Sblocco di tutti finanziamenti regionali e piano di riaperture in sicurezza Le richieste di Confartigianato Imprese ai deputati siracusani all’Ars

Sblocco di tutti finanziamenti regionali e piano di riaperture in sicurezza Le richieste di Confartigianato Imprese ai deputati siracusani all’Ars

SIRACUSA – Sblocco delle risorse previste per gli aiuti alle imprese artigiane dalla Finanziaria Regionale dell’anno 2020, erogazione degli 80 milioni di euro già assegnati all’IRFIS e promozione di un piano di riaperture “in sicurezza” delle attività economiche. Sono solo alcune delle principali richieste che ieri pomeriggio il gruppo dirigente di Confartigianato Imprese Siracusa ha consegnato ad una rappresentanza della deputazione regionale della provincia aretusea. Il parlamentare del M5S, Stefano Zito, la deputata di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata e l’esponente di Italia viva, Giovanni Cafeo, sono stati ricevuti dal presidente di Confartigianato Siracusa, Daniele La Porta, dal direttore, Enzo Caschetto e dai rappresentanti dei settori agrolimentare e ristororazione, rispettivamente, Paolo Grande e Gipi Marullo. “Come rappresentanti territoriali di una delle più grandi associazioni datoriali del Paese – ha esordito Daniele La Porta portando il saluto ai deputati – vi chiediamo di farvi portavoce di alcune importanti istanze che possono essere determinanti al fine di alleviare il grave stato di crisi che sta mettendo in ginocchio migliaia di aziende artigiane e non solo in Sicilia”. Nello specifico, appare fondamentale lo sblocco di tutte le risorse previste per gli aiuti alle imprese artigiane dalla Finanziaria Regionale dell’anno 2020. A distanza di un anno, infatti, risultano inattuate parecchie delle misure di aiuto previste dalla penultima finanziaria regionale. In particolare sono bloccate risorse per 40 milioni di euro destinate al “Fondo per la ripresa delle imprese artigiane” assegnate alla Crias, ente regionale sprovvisto dell’accreditamento presso l’Anac e pertanto impossibilitato ad erogare dette risorse in tempi certi. Per lo stesso motivo rimangono bloccati al Crias 38 milioni di euro annui trasferiti dallo Stato alla Regione in applicazione dello Statuto speciale. Un’altra richiesta in tal senso riguarda l’erogazione degli aiuti previsti sempre dalla Finanziaria Regionale del 2020 già assegnati all’IRFIS e consistenti in 80 milioni di euro a favore di partite iva e liberi professionisti rimasti fuori da altri aiuti regionali ed in possesso di determinati requisiti in termini di fatturato. “I sostegni finanziari però a nulla valgono se non saranno seguiti dall’avvio in tempi celeri di un piano di riaperture “in sicurezza” delle attività economiche, di concerto con il Governo nazionale – ha sottolineato il direttore Enzo Caschetto – un piano che stabilisca certezze in termini di date di riavvio e di stabilità delle regole che, una volta adottate, non vadano modificate in funzione dei provvedimenti settimanali emanati a seguito dell’andamento della pandemia”. Un tema questo molto sentito dai titolari dei pubblici esercizi, come ha fatto notare nel suo intervento il rappresentante dei ristoratori. “Dobbiamo poter programmare sul medio-lungo periodo e non vivere nell’ansia continua dei provvedimenti “ad horas” – ha detto Gipi Marullo – che vanificano puntualmente l’impiego da parte delle imprese delle esigue risorse che dovrebbero piuttosto servire alla effettiva ripartenza. Basta con lo stillicidio delle colorazioni, occorre dare certezze ad un settore come quello della ristorazione che sta trascinando nel baratro anche un indotto vasto ed importante. Siamo ad un passo dalla rivolta sociale, come i fatti di queste ore ci stanno dimostrando”. Tornado ai sostegni, i dirigenti di Confartigianato Imprese Siracusa nel documento consegnato ai deputati regionali chiedono anche l’erogazione di tutti i fondi ad oggi disponibili, attraverso procedure veloci e semplificate (in aggiunta a quelli Statali palesemente insufficienti) destinate in via prioritaria alle categorie maggiormente interessate dalle chiusure o restrizioni, imposte dai vari provvedimenti nazionali e regionali, parametrati non solo al calo del fatturato ma anche sui costi fissi (affitti, utenze, ecc.). Le altre richieste riguardano tra l’altro la concessione di finanziamenti agli enti locali finalizzati all’utilizzo dei mezzi di trasporto privato al fine di integrare e rafforzare i sistemi di trasporto pubblico locale; l’impignorabilità delle somme concesse a titolo di indennizzi e sostegni dalla Regione e destinati alle imprese in conseguenza della crisi pandemica Covid-19; il rifinanziamento e l’incremento delle risorse del fondo perequativo destinato ai Comuni a titolo di compensazione delle minori entrate derivanti dalla concessione di riduzioni e sconti su TARI e COSAP a carico delle imprese, al fine di consentire la concessione dei benefici anche per il 2021. La rimodulazione delle modalità di accesso e rifinanziamento delle misure regionali di agevolazione destinate alla creazione di start-up giovanili finalizzate alla valorizzazione delle risorse agroalimentari, turistiche, ambientali è un’altra richiesta contenuta nel documento consegnato dai deputati regionali. Un punto questo sottolineato dal rappresentante delle imprese artigiane del settore agroalimentare, Paolo Grande. “Abbiamo il dovere di sostenere i giovani, e sono tanti, che vogliono investire in questo comparto – ha detto Grande – ma chiediamo, in sostanza, un cambio di paradigma sul fronte dell’accesso al credito che deve essere finalizzato alla valutazione del progetto imprenditoriale e delle sue potenzialità di successo, affiancando ai promotori delle nuove attività, tutor di comprovata esperienza professionale maturata nei settori specifici”. Infine, nell’ipotesi di concessione dell’autorizzazione per la rimodulazione dei fondi europei (250 milioni di euro), Confartigianato chiede di destinare le risorse in via prioritaria alla concessione di contributi a fondo perduto rispetto ai finanziamenti agevolati, per evitare di incrementare ulteriormente l’esposizione debitoria delle imprese che hanno già usufruito dei finanziamenti agevolativi garantiti dallo Stato per far fronte alle perdite causate dalla pandemia.

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