PALERMO – La legge sull’istituzione delle Zone Franche Montane di Sicilia รจ ancora bloccata in Senato e intanto i 132 comuni dell’Isola sono allo stremo delle forze a causa delle marginalitร connesse alla posizione e inoltre con l’emergenza sanitaria in corso la situazione si รจ aggravata di molto, gli imprenditori sono sfiduciati e si sentono abbandonati dallo Stato che in questo momento potrebbe fare tanto con l’approvazione di questa Legge e invece รจ molto concentrato sulla gestione della pandemia.ย Cosรฌ il comitato per la promozione della legge scrive l’ennesima missiva ai senatori della Repubblica che rappresentano la Sicilia: “Vi chiediamo di attivarvi concretamente – si legge nella lettera – affinchรฉ il percorso del disegno di Legge voto, approvato allโunanimitร dallโARS il 17 dicembre 2019, venga discusso dalle Commissioni cui รจ stato assegnato, a strettissimo giro. Vogliate considerare questa norma alla stregua di quelle attualmente in discussione, ovvero, quale โmisure di sostegno economico connesse all’emergenzaโ”. ยซTale attenzione che vi chiediamo di dedicare, – dice Salvatore Bartolotta presidente dell’associazione dei Borghi piรน belli d’Italia in Sicilia – mira al sostegno della prima Legge di prospettiva della storia della Regione Siciliana, e permetterร ai VOSTRI elettori, che continuano a vivere coraggiosamente nelle montagne dellโIsola, di guardare al futuro con fiducia. Credeteci,ย ne abbiamo bisogno. Ora!ยป. ยซL’Assessore Armao che avrebbe potuto fare molto per l’immediata approvazione dell’iter di questa legge – dice Vincenzo Lapunzina, presidente del comitato promotore delle ZFM – in realtร ci ha completamente abbandonato, notiamo da parte sua un disinteresse e superficialitร che ci lascia sgomentiยป. “Ribadiamo – conclude la missiva – che la celeritร della definizione dellโiter parlamentare renderebbe disponibili, fin dal 1ยฐ gennaio 2021,ย le somme allโuopo destinate dal Parlamento sicilianoย (300 mln di euro lโanno) in attesa che vengano individuate altre risorse per la messa a pieno regime della misura a cui sono interessati oltre 25 mila operatori economici e tutti i resilienti delle terre alte di Sicilia”.
