MUSICA&PAROLE: I CONSIGLI DI LORENZA

MUSICA&PAROLE: I CONSIGLI DI LORENZA

MUSICA&PAROLE: I CONSIGLI DI LORENZA

Capitolo 9. Nyv, “Low Profile

Per questo nono capitolo di “Musica&Parole: i consigli di Lorenza” ho scelto per voi “Low Profile”, l’album d’esordio di Nyvinne Pinternagel, in arte Nyv, polistrumentista (suona la batteria, il basso, il pianoforte, la chitarra e l’ukulele, nda) dal timbro caldo e dalla forte impronta cantautorale.

Low profile è, dunque, il titolo del suo primo progetto discografico ma è soprattutto un’attitudine ed il percorso artistico della giovane cantautrice – che ha partecipato a Sarà Sanremo nel 2017, a Sanremo Giovani nel 2018 e ad Amici di Maria De Filippi nel 2019 – ne è una chiara esemplificazione.

Quello di Nyv è un album tanto atteso quanto ‘sudato’ che vede la collaborazione di alcuni dei produttori più richiesti del momento: ZEF, Fausto Cogliati e Federico Nardelli. Le 10 tracce contenute al suo interno sono per lo più autobiografiche, a tratti molto diverse tra loro, certamente molto intime, talvolta un po’ crude, ma indubbiamente piene di vita che scorre.

TRACKLIST:

1) Per Favore

«Amerò gli sbagli che farai nei miei confronti. Asciugherò i tuoi pianti. Proteggerò i tuoi sogni. Mi tufferò a salvarti e ti stringerò le mani. Poi rideremo negli abbracci e ci capiremo nei silenzi. Indosserò i tuoi panni anche se mi staranno stretti e ti difenderò se tu vorrai odiarmi»

2) Blues d’Alcool

«Je suis la tristesse de ma famille et de mes enfants. Je suis la rage de larmes qui coulent. Je suis une victime d’alcool. L’habitude c’est d’être triste; c’est pour ça que je bois souvent. Mais j’ai arrêté de vous expliquer, seulement mon verre me comprends. Ce soir je bois toute ma tristesse même si la depression elle reste. Vous savez je me sauve seulement quand je suis bourrée. Je sais demain sera pire se réveiller avec l’envie de mourir. C’est ma peine, c’est ma glorie…je suis malade de l’envie de boire»

[traduzione]: Io sono la tristezza della mia famiglia e dei miei figli. Sono la rabbia delle lacrime che colano. Sono una vittima dell’alcool. L’abitudine è quella di essere triste; è per questo che bevo spesso. Ma ho smesso di spiegarvelo, soltanto il mio bicchiere mi capisce. Stasera bevo tutta la mia tristezza anche se la depressione resta. Sapete, io mi salvo solo quando sono ubriaca. lo so che domani sarà peggio, svegliarsi con la voglia di morire. È la mia pena, è la mia gloria…sono malata della voglia che ho di bere.

Scritta e interpretata in lingua francese, “Blues d’alcool” dà voce a una madre che chiede scusa ai propri figli per aver deciso di affogare il proprio malessere nell’alcool. Disperazione e pentimento. Sono questi i due estremi di una storia triste e dolorosa che la penna di Nyv racconta con una delicatezza disarmante senza però nascondere la cruda verità che si cela dietro la storia di tanti uomini e di tante donne che solo nell’alcool trovano una via di fuga. Non bisogna aver paura di chiedere aiuto. Non ci si deve vergognare. Perché l’essere umano più coraggioso è quello che sa chiedere aiuto.

3) Noia

«Ripercorro i miei peccati senza avere pathos mentre chiedo a me stessa dov’è che vado. Ma io non so cosa rispondere; non sono in grado di comprendermi. Sollevo attimi di gioia da giustificare. So che le scuse sono gli alibi peggiori»

4) A Malapena

«A piccole dosi mi rattristo; forse perché sei tossico. Ma ci baciamo come due scemi. Siamo ignari, incompresi. Lo sai che stare insieme è un pericolo. È così che va: uno dei due si affeziona più dell’altro»

Luce e ombra. Presenze e assenze. “A malapena” è una misteriosa rincorsa ai sentimenti che conduce a nuove consapevolezze. Non puoi dimenticare chi un giorno ti faceva sorridere, chi ti faceva battere il cuore, chi ti faceva piangere e, poi, ridere per ore intere. Le persone non si dimenticano. Cambia soltanto il modo in cui noi le vediamo e il posto che occupano nel nostro cuore e nella nostra vita.

«E ti morderai la lingua a costo di ignorarmi, ti inventerai le assenze pur di non vedermi, farai finta che sia meno importante degli altri e ti renderai conto che mi cercherai ma non potrai più avermi»

5) Banlieue

«Da un posacenere continuo a risorgere. Non provo dolore. Voglio risorgere»

6) Padre

«Rivedo il mio passato, quei giorni dentro al letto con le lettere che ho letto per il compleanno, le candeline spente, le tue promesse al vento: “Ora non posso che lavoro, dopo ti richiamo”. Devo a mia madre la forza per consolarmi dopo scuola coi biglietti per la Festa del Papà. Era Estelle la custode di tutti i miei pianti perché mio padre non c’era mentre diventavo grande»

Ancora una volta si parla di presenze e di assenza…quella di un padre. Dove sei? È questa la domanda che torna a bussare più volte alla porta durante tutta la canzone. L’amore non si può comprare e certe mancanze pesano più di altre, soprattutto quando si è adolescenti.

7) Tre sillabe

«Prenditi le mie idee che ho la mente in disordine. Diffondile come il caos mentre firmi la mia libertà. Dipingo i rancori coi desideri, volto le spalle a chi non somiglio più, mando via la ruggine»

Tre sillabe” parla di cambiamento e di rivoluzione ma anche, e soprattutto, del coraggio di andare oltre un momento buio per tornare a respirare. Ogni cambiamento, in realtà, è una piccola rivoluzione….una rivoluzione a più fasi che Nyv racconta sapientemente e che passa dalla nostalgia alla speranza, dallo sconforto alla determinazione, dalla paura per ciò che si lascia alla curiosità per quel qualcosa di nuovo che ci aspetta.

8) Personne

La lingua francese è nuovamente la protagonista e questa volta racconta il disagio da ambivalenza. Il brano vuole essere un incoraggiamento a sviluppare una profonda comprensione della realtà, delle alternative possibili e di noi stessi. Il protagonista di “Personne” è, infatti, vittima del pregiudizio culturale e vive il conflitto tra il bisogno d’affetto, sicurezza e appartenenza e quello di indipendenza e libertà.

«Je m’appelle Marco. Je suis bien plus que ça»

[traduzione]: Io mi chiamo Marco. Io sono molto più di questo.

9) Sincero

«E all’improvviso è tutto finito e quello che c’era ora non c’è più. Giuravi: è per sempre. Ma hai mentito. Ora sono più forte. Non ti cercherò. […]Rimediare a quel che è stato non avrebbe senso. La certezza peggiore è che io ti ho già perso anche se mi vivi dentro, ancora dentro»

10) Io Ti Penso

« Ma qui cadono macerie ed io non vedo più nient’altro sull’asfalto. Piango. E adesso che non ci sei più, ti penso…Io ti penso. […] Ho un animo pieno di battiti ma il cuore in silenzio per te»

BUON ASCOLTO!

Lorenza Ferraro

L’articolo è stato pubblicato in data 19 dicembre 2020 su www.clusteradv.it.

Si ringrazia l’agenzia di comunicazione Cluster ADV per la gentile concessione.

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