Siracusa, crisi petrolchimico, incontro a Roma con il ministro Giorgietti.

Siracusa, crisi petrolchimico, incontro a Roma con il ministro Giorgietti.

ROMA – “Questa mattina ho incontrato a Roma il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti per parlare del futuro del comparto petrolchimico nel siracusano, di Lukoil e del tavolo di crisi che è stato convocato. Il Ministro ci ha confermato che è assoluta priorità del Governo scongiurare una crisi degli stabilimenti sul territorio. Tutelare le circa diecimila famiglie, tra diretto e indotto, il cui destino è legato alle sorti del polo petrolchimico di Siracusa, rimane la nostra priorità che porteremo avanti anche nelle prossime settimane, continuando il dialogo con il Ministero. Le vicende internazionali si ripercuotono chiaramente sull’attuale situazione, ma sono sicuro che il lavoro di coordinamento procederà con rapidità.”. L’On. Giorgetti ha garantito il suo più totale interessamento, dimostrando una particolare conoscenza delle problematiche poste, anche in relazione alle problematiche internazionali esistenti. Si è deciso pertanto, ha aggiunto Vincenzo Vinciullo, che dalla prossima settimana ci saranno degli incontri a livello tecnico al fine di superare tutte le difficoltà che fino ad ora sono state riscontrate da parte degli Uffici ministeriali per poter quindi applicare delle misure a sostegno della Zona industriale della provincia di Siracusa che, ricordiamo, essere una delle più importanti a livello nazionale.
Anche sull’IAS, ha concluso Vinciullo, il Ministro ha ipotizzato un intervento legislativo da parte del Governo, in modo da superare le ulteriori difficoltà che sono state riscontrate, a prescindere dall’ultima autorizzazione che è stata finalmente concessa da parte della Regione Siciliana.
E’ chiaro che la vicenda IAS ha un ruolo significativo nel contesto industriale della provincia di Siracusa, che merita un’attenzione particolare da parte del Governo nazionale, in quanto, così come si sta sviluppando adesso la vicenda, c’è il rischio concreto che le industrie debbano chiudere e, di conseguenza, la problematica si accosta a quella dell’ILVA di Taranto e, quindi, è meritevole di una soluzione equivalente a quella che è stata attuata da parte del Governo, evidentemente con Decreto legge, per la zona industriale pugliese.

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