Melinda Miceli eletta presidente del Centro Antiviolenza “Angeli”

Melinda Miceli eletta presidente del Centro Antiviolenza “Angeli”

Il 9 dicembre 2015 è stata nominata ufficialmente presso il Centro Antiviolenza ANGELI di Siracusa in Via Monsignor Carabelli una presidente pro-tempore, la nota scrittrice, giornalista e critica d’arte Melinda Miceli, autrice di guide turistiche e del romanzo appena pubblicato dal titolo Primadonna in Sicilia( Morrone Editore) che la critica ha già definito di stendhaliana eleganza. “Si tratta dell’autrice col maggior numero di pubblicazioni didattiche e turistiche molto rinomate sul territorio anche bilingue che l’anno scorso ha ricevuto il prestigioso titolo Premio donna Siciliana dell’anno per la scrittura e l’arte e che nel 2016 fa il bis con un Premio Donna siciliana dell’anno speciale per la letteratura” per il suo romanzo Primadonna in Sicilia, le cui presentazioni sono attese all’estero in particolare in sedi prestigiose di Malta” come ha dichiarato pubblicamente lo stesso  Patron del premio, l’editore Antonio Omero. La presidente nazionale Angela Maria Viscuso, nota pittrice informale, ha esposto le sue motivazioni: “L’Associazione ANGELI è accreditata sia presso la Regione che presso il Ministero ed affiliata alla rete del Telefono Rosa contattabile attraverso il Numero Verde 152. Angeli è un’associazione di volontariato che si distingue anche per fare cultura. Ho scelto Melinda Miceli per il prestigio culturale; per essersi distinta sempre attraverso numerosi riconoscimenti anche internazionali dell’Università di Cantherbury e per la sua tenacia nel percorrere l’aspro cammino dell’intellettuale donna che ben descrive nell’ultima opera in un universo sociale di maschilismo imperante. Melinda Miceli possiede grandi doti di grande public relation, è autrice di recensioni critiche  e libri indottrinati di svariati argomenti  e ben si lega ad uno dei programmi dell’associazione ossia quello di diffondere conoscenze e competenze, tramite seminari, conferenze, dibattiti, e quant’altro necessario sul fenomeno della violenza a donne e minori, per favorire un nuovo e diverso atteggiamento culturale, nonché nuovi e diversi comportamenti individuali e collettivi, atti al contrasto e alla prevenzione del fenomeno. La nomina è pro tempore per un anno a Siracusa perché tengo conto dei suoi futuri impegni editoriali”.

La scrittrice Melinda Miceli alla nostra intervista si è così espressa “Sono lieta di ricevere dalla presidente nazionale Angela Maria Viscuso la presidenza pro tempore su Siracusa, ripensando anche alla genesi di ANGELI e a quanto ha fatto finora l’associazione per il territorio e per tutte le donne che ad essa si sono rivolte in cerca di assistenza. Da un’esegesi storica si evince manifestamente che il fenomeno della violenza femminile è radicato nella cultura e nella religione; la donna fin dai tempi antichi è stata posta in una condizione di inferiorità evolvendosi in una società essenzialmente misogina. Molti pregiudizi che vivono ancora oggi nell’immaginario collettivo hanno radici molto lontane e sono stati influenzati dal pensiero di molti filosofi, letterati e politici. Dal mio settore culturale, la scrittura, posso osservare che rispetto alle scrittrici di lingua inglese, il numero e la qualità di quelle italiane risulta decisamente inferiore. La maschilizzazione di tutte le sfere alte della società da sempre vede nell’uomo intelligenza e perspicacia per cui  la produzione culturale è da sempre dominata dal maschile. Dopo le lotte femministe nel xx secolo, la donna nell’Europa occidentale ha acquisito  emancipazione ed indipendenza  riuscendo ad affermarsi in ogni ambito professionale conquistando quella dignità che per natura si merita. Solo l’immagine troppo spessa sminuita nel campo giornalistico e televisivo, potrebbe far pensare a nuovi accenni di predominio maschile, ma la forza delle donne che hanno lottato e che lottano tuttora per affermarsi soprattutto come intelletto dovrà ancora smentire completamente le arcaiche rivendicazioni di predominio cercando di andare oltre l’immagine di quella “donna oggetto” che ancora i mass media continuano a declinare in maniera scorretta”.

 

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