Siracusa, Inaugurato lo sportello antiracket di Confartigianato

Siracusa, Inaugurato lo sportello antiracket di Confartigianato

SIRACUSA – «Le aziende vanno sostenute sempre, soprattutto nei momenti difficili. E’ questo lo spirito che ha animato la nostra decisione di avviare nel capoluogo lo sportello Antiracket ed Antiusura di Confartigianato Imprese Siracusa». Con queste parole, Daniele La Porta ha inaugurato questa mattina nella sede di viale Luigi Cadorna 44 a Siracusa lo sportello Antiracket ed Usura dell’associazione datoriale, il primo di una serie di presidi contro il fenomeno delle estorsioni che Confartigianato intende istituire anche in altri comuni della provincia aretusea.  «Aprire uno sportello antiracket in un momento prevalentemente privo di manifestazioni eclatanti da parte degli uomini del pizzo può sembrare quasi ozioso – ha aggiunto il presidente di Confartigianato Imprese Siracusa – ma è proprio nei periodi di apparente calma che le organizzazioni criminali tendono a rosicchiare pezzi di territorio di legalità e questo noi non possiamo permetterlo. Non possiamo permettere che le nostre imprese subiscano l’arroganza e la violenza di veri e propri parassiti della società che – se isolati  e combattuti – hanno certamente vita breve. Per questo ci siamo rivolti a Paolo Caligiore che ha vissuto sulla propria pelle il periodo di maggior feroce aggressione da parte del racket alle aziende della provincia di Siracusa. Ma è stato anche tra i protagonisti della meravigliosa stagione di reazione della società civile con la nascita delle prime associazioni antiracket della Sicilia. Abbiamo bisogno del suo coraggio e delle sue competenze e lui , come sempre, ci ha garantito la massima collaborazione». Il Coordinatore provinciale delle associazioni antiracket infatti ha garantito la propria presenza nel primo periodo di attività dello sportello. Paolo Caligiore affiancherà e, in tal modo, formerà gli operatori di Confartigianato che si impegnaranno a dare sostegno a quegli artigiani che hanno la sventura di essere stati avvcinati dagli estortori. Lo sportello Antiracket ed antiusura di Confartigianato imprese Siracusa sarà aperto tutti i mercoledì pomeriggio dalle 14.30 alle 15.30 nella sede di viale Luigi Cadorna 44.  «Lo sportello è uno straordinario strumento di sostegno per le aziende minacciate dal racket – ha dichiarato Paolo Caligiore – ed ancora più straordinario è il fatto che un’associazione datoriale abbia  deciso di impegnarsi in prima linea per aiutare i propri associati e le imprese in generale che cadono nelle mani dei criminali».  L’inaugurazione dello sportello è avvenuta alla presenza del prefetto Luigi Pizzi, il quale ha sottolineato che l’impegno delle associazioni di categoria è assai importante per stimolare la collaborazione delle vittime delle estorsioni, e del questore, Gabriella Ioppolo, che ha portato il suo ricordo di giovane funzionaria della questura di Messina quando, agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso, Tano Grasso diede il via all’associazionismo antiracket. Presenti   anche il comandante provinciale dei carabinieri, Giovanni Tamborrino, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Luca De Simone, il comandante della polizia stradale, Antonio Capodicasa e il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. Anche il primo cittadino ha rimarcato l’importanza storica e sociale della pronta e coraggiosa risposta che i cittadini e le istituzioni hanno saputo riservare nel nostro territorio alle attività del racket del pizzo, “risposta – ha aggiunto Francesco Italia – che ancora continua grazie ad iniziative come lo sportello di Confartigianato Imprese Siracusa”. La cerimonia si è chiusa con la toccante testimonianza di Giuseppe Barreca, il commerciante che all’inizio degli anni ’90 subì ben tre attentatati dinamitardi che rischiarono di mettere in ginocchio la sua impresa.  “L’inaugurazione di questo sportello antiracket – ha concluso Barreca che è il responsabile dell’associazione antiracket di Siracusa – è un segnale molto positivo che da speranza agli operatori  economici che ancora oggi subiscono le pressioni della criminalità locale”.

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