di Ludovico Falzone
ROMA – Nella “chiesa dei siciliani in Roma”, Santa Maria Odigitria, giovedì 13 febbraio è stato presentato il libro del giornalista Salvatore Di Salvo dal titolo “La comunicazione cristiana nei social”, edito da Apalòs. L’evento è stato organizzato dall’Associazione “Antonello Da Messina”, promotrice di iniziative culturali che coinvolgono realtà, storie e personaggi che caratterizzano la Sicilia.
Mons. Renzo Giuliano, Primicerio dell’Arciconfraternita di Santa Maria Odigitria, ha introdotto l’incontro ricordando il valore della comunicazione nei testi Sacri, in particolare ha citato alcuni passaggi in cui la necessità di un istantaneo scambio di battute, paragonabile alla messaggistica odierna, anche a quel tempo svolgeva un ruolo cruciale. È stato citato, infatti, tra gli esempi, l’incontro di Maria con Elisabetta per la quale «senza indugio si è messa in viaggio», una volta ricevuta l’annunciazione.
L’evento è stato moderato da Milena Romeo, giornalista e presidente dell’Associazione “Antonello Da Messina”, la quale ha introdotto i relatori soffermandosi sulle parole di Papa Francesco: «internet è un dono di Dio […] Occorre che la connessione sia accompagnata da un incontro vero».
Ancora, Milena Romeo, ricordando il brachilogico monito del Santo Padre rivolto ai giornalisti durante il Giubileo del mondo della comunicazione, a proposito della verità, ricorda:
«Il vostro è un lavoro che costruisce: costruisce la società, costruisce la Chiesa, fa andare avanti tutti a patto che sia vero. ‘Padre, io sempre dico le cose vere. Ma tu sei vero? Non solo le cose che tu dici, ma tu nel tuo interiore sei vero? E’ una prova anche grande».
Il giornalismo costruisce la verità –continua Milena Romeo citando il Pontefice–, la comunicazione è un incontro, dunque, il compito dei giornalisti è quello di essere narratori di speranza.
Questa riflessione apre la strada all’interessante relazione di Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale dei Media Vaticani, che ha dato un suo contributo all’interno del libro di Di Salvo. È proprio la metafora della rete, quella di internet, intesa come rete virtuale di persone che fanno parte di un unico continente digitale a fare da fil rouge all’intero pomeriggio.
Il testo di Salvatore Di Salvo nasce durante la pandemia, un’esigenza di raccontare la comunicazione in un momento in cui questa era quasi esclusivamente realizzabile tramite i social, ai quali si è fatto ricorso per condividere pensieri, emozioni, gridi di speranza in un momento particolarmente difficile della nostra storia. Gisotti individua alcuni aspetti principali del libro, che riguardano la dimensione comunitaria e la trattazione di tematiche di attualità, parafrasando i tre verbi individuati dal Pontefice: parlare, vedere e ascoltare con il cuore, così come è esemplare il comportamento di Gesù dinanzi al Buon Samaritano.
Alessandro Gisotti ha menzionato, inoltre, la scelta di Salvatore Di Salvo di trattare la storia di Sabrina Fugazza, collaboratrice dell’Opera San Luigi Orione, il cui profilo Instagram ha ispirato la genesi del libro per i messaggi di speranza che durante la pandemia condivideva con i suoi utenti. Nel libro “La comunicazione cristiana nei social” anche i disegni del giovane Gabriele Poggi, che ha contribuito sia al titolo del volume che alla realizzazione della copertina. Una scelta inclusiva quella dell’autore, che dalle parole del giovane Poggi si è interrogato sul significato di comunicazione cristiana.
Un altro contributo all’interno del volume è stato dato da Alessandra Ferraro, direttrice di Rai Isoradio, che è intervenuta, consegnando al pubblico presente alcune parole chiave per comprendere fino in fondo il messaggio dell’opera di Di Salvo. Comunicare bene per comunicare il bello. Il “servizio” del giornalista consiste soprattutto nell’ascolto del prossimo e con lo stesso spirito di servizio ha il compito di fare un passo indietro rispettando sempre la dignità della persona.
Bellezza, bontà, verità sono alcune delle strade che il Papa ha chiesto di intraprendere nella comunicazione, compresa quella dei social, coltivando il gusto della buona notizia.
Il libro di Salvatore Di Salvo è, dunque, un esempio di buona notizia, – ha detto Alessandra Ferraro –: l’autore ha voluto gettare un seme di buona speranza attraverso l’analisi dei valori cristiani nella comunicazione attraverso i social.
Conclude l’autore con un messaggio per tutti i comunicatori: «bisogna riscoprire una comunicazione semplice che parta dal cuore delle persone, in cui deve emergere l’attività del buon cristiano. La professione del giornalista deve essere una missione. Testimoni di verità e Pellegrini di speranza.»