La testimonianza di guarigione di Rafał Soroczyński: “Nell’Eucaristia Gesù è vivo, ci tocca e ci guarisce!”

La testimonianza di guarigione di Rafał Soroczyński: “Nell’Eucaristia Gesù è vivo, ci tocca e ci guarisce!”

Rafał Soroczyński vive a Jastrzębie-Zdrój in Polonia. E’ corrispondente presso Catholic Media-Center, Corrispondente della Santa Sede presso Vatican News e Historik, fotografo presso Dolní oblast Vítkovice.

Nel 2010 Rafal parte per gli esercizi spirituali ad Assisi. I suoi familiari e i suoi amici erano già preoccupati per la sua salute: gli mancava l’appetito, era sempre molto stanco, si concertava poco. Giunto ad Assisi, anche i frati francescani mostrarono il loro timore.

Quando Rafal fu accolto dai frati francescani, chiarirono che stavano accettando ma con la precisazione di fare gli accertamenti medici.

Tornato in Polonia, gli fu individuato un cancro allo stomaco con disturbi polmonari e alle vie respiratorie. I medici gli diedero pochi mesi di vita. Fu ricoverato in una Clinica in Polonia. Il ciclo di chemioterapia risultò inutile e il 16 Dicembre dello stesso anno, fu trasferito in Hospice per malati terminali.

Da un padre francescano, di cui fratello è l’Oncologo Olomouc, ricevette il contatto e fu accolto nella nuova Clinica. I medici confermarono che la malattia era ormai avanzata che avrebbe ricevuto semplicemente una assistenza di cure palliative.

Il suo stato di salute veniva seriamente compromesso (Rafal pesava 42 chili) e si pensò a un intervento.

Il 6 Aprile del 2011, quando ormai Rafal era moribondo e soffriva molto poiché la morfina non mitigava più il dolore, i suoi genitori chiesero ai sacerdoti di pregare per lui. Lo stesso giorno, alle ore 15.15, Rafal sentiva un calore avvolgergli il petto e i polmoni. Si alzava dal letto, chiedendo del cibo ai suoi genitori. La madre si recò in un vicino supermercato e comprò tanto cibo. Rafal mangiò tutto, non avendo più dolori nè sofferenze.

I suoi genitori telefonarono all’Oncologo, dicendo che lo stato di salute del figlio era improvvisamente migliorato ma il medico disse loro di prepararsi alla sua morte. Alla sera, il sacerdote somministrava il viatico. Giunsero tutti i familiari e si raccolsero in preghiera tutta la notte.
Il giorno dopo, Rafal era ancora in vita, e fu portato in Repubblica Ceca per degli accertamenti. I medici e gli infermieri rimasero meravigliati dalla sua forza e ordinarono di ripetere gli esami. Rafal notava agitazione tra i medici e fu invitato nella sala Conferenze dove erano già presenti molti medici anche dagli altri Ospedali.

Il medico iniziò a presentare l’anamnesi della sua malattia e affermò che, in quel momento, non c’era più traccia della malattia della quale rimanevano solo il sottopeso e la totale calvizia. A quella Conferenza era presente anche uno zio di Rafal, il quale testimoniò che ile giorno precedente, alle ore 18 in Russia – alle ore 15 del tempo in Polonia, era stata celebrata per Rafal una Santa Messa.

Alla fine del mese diMaggio del 2011, Rafal fa un viaggio in Russia per ringraziare personalmente i missionari e la gente per questa preghiera. Era sano. Per 5 anni ha eseguito controlli oncologici. Rafal, fino ad oggi, è una persona sana.

A Novembre del 2013, Rafal va a Kijov, in Ukraina. Durante questo soggiorno, ebbe la febbre e forte mal di pancia. Suor Honorata, lo portò d’urgenza in Clinica dove i medici videro un pezzo di catetere rimasto, che aveva provocato una forte infiammazione.

Tornato in Polonia, si recò dall’Oncologo Olomouc per accertamenti. I medici confermarono che il pezzo del catetere aveva provocato quella infiammazione, e che non sarà più possibile esportarlo. Chiesero pure il parere in altre Cliniche del Paese. Dopo una settimana Rafal veniva contattato da una Clinica di Stokholma per eseguire quell’intervento. Il 30 Marzo del 2014, giungeva in Svizzera e il 4 Aprile veniva sottoposto al intervento.

Non mancarono le sorprese: durante l’intervento avvenne arresto cardiaco per 31 minuti. La situazione, però, tornò alla normalità.

Oggi Rafal sto individuando la strada della sua vita. Ad aprile del 2016 finì il tempo degli controlli nella Clinica oncologica. Adesso si controlla due volte all’anno.

Rafal ha precisato che quella Santa Messa per la sua guarigione fu celebrata in una piccola Chiesa sul confine con Kazachstan: “Non importa se si prega in un Santuario o in una chiesa lungo la strada. Nell’Eucaristia è presente il Signore Gesù vivo, che ci tocca e bussa ai nostri cuori, molto spesso induriti. Nell’Eucaristia Gesù ci tocca e ci guarisce!”.

QUANTO SCRITTO NELLA TESTIMONIANZA E’ STATO RACCONTATO DA RAFAL SOROCZYNSKI DURANTE LA SUA VISITA IN SICILIA, A SIRACUSA, NELLA SETTIMANA SANTA 2024 CON RICHIESTA DI PUBBLICAZIONE.

Open chat
Ciao,
chiedici la tua canzone