CATANIA, STUDIO DI DETTAGLIO DEL CENTRO STORICO: «TAPPA FONDAMENTALE PER RIGENERAZIONE, MA ADESSO OCCORRE DISEGNO URBANO»

CATANIA, STUDIO DI DETTAGLIO DEL CENTRO STORICO: «TAPPA FONDAMENTALE PER RIGENERAZIONE, MA ADESSO OCCORRE DISEGNO URBANO»

CATANIA – “L’approvazione – da parte del Consiglio comunale presieduto da Giuseppe Castiglione dello Studio di dettaglio del Centro Storico, avvenuta mercoledì 23 marzo all’unanimità, rappresenta un primo passo per intervenire in modo puntuale sul tessuto edilizio e garantirne la tutela e la riqualificazione”: questo il pensiero condiviso da Rosario Fresta (presidente Ance Catania), Sebastian Carlo Greco (presidente Ordine Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Catania), Mauro Scaccianoce (presidente Ordine Ingegneri di Catania) e Agatino Spoto (presidente Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Catania). Un documento strategico in prospettiva futura, con la decisiva impronta dei costruttori e dei professionisti, che hanno partecipato alla stesura del testo da parte della Direzione Urbanistica del Comune etneo, diretta da Biagio Bisignani. «L’approvazione dello Studio di dettaglio del centro storico è una tappa fondamentale nella direzione della rigenerazione e riqualificazione della nostra città – dichiara Scaccianoce – in particolare del centro storico, dove si concentrano i valori culturali e identitari di Catania. Un risultato atteso da tanti anni, per avviare un percorso sinergico che porti a un equilibrio sul piano ambientale, sociale ed economico, specie nei quartieri degradati. Uno strumento fondamentale anche nel processo di efficientamento energetico, indispensabile per contenere l’inquinamento e garantire il consumo zero del territorio». Altro aspetto sottolineato dal presidente degli Ingegneri etnei sul Piano è il suo «essere imprescindibile per mettere in sicurezza i nostri edifici, in un contesto di grande fragilità dal punto di vista sismico. Inoltre, aggiunge certezza sugli interventi, consentendo ai tecnici e agli operatori di muoversi entro ambiti giuridicamente definiti, che garantiscono un incremento degli investimenti e la crescita di attrattività per la nostra città». «Individuare e catalogare le diverse tipologie edilizie del centro storico per definire su quali è possibile intervenire e in che modo, è certamente un primo importante passo verso l’obiettivo di rigenerare il patrimonio edilizio della nostra città – commenta Sebastian Carlo Greco – ma lo studio di dettaglio non può rimanere un evento isolato, deve costituire la base di una necessaria evoluzione verso il Piano Urbanistico Generale e la conseguente pianificazione attuativa: solo tramite questi strumenti si potrà realmente riqualificare la città in cui, il tessuto urbano del centro storico, assume valore non soltanto nelle singole unità che lo costituiscono, ma nella sua complessità e interezza. Per conseguire questo importante obiettivo occorre operare con strumenti di pianificazione efficaci e regole certe, nell’ottica di una chiara visione d’insieme». In linea con Scaccianoce e Greco anche Fresta, «riconoscendo l’importanza, pur nella consapevolezza della necessità di porre in essere strumenti urbanistici attuativi di intervento, lo Studio di dettaglio del Centro Storico certamente consentirà di intervenire, ponendo regole e certezze a chi deve operare attraverso singoli interventi, rendendo il patrimonio edilizio più sicuro anche sotto il profilo del rischio sismico. Ma solo attraverso il PUG – continua – si potrà definire un disegno urbano, gli ambiti di recupero, di riqualificazione e rigenerazione, che andrebbero estesi anche al resto della città, che va ridisegnata e ricucita. Pensiamo a quanto costruito dagli anni ’60 in poi nelle sue periferie: meritano di essere riqualificate e trasformate, cancellando gli errori del passato che le hanno rese solo dei contenitori urbani senza anima e prospettiva di sviluppo. E il tempo a disposizione è poco». «Un’attenzione alla nostra parte identitaria, qual è il Centro Storico – conclude Agatino Spoto – non significa non intervenire, ma intervenire con regole che lo tutelino e lo riqualifichino, rendendolo parte viva e attrattiva della Città. Questo, deve rappresentare lo Studio di Dettaglio: un primo passo alla pianificazione».

 

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