilizia scolastica, attraverso un piano statale straordinario di investimenti». Stesso discorso vale per le infrastrutture, «indispensabili per far rientrare la Sicilia – la cui insularità pesa oltre 6 miliardi di euro – nei piani di sviluppo del Gruppo Ferrovie dello Stato e dare seguito agli obblighi comunitari di interventi nel corridoio Ten-T. Si tratta, quindi, di potenziare, strade, porti, mezzi pubblici e autostrade, riducendo la forbice con il resto d’Italia».

 

Altro aspetto rilevante è quello legato al rischio idrogeologico, «per cui crediamo sia necessario prevedere degli obblighi normativi che spingano a intervenire in ambito pubblico e privato, incentivando la realizzazione di infrastrutture verdi. Alla stessa stregua – prosegue Scaccianoce – va posta particolare attenzione alla gestione dei rifiuti, pensando a soluzioni efficaci per il loro smaltimento, e alla produzione di energia, anche spingendo sulla creazione di comunità energetiche per la produzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili». Focus anche sull’aspetto professionale e lavorativo, «che passa dall’equo compenso – continua il presidente – attraverso la definizione di parametri minimi fissati per decreto, che possano restituire dignità ai liberi professionisti; e dal rinnovamento e potenziamento degli uffici pubblici, per innalzare la capacità di progettazione nella fase degli studi di fattibilità, con l’obiettivo di accedere ai finanziamenti del PNRR con maggiore velocità».

Tra gli altri punti da segnare in agenda – aggiunge il presidente della categoria etnea – ci sarebbe la creazione di uno Sportello Unico Edilizia di carattere regionale. Crediamo fortemente che non si possa prescindere da questi elementi se si vuole puntare allo sviluppo della smart city, riducendo gli ostacoli legati all’insularità. Aspetti a cui va affiancato un tempestivo piano economico per far fronte ai rincari e alla crisi economica siciliana e del Paese».

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