Palermo, fratel Biagio Conte scrive all’Italia

Palermo, fratel Biagio Conte scrive all’Italia

PALERMO – “Carissima e amata terra d’Italia, non รจ giusto, la nazione d’Italia non merita abbandonare i suoi figli e i figli di altri popoli. Ricordati e sappi che anche noi italiani siamo emigranti in tutto il mondo, non ci hanno chiuso le porte, perchรฉ adesso l’Italia, che รจ stata sempre aperta, sensibile, accogliente, decide di chiudere le porte, il cuore? L’Italia non merita questo ingiusto comportamento, non possiamo dare questo cattivo esempio, per scongiurare che altri Stati possono anche loro indurire il cuore”. E’ l’appello lanciato dal missionario laico Biagio Conte fondatore della missione “Speranza e caritร ” che a Palermo si occupa di povera gente, senza tetto, persone con problemi psichici, disoccupati. “Italia sei sempre stata un prezioso esempio di umanesimo – scrive – non abbandonare i piรน deboli, i piรน indifesi. Ti prego, in nome del Buon Dio, per tutte le religioni e anche per chi non รจ religioso ma รจ per una vera giustizia, salviamo e cosรฌ regolarizziamo chi รจ in Italia da tempo, da anni vive in terra d’Italia, hanno contribuito, non li rendiamo clandestini e cosรฌ perseguitarli.
E non condanniamo e non giudichiamo, scoraggiando chi si prende cura di loro. Attenzione! non seminiamo paure, terrore, (non ad una nuova apartheid ). L’africa nella storia ha subito tantissime ingiustizie, l’Asia, tutto il mondo, non si puรฒ pensare di vedere e di fare riconoscere un’Italia dittatoriale e tirannica. Abbandonare gli immigrati a se stessi รจ un tentato omicidio, un tentato suicidio, una vera ingiustizia con le conseguenze di un aumento dei clandestini, dei senzatetto, della delinquenza, della violenza. Per paura, sconforto possono cadere nelle mani della delinquenza, della malavita, della mafia. Il sentirsi emarginati, esclusi puรฒ trasformarli in schegge impazzite, rischiano di cadere ed entrare nelle mani del terrorismo. Italia ravvediti e rivedi tutto con amore e vera umanitร  per continuare ad essere una terra ospitale.

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