Rosano, Noi albergatori Siracusa: “Si conclude un annus horribilis, ecco i dati”

Rosano, Noi albergatori Siracusa: “Si conclude un annus horribilis, ecco i dati”

SIRACUSA – E’ stato un annus horribilis, quello che sta per concludersi, per il turismo a Siracusa. Ne è certo Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa che snocciola i dati statistici al 30 novembre 2020, forniti dall’Osservatorio turistico Regione siciliana e avvalorati dall’Istat. “Dati che confermano come anche Siracusa – spiega – abbia subito una pesante perdita in termini di flussi turistici, soprattutto dal mercato straniero”. I numeri lo confermano: “Il confronto con il 2019 è raccapricciante – aggiunge Rosano – nel 2020 infatti gli arrivi, nella totalità, hanno subito un calo del 63,8%, pari a meno 166.093 turisti (lo scorso anno erano 260.357 contro i 94.264 del 2020), di cui: -45,1% (-61.765) italiani (scorso anno erano 136.791 nel 2020 invece 75.026); stranieri -84,4% (-104.328), nel 2019 sono stati 123.566, quest’anno appena 19.238”. Più pesante il rilevamento sempre al 30 novembre 2020 dei pernottamenti: “Qui – ancora il presidente di Noi albergatori Siracusa – si registra un -61,1% per un totale di 458.942 turisti in meno (nel 2019 ben 751.244 nel 2020 invece 292.302) con i soggiorni italiani che hanno subito un calo del 42,3%, pari a meno 176.523 (nel 2019 erano 416.537 nel 2020 invece 240.014). Ingenti le perdite di presenze di stranieri: -84,4%, per un negativo di -282.419 con i 334.707 del 2019 contro i 52.288 del 2020″. “Analizzando la dicotomia arrivi-presenze annotate quest’anno – prosegue Rosano – si rileva che il calo maggiore si è registrato nella componente vacanzieri stranieri, quelli che si distinguono in alto-spendenti, ovvero francesi 19%, tedeschi 17%, inglesi 11%, Svizzera e Liechtenstein 9%. Il restante 44% suddiviso tra europei e internazionali. Assai ridotta la provenienza dagli Stati Uniti con il 3% e la Russia, che negli anni scorsi superava oltre il 10%, quest’anno ha accordato un magro 1%.” “A livello globale – ancora Rosano – l’Organizzazione mondiale del turismo rileva una riduzione delle prenotazioni, ad oggi, che oscilla dal meno 60% al meno 90% rispetto agli stessi periodi degli anni precedenti, stimando una perdita tra gli 840 e i 1.000 miliardi di euro per l’industria mondiale dei viaggi e di 6 milioni di posti di lavoro. A Siracusa il calo prenotazione, comparato allo stesso periodo, ondeggia intorno al 95%, quindi oltre la negativa media globale”. E il futuro non fa ben sperare. “Lo scorso 11 novembre, in occasione del World Travel Market di Londra – precisa Rosano – è stata supposto che per la ripresa completa del settore viaggi ci vorranno dai 3 ai 5 anni. E una ripresa, è stato sottolineato, premierà le destinazioni turistiche più attente e attrezzate a valorizzare sicurezza sanitaria e sostenibilità. Tornando al presente, l’ultimo decreto con le restrizioni Covid imposte per Natale-Capodanno, ha affossato una situazione già drammatica, dacché il settore turistico, costituito da piccole-medie imprese, è in grave crisi economica. Mentre il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha stanziato per cultura e turismo 3,1 miliardi, ovvero un misero 1,6% dei 196 miliardi del Recovery Fund. Un’altra dura mazzata alle speranze degli operatori turistici che confidavano su maggiori investimenti per rafforzare l’attrazione turistica italiana”. Rosano conclude: “Siracusa, in questi ultimi anni ha apportato con il turismo, dato 2019, uno straordinario 13,04% di Pil, leggermente superiore al 13% del totale Italia e spicca in pole position tra città italiane con più di 100 mila abitanti, un elemento fondamentale per la nostra città in fase di forte trasformazione da un’economia industriale a una più sana, sostenibile e durevole, quella trainata dal turismo. In attesa dell’arrivo dei nuovi vaccini, che di certo non avranno l’atteso effetto panacea, si è ipotizzato uscire, non certo totalmente, dall’attuale crisi, allo sbocciare della primavera del 2021. Confidando che il turismo ripartirà quindi quanto prima, gli operatori del settore turistico siracusano in questi giorni di crisi amara, nel riprogettare nuove strategie, hanno rimodellato la qualità dell’offerta in chiave innovativa, sostenibile e incentrata sulla sicurezza delle strutture alberghiere”.

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