“VIRTUALE”: L’INTERVISTA A NICOLÒ CARNESI

“VIRTUALE”: L’INTERVISTA A NICOLÒ CARNESI

Tra le penne più ispirate della nuova scena cantautorale, Nicolò Carnesi consegna ancora una volta un brano che fotografa la realtà attuale, le sue contraddizioni e i suoi perché, giocando proprio con la paradossalità del nostro presente. La canzone, infatti, è stata anticipata lo scorso 23 febbraio dall’originale pubblicazione di un videogame che consentiva di ascoltare in anteprima il singolo esclusivamente attraverso il completamento del gioco ispirato al brano. Un’operazione inusuale che ha confermato l’originalità di questo artista.

Virtuale” fa da apripista al prossimo lavoro di inediti dell’artista siciliano, che segue il precedente album “Ho bisogno di dirti domani” (2019), un disco che ha confermato Carnesi come uno degli autori più brillanti della propria generazione, grazie al suo talento compositivo e stilistico ormai riconoscibile.

«“Virtuale” rappresenta una personale chiave di lettura del periodo di pandemia, quando la clausura forzata ci ha avulsi dalla realtà, rendendoci sempre più dipendenti dalle esperienze a distanza, virtuali per l’appunto. Considero la canzone uno sfogo, un modo per esorcizzare la nuova routine dei concerti in streaming, delle fake news, del cibo da asporto e dei continui numeri senza volto. Il nostro centro di gravità è diventato astratto, destabilizzato e periferico. Così il videogame si propone come paradigma ironico di tutto questo, esaspera il concetto e lo rende ancor più chiaro. Il mio alter ego virtuale prende vita in una sorta di paradosso tra le parti. La musica sta tra i due mondi, fa da collante: oggi suono sul palco di un videogame, sullo schermo di uno smartphone, ma con la speranza di tornare presto sui palchi veri, abbandonando finzione e distanza». 

ASCOLTA L’INTERVISTA A NICOLÒ CARNESI:

VIRTUALE|TESTO

Catastrofi morali
Disfattisti
Piazza affari
Giovani missionari
La tua pizza
Le farine ai cereali
Pandemie globali
Complottisti
Reazionari

E poi ci sei anche tu
Dietro quello schermo
Che filtri le emozioni
Che pubblichi canzoni
Quant’è misera la vita
Negli abusi di allegria
Nella patina sociale
Che ci rende tutti vittime
di un’ironia mortale

Non ce la faccio più
Ho gli occhi rossi
E le dita in cancrena
Un filtro sull’anima
E ho perso lo slancio
Per uscire la sera
Ma cosa ci vuoi fare?
Ti devi adattare
Devi stare sul pezzo
Se non vuoi scomparire
Devi fare la storia
Ma che duri solo qualche ora

Ciao sei un musicista?
Sei mai stato a Sanremo?
Che guaio se uno scienziato
Ti fa sentire scemo
Non sono d’accordo con quello che dici
E non ci morirei perché tu possa dirlo
E quanto è misera la vita negli abusi verbali
Quanto è misera la vita se non hai più un scelta
Quando sei definito da un codice binario
Da un algoritmo di vita
Che sceglie persino
la tua canzone preferita

Non ce la faccio più
Ho gli occhi rossi
E le dita in cancrena
un filtro sull’anima
Ho perso lo slancio
per uscire la sera
Ma cosa ci vuoi fare?
Ti devi adattare
Devi stare sul pezzo

Non ne posso più
Ho gli occhi stanchi
E la vita in panchina
Un filtro sulla bocca
Ho perso lo slancio
Non ho più la cartina
Ma cosa ci vuoi fare
Ti devi adattare
Devi stare sul pezzo
Devi sempre annuire
Se non vuoi scomparire
Devi fare la storia
Devi avere un buon piano
Ma che duri una vita
Fino a quando è finita davvero
E sarai virtuale sul serio…

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