Regione, Musumeci incontra Ambrosetti Club: “Diventare competitivi nel Mediterraneo”

Regione, Musumeci incontra Ambrosetti Club: “Diventare competitivi nel Mediterraneo”

PALERMO – Incontro questo pomeriggio a Palazzo Orléans fra il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e gli attori territoriali e imprenditori partner di Ambrosetti Club sul tema della programmazione e sulle strategie e politiche per una Sicilia – al centro del Mediterraneo – aperta, attrattiva e connessa. L’incontro è stata un’occasione per approfondire i progetti e le iniziative programmate e ascoltare le prospettive delle imprese e del mondo economico e sociale. Musumeci ha raccolto suggerimenti e ascoltato le criticità e le necessità del mondo imprenditoriale, ribadendo la necessità per la Sicilia di grandi opere come, ad esempio, quella di un porto hub per intercettare i crescenti traffici marittimi.

«La Sicilia deve acquistare centralità nel Mediterraneo e, per essere centrali, non basta la posizione geografica, ma bisogna dotarsi di infrastrutture materiali e non solo. Noi abbiamo sufficienti risorse economiche in questo momento per le piccole e medie opere e continuiamo ad aprire cantieri e impegnare risorse. Per quelle strategiche la competenza è dello Stato. Ci diano gli strumenti in deroga alle estenuanti attese delle leggi e noi saremo nelle condizioni di potere realizzare le opere in tempi brevi e ragionevoli, perché la partita si vince solo se la Sicilia riesce ad essere competitiva».

«Vogliamo abbracciare le grandi opportunità che offre quest’isola con grande ottimismo e costruire un buon percorso di sviluppo con i partner del mondo imprenditoriale e gli uffici della Regione Siciliana per chiudere il cerchio – ha detto Valerio De Molli, Managing Partner e CEO The European House – Ambrosetti – . Poi vogliamo stendere un cronoprogramma che deve mappare le opportunità e i progetti, identificare i target futuri da attrarre nuovi investimenti, individuare le problematiche e i ritardi e, insieme, risolverli agganciando gli esperti europei ed internazionali da inserire in un ecosistema che ci consenta di costruire ponti».

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