QUELLO CHE CONTA

QUELLO CHE CONTA

Sono giorni che mi pongo questa domanda: cos’è che conta? Cos’è che conta, realmente, nella quotidianità, nelle nostre routine, nei rapporti interpersonali.

E ancora, nei nostri hobby e/o passioni?  Ogni giorno analizzavo un aspetto della mia vita e provavo a darmi una risposta e ci sono riuscita. Per analizzare bene tutto, ho appuntato ogni cosa (dovete sapere che per quanto ami la tecnologia, non posso rinunciare a carta e penna!) e mi sono accorta che ad ogni risposta si ripetevano tre parole: motivazione, forza e determinazione. E vi dirò di più, c’era una quarta parola a cui non ho dato subito importanza ma, anch’essa veniva fuori con prepotenza: fatti.

Quindi, soltanto dopo, saltavano fuori altre parole come indipendenza e libertà. Parole chiavi che si confermano fondamentali per la mia vita.

A questo punto mi sono detta: Ok tutte queste parole, ma esse rimarranno tali se non saranno seguite da un atto compiuto, da una  realizzabilità. 

Quindi, quello che conta sono realmente i fatti. Possiamo dire, mille ed infinite parole, così come possiamo desiderare infiniti cose (materiali e non). Ed ancora, possiamo prefissarci infiniti obiettivi ma se poi non passiamo ai fatti, rimarranno le parole. Così nella vita personale; così in ambito sportivo e/o professionale.

E’ vero passare all’azione richiede attenzione, studio e, soprattutto, testa. Ed ecco che la determinazione, nel mio caso mi ha fornito l’assist alla motivazione che mi ha consentito di raggiungere ogni genere di obiettivo. Perchè se nel 2011 pesavo 105 kg e nel novembre del 2012 che di kg ne pesavo 80 vuol dire che tutto ha funzionato bene. Era quello il mio primo obiettivo quando ho deciso di iniziare la mia trasformazione psicofisica.

Un percorso non semplice ma che mi ha, sicuramente concesso una seconda possibilità. Una seconda chance con me stessa perchè me lo dovevo. Perchè sapevo di potercela fare; perchè era quello che più desideravo. Così come sapevo delle molteplici difficoltà a cui sarei andata incontro. Così come sapevo dei momenti di sconforto dove la paura sarebbe stata la prima a remarmi contro e farmi così un’ assist per andare in autorete. Indubbiamente la paura c’era, e per aspetti diversi, c’è tutt’oggi, ma sapevo (e so!) rappresentava un ostacolo. Sapevo che mi avrebbe bloccata senza farmi raggiungere il traguardo. 

Da amante del calcio (per la cronaca, sono juventina!) ho scelto la tattica migliore, non quella più comoda che mi avrebbe garantito un risultato sicuro e veloce. Di goal ne ho fatti tanti, qualcuno l’ho subito pure; ma partita dopo partita ho portato a casa il mio campionato. Nessuna coppa bensì una rinascita.

Veronica ma come hai fatto? E’ la domanda che tutt’oggi in tantissimi, seppure a distanza di tempo, mi ripetono. Rispondo sempre alla stessa maniera e, con lo stesso sorriso: col cuore e con la testa. Credo che la mente sia la chiave dei nostri successi (ed insuccessi) e plasmarla con atteggiamenti e pensieri positivi sia un passo importantissimo verso la vittoria.

E poi, il cuore quello che continua a ricordarmi che io sono il mio unico compagno di vita. Ecco allora che il cuore continua a pulsare di desideri, di emozioni e di voglia di successo. 

Quindi i fatti: loro ancora una volta. Perchè sapete benissimo che affinché una squadra vinca ci vogliono degli uomini forti. Quando dico forti non lo intendo in termini di forza fisica.

Cosa intendo? Quella forza che viene fuori dal carattere, dalle difficoltà e dalle avversità di chi non si è mai arreso. 

Il mio modulo vincente vedeva schierati in campo uomini veri. Sì, perchè nella mia squadra del cuore c’erano solo uomini e donne che rappresentavano per me il successo.

Ognuno per una motivazione diversa ma tutti con insostituibili. Soltanto così il mio schieramento poteva funzionare. Perchè vedete, avere dei punti di riferimento non è solo fondamentale ma, aggiunge quel qualcosa in più che ti consente di andare oltre. Sì, oltre!

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