Siracusa, Il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Giovanni  Tamborrino dopo tre anni lascia l’incarico per andare a Roma

Siracusa, Il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Giovanni Tamborrino dopo tre anni lascia l’incarico per andare a Roma

SIRACUSA – Dopo tre anni,  il colonnello Giovanni Tamborrino lascia il comando provinciale dei Carabinieri di Siracusa. Questa mattina, l’ultimo incontro con la stampa. Da lunedì, infatti, il colonnello Tamborrino prenderà servizio a Roma, dove rivestirà il ruolo di capo ufficio del personale del Comando delle scuole dei Carabinieri. “Siracusa è una città e provincia avvolgente”  ha detto prima dei saluti. Ha poi ricordato l’impegno durante le fasi più calde della pandemia e la presenza sul territorio con il contrasto allo spaccio di droga e la pronta risposta in occasione di delitti risolti in poche ore dai carabinieri. “A Siracusa -ha concluso Taborrino- lascio un pezzo di cuore”. Al suo posto, alla guida del Comando Provinciale dei Carabinieri, arriverà il Colonnello Gabriele Barecchia, 44 anni, proveniente da Roma.  “Sono stati anni pieni di soddisfazioni – ha detto il colonnello Giovanni Tamborrino  – ma mi porterò sempre con me l’esperienza del primo periodo della pandemia. Abbiamo vissuto in uno scenario di guerra che, però, mi ha permesso di apprezzare l’abnegazione dei carabinieri: non si sono risparmiati un attimo in un momento del genere. Ricordo un militare che nonostante la moglie avesse partorito due gemelli, non ha preso ferie, è rimasto al posto di lavoro, sapendo il periodo che il nostro paese stava attraversando”. Il comandante Tamborrino ha anche ricordato, senza scendere nel dettaglio, delle operazioni compiute dai carabinieri contro la criminalità organizzata, tra le ultime quella che ha permesso di infliggere un duro colpo ad una gang, a capo di un traffico di sostanze stupefacenti nella zona di via Algeri, nel rione della Mazzarrona. “Lascio a Siracusa un pezzo di cuore mio e della mia famiglia, conclude il colonnello Giovanni Tamborrino, perché i miei figli e la mia famiglia hanno condiviso con me questa parentesi e vi assicuro che questa terra lascia una traccia profonda per la cultura, per lo spessore umano delle persone che la popolano e per la bellezza che ne caratterizza il territorio».

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