Francofonte, Fase3. l’associazione nazionale carabinieri accanto all’amministrazione comunale

Francofonte, Fase3. l’associazione nazionale carabinieri accanto all’amministrazione comunale

FRANCOFONTE- Avviata la fase-3 delle misure anti Coronavirus è tempo di bilanci per la locale associazione nazionale carabinieri. Sin dalle prime settimane del ‘lockdown’ gli uomini dell’Anc sono scesi a fianco dell’amministrazione comunale, dei volontari della protezione civile, dell’avis, della caritas e delle parrocchie, per aiutare gli anziani e i più bisognosi. A fare un bilancio di questi ultimi mesi,partendo dal ‘Io resto a casa a quello di ‘si riparte con le prime aperture’, è il presidente della sezione Anc di Francofonte Vincenzo Lo Terzo, Maresciallo capo dei Carabinieri in pensione. ‘Sono stati mesi che hanno messo a dura prova tutti – ha detto Lo Terzo-, ma che hanno fatto scoprire quanto sia grande la sensibilità di tanti uomini e di tante donne che hanno dato un contributo personale e continuano a farlo ogni giorno senza nulla in cambio’. L’idea che i francofontesi hanno maturato in questi mesi di emergenza sanitaria straordinaria per il Covid-19, mentre bisognava restare a casa per salvaguardare la propria salute e quella degli altri, è quella che c’è stata gente che si è messa al servizio degli altri con lo scopo di aiutare chi si trova in difficoltà rischiando la propria di vita e sottraendo tempo alla propria famiglia. ‘Tra questi volontari ci sono quelli dell’associazione nazionale carabinieri di Francofonte – ha evidenziato il sindaco Daniele Lentini in più occasioni -. Queste persone sono state in un gruppo di volontari molto compatto che assieme a quelli della protezione civile hanno svolto un ruolo importante per la nostra comunità’. Tra le tante cose che hanno fatto i volontari dell’Anc cittadina, la maggior di questi parte sono ex militari dell’Arma ma ci sono anche i simpatizzanti, è stato quello di prestare assistenza a persone anziane, con disabilità, non autosufficienti , a svolgere servizi di assistenza in favore di persone in stato di bisogno, come famiglie in povertà, a persone senza fissa dimora,sono state effettuate attività in coordinamento o convenzione con i servizi alla persona quali i comuni, le aziende sanitarie, le farmacie, i medici di famiglia, gli uffici pubblici, hanno assistito e monitorato animali randagi , ecc. ‘Tutto è stato fatto mantenendo la distanza interpersonale almeno di un metro e indossando sempre i dispositivi di protezione – ha dette il presidente Lo Terzo-. La nostra azione è stata supportata e sostenuta dall’amministrazione comunale per quanto riguarda le spese di locomozione e di via libera alla circolazione interna alla città durante il blocco totale’. Ma gli uomini della benemerita si sono spinti oltre, aiutando anche i negozianti nel monitorare gli accessi ai supermercati, all’ufficio postale e gli sportelli bancari. “E’ una dato di fatto evidenziato in tante occasioni durante il tutto fermo e in tanti luoghi d’interesse pubblico – ha aggiunto l’assessore per il che gran parte degli enti locali sono costretti a fare i conti e i servizi sotto organico – ha detto l’assessore Pina La Ferlita che guida le rubriche Welfare, Rapporti con le Associazioni culturali cittadine, sportive, turistiche e le Pari Opportunità-. Tutto il mondo del volontariato francofontese con spirito di sacrificio, come sempre, anche in questa emergenza non si è tirato indietro. E questo non dobbiamo dimenticarlo e bisogna fare loro un plauso. Grazie all’Anc che ha collaborato tanto con gli ausiliari del traffico, le forze di Polizia locale e i Comune è stato garantire il rispetto del decreto “resto a casa”, la loro presenza è stata utile durante i presidi nei vari varchi cittadini in occasione delle ricorrenze di Pasquetta, 25 Aprile e 1 maggio per controllare chi transitava in ingresso e in uscita dalla città’. Nel bilancio positivo del lavoro svolto da tutti i volontari delle diverse associazioni che ci sono a Francofonte hanno un valore importante le parole di chi ha ricevuto gli aiuti e le attenzioni di queste persone. ‘ Quello che non deve essere dimenticato è il fatto che i loro servizi sono stati fatti a domicilio e a titolo gratuito –ha aggiunto la signora Antonina, anziana vedova che vive da sola in una umile casa del centro storico- Bastava contattarli ai numeri forniti dal Comune o attraverso i social o via telefonica e loro arrivavano subito. Un lavoro che non ha avuto nessun limite di orario e per il quale non si sono sottratti ai rischi ai quali sono stati esposti. Si è trattato di un servizio importate finalizzato anche tutelarne il diritto alla salute e a una vita dignitosa’.

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