Frecciabianca in Sicilia, facciamo chiarezza

Frecciabianca in Sicilia, facciamo chiarezza

SIRACUSA – “Non mi aspettavo gli applausi ma francamente questa ondata di negatività sul debutto del Frecciabianca in Sicilia mi sorprende. Arriva un servizio in più e si reagisce quasi come ne fossero stati cancellati tre o quattro. In questa vicenda c’è tanta confusione e qualcuno sguazza nella disinformazione. Cerchiamo allora di fare chiarezza”. Così il vicepresidente della Commissione Trasporti, Paolo Ficara (M5s) interviene in merito alle accese polemiche che stanno accompagnando l’arrivo in Sicilia del primo Frecciabianca, in servizio tra Palermo, Catania e Messina.
“Ai servizi esistenti, ovvero Intercity e Regionali, abbiamo aggiunto il Frecciabianca, senza un soldo di investimento pubblico perchè Trenitalia attiva questo servizio “a mercato”, cioè attraverso il solo sbigliettamento. Ricordo che il Frecciabianca è il primo treno di questo tipo che correrà in Sicilia”, illustra anche in un video il parlamentare siracusano.
“Sgombriamo il campo da polemiche di bottega. Nessuno di noi ha mai parlato di alta velocità, anche perchè per parlare di alta velocità servirebbero prima i binari adeguati. E sui binari comunque stiamo già intervenendo in Sicilia, con una serie di lavori in corso, appaltati o in fase di aggiudicazione. Oggi il Frecciabianca si muoverà sullo stesso binario utilizzato dai regionali e, per ovvi motivi, non potrebbe mai toccare velocità diverse. Quale è la sua utilità? Aumentare il confort a bordo ma soprattutto migliorare l’attraversamento dello Stretto con la studiata coincidenza con gli aliscafi e le altre Frecce che partono poi da Villa. Non è un treno pensato per ridurre chissà quali tempi di percorrenza, al momento, o raggiungere quali velocità. E’ però un treno in più che prima non c’era”, prosegue Paolo Ficara.
“Cosa stiamo facendo per velocizzare i tempi nei collegamenti in Sicilia? La cosa ovvia che andava fatta venti-trenta anni fa: nuovi binari. Ci sono già lavori in corso nel primo lotto del raddoppio Catania-Palermo, da Bicocca a Catenanuova. Con il Pnrr abbiamo completamente finanziato la prima macro-fase che poi significa la costruzione di un nuovo binario: 200km che dovranno essere pronti nel 2026, per le regole stesse del Pnrr. Fatto questo, con il potenziamento e l’adeguamento del vecchio ed esistente binario (la seconda macrofase del progetto) sarà completo il raddoppio. Ma già con la prima macro-fase si ridurrà di un’ora il viaggio in treno tra Catania e Palermo. E allora si che parleremo di riduzione dei tempi e aumento della velocità. Nel 2022, intanto, partiranno anche i primi lavori nella tratta Messina-Catania, nel dettaglio Giampilieri-Fiumefreddo. Ricordo anche che siamo riusciti a fare includere nei lavori finanziati con il Pnrr anche il collegamento ferroviario all’interno del porto di Augusta, fondamentale per lo sviluppo commerciale e la movimentazione delle merci, e il bypass di Augusta per eliminare la cintura ferroviaria che ancora attraversa e taglia in due la cittadina. E con questi interventi si guadagnano 10 ulteriori minuti nel collegamento tra Siracusa e Catania, rendendo il treno competitivo rispetto a bus ed auto. Non dimentico nemmeno le risorse per la riqualificazione di alcune stazioni al Sud, tra cui anche Siracusa”.
Nel suo elenco, nato in oltre tre anni di lavoro in Commissione Trasporti, Paolo Ficara annovera anche i 12 mini Frecciarossa ordinati da Trenitalia, attesi entro il 2024 per sbarcare proprio in Sicilia. “Potranno imbarcarsi direttamente nei traghetti a Villa, senza manovre di composizione e scomposizione, riducendo drasticamente i tempi di attraversamento, arrivando così in Sicilia indipendentemente dalla costruzione o meno del ponte sullo Stretto”.
“Non abbiamo fatto un miracolo perchè adesso c’è un Frecciabianca in Sicilia. E’ solo uno dei tanti piccoli passi che stiamo mettendo in fila per far si che nel giro di pochi anni i servizi offerti ai siciliani non siano più indietro di millenni con il resto d’Italia, come è oggi. Non vi da fastidio questa disparità? Eppure è stata tollerata l’inerzia della classe dirigente che ci ha preceduto negli ultimi trent’anni. Ora stiamo cercando con i fatti, non con le parole, di invertire il trend. Il treno c’è, non è una promessa. I lavori sui binari ci sono, mica promessa. Noi le cose le facciamo e per questo le altre forze politiche abbaiano e cavalcano la disinformazione. Perchè se qualcuno si informasse seriamente, vedrebbe questa epocale differenza”, rivendica orgoglioso il vicepresidente della Commissione Trasporti. “Vorrei poi ricordare che il Frecciabianca che arriva in Sicilia non è un treno vecchio da rottamare, come qualcuno lascia intendere. E’ lo stesso che si utilizza sempre oggi in diverse tratte del nord Italia”.
Da parlamentare siracusano, Ficara si occupa anche delle polemiche scoppiate nella sua provincia che teme di essere tagliata fuori dai nuovi servizi ferroviari. “Trenitalia sta provando il servizio a mercato con un unico treno e in questa fase iniziale ha scelto le tre città principali della regione. Se questo treno raccoglierà il risultato atteso, è già stato detto che le corse aumenteranno includendo anche Siracusa. E poi ci sono i mini Frecciarossa che arriveranno direttamente a Siracusa, magari in concomitanza con Siracusa Capitale della Cultura 2024. Nel frattempo, nessuno tocca gli Intercity che continuano a partire e ad arrivare a Siracusa, dove fanno scalo regolarmente anche i treni regionali. Nessun ridimensionamento. E ringrazio il sottosegretario Giancarlo Cancelleri per il continuo e costante lavoro di raccordo che svolge al Ministero, in favore della Sicilia”.

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