Pachino e Portopalo, le due Guardie mediche sono state accorpate temporaneamente per impossibilità a reperire medici impegnati nell’emergenza Covid

Pachino e Portopalo, le due Guardie mediche sono state accorpate temporaneamente per impossibilità a reperire medici impegnati nell’emergenza Covid

SIRACUSA – La decisione di accorpare temporaneamente la Guardia medica di Pachino a quella di Portopalo è conseguenza della momentanea impossibilità, nonostante innumerevoli tentativi, a reperire il personale medico necessario ad assicurare il servizio, tutto impegnato a garantire il funzionamento dei servizi a supporto dell’emergenza covid secondo le direttive superiori e per loro libera scelta.
“La Guardia medica rappresenta un presidio importante per la continuità assistenziale ma non l’unico, considerando che la rete prevede la presenza dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, dei PTE, del 118 e degli ospedali – dichiara il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra -. La guardia medica, comunque, sebbene a qualche chilometro, rimane presente, come tutti gli altri servizi sanitari citati, contrariamente a quanto sostenuto da chi ha probabilmente il solo intento di creare malcontento disinformando, per non meglio precisati motivi, ma non certo per tutelare la pubblica salute.
“Nel ricordare che comunque a Pachino l’assistenza è garantita dal Presidio territoriale di emergenza e da tutta la rete, ad oggi – spiega il direttore dell’Unità operativa Cure Primarie Lorenzo Spina – l’Azienda ha esperito ogni tentativo per reperire medici sia per coprire i turni della Guardia medica di Pachino, sia per l’apertura delle Guardie mediche turistiche in provincia di Siracusa. Ben 260 sono stati gli inviti a ricoprire gli incarichi che sono stati inviati nell’ultimo mese.  L’ultimo risale a fine giugno. Gli avvisi sono stati estesi anche a medici di fuori provincia, delle guardie mediche esistenti in applicazione all’articolo 5 comma 9 dell’accordo integrativo regionale applicato in casi di eccezionale emergenza, della medicina generale che non abbiano superato le 900 scelte secondo indicazioni regionali. Sono stati anche proposti contratti di sostituzione per i titolari, anche per periodi più lunghi del previsto, per invogliare i giovani medici ad accettare l’incarico”.
Nel prendere atto della indisponibilità temporanea dovuta prevalentemente all’ impiego di tutti i medici per fare fronte all’emergenza covid, difficoltà di reperimento che non investe soltanto la provincia di Siracusa, l’Azienda ha ritenuto indispensabile al momento accorpare due Guardie mediche vicine per prossimità territoriale (Pachino e Portopalo) garantendo comunque, grazie al presidio PTE operativo su Pachino, la gestione delle emergenze per la popolazione. L’attenzione dell’Azienda nei confronti della popolazione dei comuni di Pachino e Portopalo è dimostrata dalla operatività a Pachino del PTE e a Portopalo del secondo hub vaccinale della provincia e dal mantenimento della Guardia medica.
Il provvedimento di accorpamento è stato assunto fino al 30 settembre con l’impegno a riaprire anche prima considerato che l’Azienda sta continuando ad esperire ogni azione utile al reperimento del personale.
“Dopo 15 anni di inerzia, invece, conclude il direttore generale Ficarra – il 9 luglio prossimo, alla presenza dell’assessore regionale della Salute Ruggero Razza, si procederà alla inaugurazione della Residenza Sanitaria Assistenziale di Pachino, la più grande RSA pubblica della provincia con 45 posti letto e il modulo per i malati di Alzheimer. Se poi i comunicati stampa di taluni sono motivati dal mancato accoglimento di istanze connesse a sottoporre l’interesse privato a quello pubblico, vuol dire che abbiamo imboccato la strada giusta e che la sanità in questa provincia non serve l’interesse privato ma quello pubblico. A differenza di qualche ex deputato, e che se tale è, un motivo ci sarà e, magari, vorrà spiegare perché, la direzione generale ringrazia tutte le strutture sanitarie della provincia che hanno supportato in tutto e per tutto la pandemia e tutti gli operatori che nelle stesse operano, sanitari tecnici e amministrativi”.

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