Catania, 25° Concorso Scultura da Vivere Ecco i vincitori: sul podio le Accademie di Carrara, Catania e Perugia

Catania, 25° Concorso Scultura da Vivere Ecco i vincitori: sul podio le Accademie di Carrara, Catania e Perugia

CATANIA –  La studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Catania Chiara Caponetto ha vinto il secondo premio al 25° Concorso Scultura da Vivere, premio storico della Fondazione Peano di Cuneo dedicato agli studenti delle Accademie di Belle Arti e, dal 2020, aperto anche agli studenti di design delle Facoltà di Architettura.  La studentessa, seguita dal Prof. Riccardo Cristina, anche lui già vincitore di un’altra edizione, la n. 17 con “Essenziale” di Dorita Genati ha vinto il premio con il progetto “Persefone”. La cerimonia di premiazione si è svolta martedi scorso nei locali di una struttura catanese. Il traguardo della 25° edizione del concorso, dal tema “Rinascita – Dalla memoria della pandemia ad un mondo nuovo”, incentrato sul momento storico contrassegnato dall’evento pandemico, purtroppo ancora così attuale, portava con sé anche una riflessione su quale tipo di narrazione e di raffigurazione fosse possibile e preferibile per ricordare il periodo epocale nel quale stiamo vivendo. Possibili soluzioni sono state suggerite dai 17 progetti in gara che sono stati esaminati da una commissione composta da Ezio Ingaramo, Vicepresidente della Fondazione Peano; Cristina Clerico, Assessore alla Cultura del Comune di Cuneo; Giacomo Doglio, Sindaco di Rittana e promotore culturale; Ivana Mulatero, critica d’arte e curatrice del Museo Luigi Mallè di Dronero e Barbara Pasqua, giornalista e Direttrice di TargatoCN.it che, ha analizzato le proposte individuano tre finalisti provenienti da tre diverse Accademie – Carrara, Catania e Perugia – che proprio in occasione della premiazione, come di consueto, hanno scoperto l’ordine di posizionamento. Il progetto  di Chiara Caponettoè stata scelta per l’attualizzazione di una figura del mito in relazione all’epoca pandemica. Si tratta infatti della dea minore degli Inferi e regina dell’Oltretomba, la Persefone dei miti greci che trascorreva i sei mesi dell’anno (autunno e inverno) nel regno dei morti, governando insieme ad Ade tutto l’Oltretomba, e negli altri sei mesi (primavera ed estate), ella riemergeva sulla terra, riunendosi al cospetto della madre Demetra, facendo rifiorire le piante, i fiori e le montagne. Secondo l’autrice del bozzetto, la dea Persefone diviene l’elemento chiave che segna metaforicamente la transizione dall’oscurità del Coronavirus ad una nuova dimensione dell’esistenza. Il modellato del busto coglie l’attimo in cui la dea esce dall’oscurità (emblema di malattia, dolore, morte e lutto), per rinascere a una vita più forte e consapevole.  Il terzo premio è andato al progetto “Oltre-passaggio” di Edoardo Pellegrini e Giulio Buchicchio, studenti dell’Accademia di Belle Arti “P. Vannucci” di Perugia sotto la supervisione del dal Prof. Nicola Renzi, già vincitore del Concorso 2019 con Barbara Stievano, autrice dell’opera “Siamo al dolce?” . La commissione ha ritenuto significativa la proposta “Oltre-Passaggio” per l’idea di fruizione che la sostiene. Si tratta di un’opera a dimensione ambientale nella quale è fondamentale l’esperienza vissuta nell’attraversarla. Essa prevede un semplice prefabbricato in calcestruzzo posizionato in un luogo urbano per delimitare un confine tra una dimensione privata e una pubblica. Consiste in una parete con una porta e una finestra ritagliati nel vuoto a suggerire una stanza che non c’è. L’opera, incardinata nell’impasse “dentro/fuori”, ricorda che la rinascita sta nel varcare le difficoltà, ricontestualizzandole nello spazio comune condiviso con la collettività.  Il primo posto è andato allo studente  turco Furkan Depeli dell’Accademia di Belle Arti di Carrara con il progetto “Dikatomi” supervisionato dal Prof. Ulrich Muller. La proposta è stata scelta dalla commissione per il forte impatto visivo e concettuale. L’attuale crisi esistenziale condizionata dalla persistenza degli effetti del virus è interpretata in senso catartico verso un supremo spirito di condivisione e di legame capace di superare le contraddizioni, le “dicotomie” e gli ostacoli del vivere. Un’esperienza di vita che può riprendere a germogliare come alludono le due figure incapsulate in una forma geometrica che sintetizza un seme spaccato a metà. Il vincitore, al termine della premiazione, ha accennato a come la sua produzione artistica si rifaccia a concetti chiave della filosofia greca antica e in particolare, nel caso di “Dikatomi”, al pensiero di Eraclito, filosofo del “divenire” e al suo concetto di logos, legge universale alla cui necessità soggiacciono tutte le cose nel loro costante rovesciarsi ognuna nel suo opposto, e in cui convivrebbero le dicotomie che caratterizzano questo specifico periodo storico. La vittoria di Furkan Depeli porta nuovamente sul gradino più alto del podio l’Accademia di Carrara che, nel corso delle 24 edizioni precedenti, ha già posto in città tre Sculture da Vivere: “Terra” di Federica Malatesta (2000), “Riflessi” di Simonetta Baldini (2002) e “La città che sale” di Gaspare Marziano nel 2014. L’opera “Dikatomi” verrà realizzata nel corso del 2022 e posta in area verde o urbana della città grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale che da sempre promuove la creazione di un parco scultoreo urbano. Il Concorso è realizzato con il contributo di Fondazione di CRT, Fondazione CRC e Comune di Cuneo che da sempre sostengono l’iniziativa.

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