Siracusa,Quale futuro per i bambini migranti che compiono 18 anni in Italia?

Siracusa,Quale futuro per i bambini migranti che compiono 18 anni in Italia?

SIRACUSA – Nel 2019, il 60% dei minori stranieri non accompagnati in Italia compirà 18 anni, nel 2020, più dell’ 80% di loro saranno adulti, secondo i numeri del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Come contribuire, nel difficile passaggio alla maggiore età, a supportare la loro integrazione e contrastare la precarietà di alloggio e la sfida della regolarizzazione dei documenti?
Per affrontare la nuova situazione in Italia, Siracusa e Bologna confronteranno le loro esperienze
sull’accoglienza dei minori e dei neomaggiorenni. L’incontro “Oltre la tutela legale: la prospettiva del tutore sociale”, si e’ svolto il 23 Maggio a Siracusa nell’ambito del programma “Never alone”, con la partecipazione di varie organizzazioni coinvolte nell’accoglienza e integrazione dei minori non-accompagnati, tra loro CESVI, Unicef, CIAO ed altri. “Ormai la situazione e’ diventata orribile. I neomaggiorenni dopo aver fatto un lungo percorso di inclusione, a causa del Decreto Sicurezza [da quando è abolito il permesso umanitario] di colpo diventano irregolari e devono tornare a casa loro o andare in ambasciata per chiedere un passaporto, ma spesso hanno paura di andare lì”, spiega il mediatore culturale Richard Prince della Liberia. “Un 18enne è ancora un bambino. Abbiamo perso la nostra umanitá? Tutti scappano per paura o perché non hanno un lavoro o un tetto sulla testa. Non c’è piú nessuno a Siracusa”, ha aggiunto. Senza l’ opzione di rinnovare il permesso umanitario, i minori che compiono 18 anni devono richiedere un permesso di lavoro (che necessita il possesso di passaporto) o protezione speciale (dedicata ai casi speciali come urgenza medica, calamità pubblica nel paese di origine etc). Secondo Carla Frenguelli –presidente dell’ONLUS AccoglieRete, pioniera nella creazione della rete volontaria di tutori legali per minori stranieri non accompagnati,, Siracusa che prima accoglieva centinaia di minori stranieri, adesso, anche a causa dei porti chiusi, non ospita nemmeno 40 ragazzi distribuiti in in differenti centri. La maggior parte è stata trasferita altrove o si è allontanata e da dicembre ad oggi le comunità per minori non accompagnati a Siracusa si sono ridotte da 10 a 3. A Bologna il problema dell’alloggio è ancora una costante a fronte della grande domanda di studenti e turisti. “Se per un ragazzo italiano è già difficile andare via da casa quando compie 18 anni, figuriamoci per un ragazzo migrante o rifugiato”, dice Marina Nejad del Progetto Vesta a Bologna che promuove da tempo un modello di famiglia accogliente. Al di lá dell’abitazione e dei documenti, altri bisogni dei neomaggiorenni esposti durante l’incontro, sono stati la sfida di trovare lavoro e le offerte educative in Italia. “Con la drastica diminuzione degli sbarchi e il nuovo decreto sull’immigrazione, lo scenario in Italia richiede un’urgente riflessione per ripensare i modelli di ‘accoglienza e supporto dei neomaggiorenni stranieri”, ha concluso la Frenguell

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