Migliaia di persone per il commosso arrivederci a Dario Greco. Lentini e Carlentini si fermano per l’ultimo saluto

Migliaia di persone per il commosso arrivederci a Dario Greco. Lentini e Carlentini si fermano per l’ultimo saluto

LENTINI – Due comunità, un solo cuore. Ed oggi è stato solo per Dario Greco, il commerciante 42enne, morto, domenica scorsa, a causa di un incidente stradale in via Morelli a Carlentini. Due città in lacrime hanno dato l’ultimo saluto a Dario nella chiesa di Sant’Alfio a Lentini. E’ stato il giorno dell’ultimo saluto di oltre tremila amici, giovani e donne, adulti e bambini e intere famiglie che hanno occupato la chiesa madre sin dalle prime ore della giornata e piazza Duomo e Umberto. Centinaia di mazzi di fiori, cuscini e ghirlande sistemate davanti all’ingresso dell’ex cattedrale per mostrare l’amicizia con Dario e la sua famiglia. I funerali solenni sono stati celebrati da don Maurizio Pizzo, parroco della chiesa Madre di Lentini, che ne ha sottolineato la grande umiltà, generosità, intelligenza e amore per il lavoro e per quanti si sono avvicinati a Dario nella panineria “Simpanino” gestita insieme al fratello Seby. Un dolore immenso per papà, la mamma, il fratello Seby, la moglie Katia, i figli Alfio e Salvo, i nipoti suoceri i familiari zii, cugini, parenti e amici. La morte di Dario ha scosso le comunità di Lentini e Carlentini,ma anche dei paesi vicini. “Siamo scossi e colpiti – ha detto don Maurizio Pizzo, nell’omelia – ma quando arriva la morte improvvisa e inaspettata dobbiamo essere pronti. Non ci sono parole per ripercorrere la vita del nostro Dario, padre, marito, lavoratore, sempre con il sorriso sulle labbra e una parola per tutti. Un fiore reciso nel messo della vita, noi umani possiamo dire solo poche parole a questa tragedia che colpisce non solo la famiglia, la moglie, i figli, il fratello, ma tutti noi che abbiamo voluto bene a Dario e la vostra presenza dimostra questo affetto. Noi siamo all’altezza di esprime parole, ma la fede e le parole del Vangelo ci richiamano al senso della nostra esistenza, ma ci danno la forza a rialzarci, anche se sarà difficile. La profonda ferita non si rimarginerà mai. Il silenzio e la fede, in questo momento doloroso, ci potranno sostenere e sostenere i familiari e la nostra comunità. Il nostro fratello, figlio, oggi è accanto al Signore. Dario aveva ancora tanti progetti, tantissimi sogni, desideri che doveva condividere con la moglie, i figli, il fratello che non ha potuto realizzare, ma adesso li potrà realizzare al cospetto di Dio”. Quando si dice un giovane padre, marito, amico, lavoratore unisce generazioni diverse grazie al sorriso e alla sua disponibilità, umiltà e amicizia nel lavoro della vendita del “panino” grazie all’intuizione avuta, insieme al fratello Seby, 26 anni fa: trasformare un camion in una moderna panineria ambulante e scegliendo un nome che negli ultimi due decenni è diventato un brand: “Simpanino”. I fratelli Seby e Dario, in quasi trent’anni di attività hanno dimostrato di aggregare generazioni diverse, ma anche rispettando tutti i clienti che si sono avvicinati per consumare un panino sia sul posto che a casa. Dario e Seby sempre insieme e sempre con il sorriso sulle labbra e accoglienti. Due città che, oggi, hanno riscoperto – in modo intenso – nel dolore: l’amore, l’amicizia e la solidarietà. A dare l’ultimo saluto a Dario anche i sindaci di Lentini Rosario Lo Faro e di Carlentini Giuseppe Stefio, ex sindaci, assessori e consiglieri comunali, professionisti e docenti delle scuole di Lentini e Carlentini. L’addio a «un uomo buono e sorridente », come è stato ripetuto da tantissimi amici e amiche e nei capannelli delle tante persone che in un giorno di freddo, ma con il sole sono arrivate per rendergli omaggio. Molte persone trafelate, di ritorno dal lavoro o con il tempo tirato prima di rientrare in ufficio o in officina. I più si sono trovati stretti nelle navate, altri ancora costretti fuori, sul sagrato della chiesa di Sant’Alfio, ho in piazza. È stato un lutto che ha toccato molti, tante persone che avevano avuto a che fare con Dario. C’è chi a bassa voce ricordava la generosità nel corso dell’attività lavorativa e oltre. Uomo di fede a Sant’ Alfio, da devoto e radicati valori della famiglia, dell’amicizia, della fraternità e dell’umiltà. La bara, dopo la benedizione e il ricordo dell’amico Carmelo, che a nome di Floriana, la cognata di Dario, ha letto e dopo aver detto “grazie Dario”è stata portata a spalla dagli amici percorrendo piazza Umberto, via Regina Margherita fino in piazza Oberdan. Dietro un lungo corteo di persone commosso dalla tragedia. Durante il tragitto un silenzio irreale ha accompagnato Dario. Poi un lungo applauso per salutare l’ultima volta l’amico e il fratello Dario. “Ciao Dario resterei per sempre nei nostri cuori”.

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