TROINA, GRANDE COMMOZIONE ALL’OASI PER RICORDARE LA POSA DELLA STATUA DELLA MADONNA DELLA VERGINE ASSUNTA E PER LA PRESENTANZIONE DI UN RITRATTO DEL FONDATORE DELL’ISTITUTO PADRE LUIGI FERLAUTO

TROINA, GRANDE COMMOZIONE ALL’OASI PER RICORDARE LA POSA DELLA STATUA DELLA MADONNA DELLA VERGINE ASSUNTA E PER LA PRESENTANZIONE DI UN RITRATTO DEL FONDATORE DELL’ISTITUTO PADRE LUIGI FERLAUTO

TROINA – Tanta partecipazione e commozione per la celebrazione del 55° anniversario della posa della statua della Madonna della Vergine Assunta all’Oasi di Troina.  Il 31 maggio del 1964 venne collocata infatti sulla sommità dell’Istituto il simulacro della Vergine, patrona di Troina e dell’Oasi. Per l’occasione l’Istituto ha voluto ricordare quell’evento storico con un incontro, oggi (31 maggio)  a partire dalle 10.30 fino alle 13, nella sala Lazzati della Cittadella dell’Oasi.  Un evento che ha messo in relazione aspetti spirituali e religiosi, sociali ed economici, ma anche il ricordo sempre vivo del fondatore dell’Istituto, padre Luigi Ferlauto, che volle fortemente la statua della Madonna nel punto più alto della propria opera a servizio dei più deboli, diventata nel corso di questi anni prestigioso centro medico-scientifico  per la cura e il trattamento della disabilità intellettiva.   Per l’occasione è stato proiettato un video, a cura del documentarista Giovanni Gaudio, che ha ricostruito tutte le varie fasi della posa della statua nel 1964. All’incontro hanno partecipato l’attuale presidente dell’Istituto Oasi Don Silvio Rotondo, il sindaco di Troina Fabio Venezia, il professore Paolo Giansiracusa  storico dell’arte e il pittore Cesare di Narda, autore del ritratto a mezzo busto del fondatore dell’Oasi.   Per il sindaco di Troina  Fabio Venezia, “padre Ferlauto legando l’Oasi e il territorio sotto la protezione della Vergine Assunta collocata sull’Oasi, ci dà la possibilità di guardare al futuro tenendo ben salde le radici del passato e lo facciamo all’insegna della fede e del suo operato innamorato del bello, e che oggi viene ricordato anche attraverso la mano, i colori e i tratti di un artista come Cesare Di Narda”.   Per don Silvio Rotondo “padre Ferlauto diceva che non c’è separazione tra Dio, l’Umanità, l’Uomo e la Terra dove viviamo. Lui ha saputo fare questa fusione per cui è venuto fuori il percorso della bellezza e nessuna cosa è stata esclusa, dal territorio ai ragazzi disabili, come pure la sua intelligenza, realizzando anche il suo motto: deboli e forti insieme per poter incidere nel cambiamento della società. Parlare, come oggi, di bellezza, territorio, spiritualità e arte diventa un’unica realtà indirizzata a creare nuovi ambienti benefici per l’uomo.  Con la collocazione della statua della Vergine nel punto più alto della nostra struttura, per padre Ferlauto, cielo e terra si ricongiungono in una dimensione profonda che è quella della carità in cui lui credeva fortemente”.  Per il maestro Cesare Di Narda, pittore contemporaneo di Cerami e autore del ritratto: “padre Ferlauto ha realizzato un’opera eccezionale, significativa, grandiosa con tante qualità creando ricchezza e cultura, perché lui era un uomo colto. Nel ritratto ho cercato di orientare il suo sguardo verso la prospettiva dell’osservatore come se volesse interrogarlo, farlo riflettere e poi anche per dare un messaggio di speranza e di continuità della sua opera”.  Per il professore Paolo Giansiracusa,  storico dell’arte, “Padre Ferlauto si era fatto un autoritratto, ovvero l’Oasi, la Cittadella, Troina che sono la sua immagine autentica. Certamente, il ritratto presentato oggi, è una sottolineatura per non dimenticare e che serve a noi”.

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