Lentini, La memoria contro la mafia

Lentini, La memoria contro la mafia

Mio padre, quando ero giovinetto, era uso acquistare ogni giorno il giornale. Con il risultato che iniziavo a conoscere il mondo. Ero attratto dalle notizie riguardanti Catania in quanto mia città natale. C’era un nome, o per meglio dire un termine, molto ricorrente e più precisamente quello dei “falchi”. Essi – i falchi – mi parevano guerrieri appartenenti ad un’altra epoca che si ergevano a combattere il male sotto ogni forma esso si manifestasse. Orbene un evento organizzato promosso e organizzato dall’Anps Associazione nazionale Polizia di Stato, sezione di Lentini, patrocinato dal Comune, assessorato alla cultura ed occorso venerdì scorso 18 novembre nei locali di Palazzo Beneventano mi ha ricordato quei giorni. Infatti, durante questo evento è stato presentato il libro di Pino Vono ex-falco e, pertanto, testimone prezioso per delineare la situazione dell’ordine pubblico della Catania di allora. Il libro ha un titolo davvero significativo “Catania: la Chicago del dud”. Quanta differenza con l’altro appellativo ossia “Catania: la Milano del sud”! Componente essenziale per l’organizzazione della presentazione del prezioso volume è stata l’ANPS presieduta dal comm. Vincenzo Laezza. Il tutto moderato dal collega Salvatore di Salvo. Nel corso della serata è stata ripercorso la storia criminale di una Catania che durante vari decenni a partire dagli anni settanta fu oggetto di un aggressione criminale senza precedenti. Basti pensare che nel biennio 1992-1994 ci furono ben 200 omicidi. Catania era una città distrutta e sul punto di affondare. Chi si opponeva a questa deriva erano pochi, pochissimi. Fra cui i falchi che con i loro metodi rapidi ed efficaci cercavano di porre un argine a una situazione di sicura mergenza sociale ed etica. Gli interventi hanno parlato di questo e il ricordo dei falchi non più in vita ha connaturato in maniera commossa e triste la serata. Soprattutto quando si è ricordato il falco Gennaro Autuori ucciso a Napoli. Commozione aumentata a dismisura visto la presenza della figlia anch’essa funzionaria di polizia. Oggetto di una cornice di affetto senza limiti da parte dell’uditorio e in special modo da parte dei colleghi del padre. Una serata che ci lascia con un messaggio inquivocabile. La mafia si sconfigge con la memoria poiché la mafia non vuole nessun ricordo che per continuare i suoi disegni criminali. La mafia può e deve essere sconfitta ed i falchi rappresentano un episodio radioso in questa battaglia. Viva i falchi!

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