Lentini, per non depotenziare l’ospedale bisogna intraprendere l’integrazione con il nosocomio di Augusta

Lentini, per non depotenziare l’ospedale bisogna intraprendere l’integrazione con il nosocomio di Augusta

LENTINI – Per salvare l’ospedale di Lentini bisogna pensare all’integrazione con il nosocomio di Augusta, per farne uno di alto livello. E’ questa la nuova strada che l’assessore regionale alla Sanità dovrebbe percorrere per salvare la sanità nel territorio della zona nord della provincia di Siracusa. A rispolverare l’idea dell’integrazione tra i due ospedale è stato Luigi Boggio, già segretario della Camera del Lavoro di Lentini e componente del comitato per la difesa dell’ospedale di Lentini. “Non c’è Pronto soccorso in Sicilia con gli organici dimezzati per carenza di medici e infermieri – ha detto Luigi Boggio – . Sappiamo tutti che sono i nostri salva vita e l’anima degli ospedali per i ricoveri. Dall’emergenza passano dal 60 al 70% dei ricoverati nei vari reparti ospedalieri. Alcuni ospedali potrebbero chiudere, per fare un esempio, come quello di Lentini”. L’ospedale di Lentini di contrada Poggio Roggio innaugurato il17 ottobre 2011 negli anni è diventato un punto di riferimento per le tre provincie di Siracusa, Catania e Ragusa. Prima della pandemia, 2019, gli accessi al Pronto soccorso si attestavano a 30 mila, di questi cinque mila sono stati ricoverati nei vari reparti. Il 70% è passato dal pronto soccorso il restante 30% proviene dall’attività dei medici ospedalieri. Un obiettivo raggiunto grazie al lavoro inteso del comitato per l’apertura dell’ospedale di Lentini, dei sindaci, delle associazioni e dei cittadini che hanno voluto fortemente l’ospedale di Lentini. Un lavoro incessante quello di medici e paramedici che negli anni ha portato l’offerta sanitaria alti livelli, ma purtroppo si è sempre scontrata con i tagli effettuati dall’assessorato regionale alla Sanità. Cosi negli anni l’ospedale è diventato un punto di riferimento regionale scalzando, a volte,i grossi ospedali della Sicilia Orientale. I tagli al personale e la rimodulazione dei posti letto regionale ha costretto l’assessore a fare delle scelte, non condivise dal territorio e dal comitato per l’apertura dell’ospedale. “Sugli organici dei pronto soccorso non potendosi inventare i medici – continua Luigi Boggio – bisogna che, l’assessore Razza emana un provvedimento transitorio urgente riguardante tutte le aziende sanitarie per l’utilizzazione di medici e infermieri di altri reparti. Lo impone la gravità e la drammaticità dell’emergenza. Da servire anche da tutor per i giovani specializzandi. Una possibilità transitoria per andare oltre ad una diversa organizzazione ospedaliera e territoriale in rapporto a quello che si muove in provincia e in quelle viciniore, anche da noi. Nella nostra collocazione ce la dobbiamo vedere con l’ospedale San Marco, quello privato Humanitis, il pubblico di Ragusa, Villa Salus alle porte di Siracusa e il Sant’Alfio Hotel dello stesso proprietario di Villa Salus Tigano che diverrà possibilmente un centro specialistico. L’unica risposta che abbiamo che non riguarda solo noi, ma anche l’ospedale di Augusta se non vuole perire, l’integrazione dei due nosocomi per farne uno di buon livello. Questa idea è nata nel corso della discussione della rete ospedaliera alcuni anni fa”. Nei prossimi anni per evitare che l’ospedale di Lentini si trasformi in una grande guardia medica e l’ospedale di Augusta chiuda definitivamente, cè bisogno di rivedere alcune posizioni che non debbono essere campaniliste, ma basate sui servizi sanitari offerti al territorio. L’unica strada è l’integrazione tra i due ospedali. Per ottenere una sanità qualificata sul nostro territorio bisogna avviare un intenso raccolto non solo tra medici e paramedici, ma principalmente tra le istituzioni di Lentini, Carlentini, Francofonte e Augusta.

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