Lentini, Pon Alaimo: “I Luoghi del Cuore”  gli studenti hanno apprezzato le bellezze della chiesa di Sant’Alfio

Lentini, Pon Alaimo: “I Luoghi del Cuore” gli studenti hanno apprezzato le bellezze della chiesa di Sant’Alfio

LENTINI – L’ intera giornata del gruppo appartenente al pon i “luoghi del cuore” è stata dedicata all’ ex Cattedrale Maria La Cava Chiesa Madre Sant’Alfio, Filadelfo e Cirino, edificata tra il 1700 e il 1750, progetto attribuito inizialmente all’architetto Vincenzo Vella da Malta. Fu costruita sulle rovine della piccola chiesa di Sant’Alfio, sorta dopo il catastrofico terremoto del 1693.

In compagnia del prof. Elio Cardillo e il prof. Cosentino,il percorso inizia nel sagrato, il quale è formato da ciottoli che compongono un mosaico. L’intera attenzione poi viene trasferita alla facciata della Chiesa Madre formata da tre entrate: due portoncini laterali e un portone centrale.

Il portone centrale, fatto di legno piscipàino, ora presente solo nei Balcani. Costruito da artigiani locali, il professore Cardillo comincia a descriverlo partendo dall’alto verso il basso: in cima al portone vi è a sinistra la Santa Maria Vergine, la compatrona, a destra i Santi Martiri, e continuando tutti gli altri simboli che permettono di sintetizzare la fede e la storia di Lentini.

Entrando in chiesa, il prof. Cardillo ci fa notare gli stucchi, egli ci ha accennato anche la storia della Vara di Sant’Alfio, che è molto simile a quella di Sant’Agata, e la tradizione “dei nudi”, che rifanno lo stesso percorso dei Santi. Ci viene inoltre spiegato che grazie al concilio di Efeso è divenuta dogma di Fede il “Maria Madre di Dio”, la Madonna considerata come anche Madre di Dio.

Il prof continua con la spiegazione degli affreschi posti nel soffitto della chiesa, come l’affresco che raffigura i tre Santi, oppure quello del battesimo del vescovo Neofito, vice di Tertullo che si convertì e divenne vescovo e Santo.  Il prof. Cardillo è riuscito a riassumerci brevemente come le ossa che erano state nascoste a Fragalà dal Vescovo Costantino intimorito dalle invasioni musulmane, vennero poi portate a Lentini il 2 settembre, che ogni anno viene ricordata con una festa dedicata ai Santi Martiri.  Alcune città inoltre prendono il nome dei Santi come per esempio, il comune di San Frareu, che prendeva il nome di San Filadelfo, perché possedevano le ossa di San Filadelfo, il nome del comune però venne modificato con l’entrata di Garibaldi e diventò San Fratello.

Successivamente il prof. Cardillo ci ha detto qualcosa dei devoti spingitori. In precedenza, la vara era spinta da persone pagate per questo compito. Grazie però all’idea del prof. Cardillo, quale quella di fondare un’associazione, ecco che nacquero i devoti spingitori, quelli che tutt’ora conosciamo.

Si prosegue verso la cripta sono presenti l’altare Papale e le tombe dei Martiri, dove furono depositate le spoglie dei Santi. È inoltre presente un pozzo, il quale non si è ancora capito il suo scopo originale.

Ci siamo poi spostati negli uffici parrocchiali, dove abbiamo avuto modo di vedere una piccola parte della collezione di reperti ecclesiastici, alcuni unici al mondo, conservati con molta cura.

Dopo di ciò, siamo riusciti a scendere nel putridarium, una cava scavata nella roccia dove venivano messi a “scolare” i morti per la sepoltura, non più utilizzata dopo l’editto di Saint-Cloud.

Infine,con il supporto del prof. Cardillo, abbiamo inneggiato ai Santi Martiri, dicendo che ogni volta che saremo entrati, sentiremo quelle parole, emozionati, non trovando esclamazioni descriverlo.

 

Amara Francesco

Bosco Christian

Briganti Riccardo Maria

Cormaci Simone

Fioretti Samuele Alfio

Magno Matteo Giuseppe

Piccolo Aurora

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