Una “Pop Christology” per raccontare Gesù ai giovani. La proposta arriva dal vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò.

Una “Pop Christology” per raccontare Gesù ai giovani. La proposta arriva dal vescovo di Noto Mons. Antonio Staglianò.

NOTO – Una “Pop Christology”, per proporre ai giovani una nuova immagine di Gesù,
smarcata dal cattolicesimo convenzionale, liberata dalle “maschere” della
religione e restituita alla sua verità, quella che sulla croce svela il volto di un
Dio che è solo amore. Così il nostro vescovo, mons. Antonio Staglianò, a margine del convegno
pastorale diocesano, che è iniziato il 18 Settembre nella Cattedrale di Noto, ha
individuato la possibilità di una proposta di accompagnamento e di annuncio
cristiano ai giovani, in vista dell’imminente Sinodo a loro dedicato.
Il vescovo, che da alcuni anni ha scelto di predicare il Vangelo con l’aiuto della
musica e dei testi di alcune canzoni, con il progetto teologico e pastorale della
Pop Theology, ha coniato questa nuova espressione: “Pop Christology”, citando
un nome eccellente della musica italiana, Fabrizio De Andrè, che nel suo album,
“La Buona Novella”, presenta l’aspetto più umano di Gesù. Prendendo in
prestito le parole del cantautore, che “voleva salvare il cristianesimo dal
cattolicesimo”, mons. Staglianò ha ribadito come la predicazione cristiana vada
“svecchiata”, mostrando il vero Dio di Gesù Cristo, non quello violento della
religione, ma quello della fede cristiana, che svela la misericordia del Padre.
Il vescovo ha aggiunto che il cristianesimo è nato proprio da un atto di violenza,
da una bestemmia: “Ha bestemmiato” era l’accusa rivolta a Gesù dall’autorità
religiosa. Ma è proprio sulla croce, che Cristo ha assunto questa violenza e ha
manifestato il volto di Dio amore.

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