Siracusa, Industria: presentato dossier area di crisi Polo industriale

Siracusa, Industria: presentato dossier area di crisi Polo industriale

SIRACUSA – Presentato alla Camera di commercio di Siracusa il dossier elaborato dal Governo regionale per il riconoscimento dell’area di crisi della zona industriale Polo di Siracusa. Il documento, presentato ai sindaci, alle aziende e alle organizzazioni sindacali, sarà approvato in giunta e poi inviato al ministro per lo Sviluppo economico. L’obiettivo è ricevere risorse finanziarie per abbattere i costi delle materie prime per le aziende che operano nel Polo petrolchimico di Siracusa, falcidiato da una crisi economica appesantita dall’emergenza sanitaria. Il documento presenta i fattori di crisi per le imprese, tra cui “l’elevato costo delle materie prime, che risulta superiore a quello che le imprese in altre aree geografiche devono sostenere”. Il costo dell’energia in Sicilia è “nove volte superiore a quello del Medio Oriente”, e poi “il costo del lavoro (due volte superiore a quello del M.O.) che è anche più elevato rispetto a quello che sostengono le altre imprese”. Il dossier evidenza i piani di investimento delle imprese sulla zona industriale per circa 3 miliardi di euro che hanno come obiettivo “un processo di decarbonizzazione produttiva affiancato ad un miglioramento dell’efficienza energetica mediante la sostituzione progressiva delle fonti fossili con materie prime rinnovabili”. Il governatore Nello Musumeci ha detto: «Con la presentazione del dossier concludiamo un percorso e ne apriamo un altro, con il governo nazionale. La Regione Siciliana ha fatto la sua parte, con l’indispensabile collaborazione delle organizzazioni datoriali e di quelle sindacali, delle Istituzioni, della Camera di commercio, dell’Autorità portuale e delle aziende di tutte le dimensioni. Adesso sosterremo con forza a Roma questa esigenza, perché senza il riconoscimento e le conseguenti risorse finanziarie sarebbe difficile pensare di accompagnare il processo di riconversione e stimolare nuovi investimenti”.

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