Lentini pensa verde: Flash mob in Piazza Duomo per gridare “no” alle discariche di rifiuti.

Lentini pensa verde: Flash mob in Piazza Duomo per gridare “no” alle discariche di rifiuti.

LENTINI – “Non possiamo continuare ad assistere allo scempio del nostro territorio. I nostri territori un tempo profumavano di zagara, oggi, invece, puzzano e sono invasi di munnizza”. Ettari e Ettari di montagne artificiali di spazzatura”. Lo ha detto Italo Giordano, ieri pomeriggio, nel corso del flashmob “Lentini pensa verde” a cui hanno partecipato tantissimi cittadini e rappresentanti delle associazioni culturali, turistici e sociali di Lentini e Carlentini, politici, sindaci di Lentini Saverio Bosco, Carlentini Giuseppe Stefio e l’assessore di Francofonte Stefano Privitelli,di Scordia Francesco Barchitta, i consiglieri comunali di Lentini e rappresentanti di comitati e movimenti civici. “Da questo evento deriva il nome di Leontinoi, la città del leone – ha detto Italo Giordano, guida turistica -. Oggi Lentini sembra una città incurante di questa sua origine mitica profondamente legata alla sua terra che fino a qualche decennio fa profumava di zagara. La terra è faticosa da lavorare ma a lungo andare dà i suoi frutti, di cui il paese per millenni ha beneficiato. Spesso accade che la gente dimentica le proprie radici e le proprie origini.
Così vengono umiliate le prerogative di un territorio che viene inesorabilmente abbandonato, deprezzato e, infine, disprezzato. Questo ciclo vizioso ha fatto si che questa terra diventasse l’Eden di barbari (sicilianissimi) dove installare un sistema sterile di arricchimento privato legato ai rifiuti. Il territorio è diventato negli ultimi anni il punto dove progettare e installare le industrie di smaltimento della nostra regione (e forse non solo). Dove erano ulivi, aranci o mandorli, adesso ci sono centinaia di ettari di terra disseminati di vasche da riempire di monnezza. Una logica che definire perversa e priva di senso è solo un eufemismo per indicare l’incapacità di una classe dirigente nell’affrontare con serietà e lungimiranza questo gravoso problema. Logiche di corruzione, morale e non solo, hanno generato l’ecomostro di Grotte San Giorgio e gli annessi scandali giudiziari che tutti noi conosciamo oggi. Il fiume di denaro, tra l’altro nostro che paghiamo per un servizio, viene concentrato nelle mani di poche persone, che hanno donato il territorio a gente priva di scrupoli. Fiumi di denaro che veniva sotterrato in modo da avere disponibilità liquida da destinare a gente lontana, ma che vive a Lentini, dalle esigenze di un territorio. È necessario che ognuno di noi, liberamente, prenda coscienza di questo grave problema, aderendo a questa semplice iniziativa di Lentini Pensa Verde”. ” Il territorio di Lentini – ha detto Corinne Valenti, guida turistica – era noto per la sua fertilità. Oggi sembra una città incurante di questa sua origine legata alla terra che fino a qualche decennio fa profumava di zagara. Negli ultimi anni il territorio è diventato il luogo dove progettare e installare le industrie di smaltimento della nostra regione e forse non solo. Dove erano ulivi, aranci o mandorli, adesso ci sono vasche da riempire di rifiuti. È un evento che viene dal basso che non ha colori politici né di singole associazioni ma è, piuttosto, l’espressione corale di un’intera comunità, il cui unico simbolo è il ramoscello”. “È stata l’occasione in cui la società civile – ha aggiunto Italo Giordano – si è incontrata sotto l’egida della natura, per testimoniare l’amore verso il proprio territorio, l’ambiente e la cultura. Lentini Pensa Verde è un pensiero libero che inonderà di verde la nostra piazza!”.

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