Lentini, il Comitato Unitario Sanità Pubblica ha presentato un esposto – denuncia  sulla discarica di Grotte san Giorgio. “accertare i reati e bonificare i luoghi”

Lentini, il Comitato Unitario Sanità Pubblica ha presentato un esposto – denuncia sulla discarica di Grotte san Giorgio. “accertare i reati e bonificare i luoghi”

LENTINI –  Un esposto denuncia per chiedere alla magistratura siracusana   di accertare tutti i reati ambientali commessi nella gestione della discarica della famiglia Leonardi di contrada Grotte San Giorgio, oggi in amministrazione giudiziaria a seguito dell’inchiesta “Mazzetta Sicula” e la bonifica dei luoghi. Lo hanno chiesto i componenti del comitato unitario per la Sanità pubblica, zona di Lentini i quali hanno inviato l’esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa.  L’esposto all’autorità giudiziria  è stato illustrato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta  nei locali della Camera del Lavoro di Lentini dai rappresentanti del Comitato unitario per la Salute pubblica Paolo Censabella, Luigi Boggio e Elio Magnano. L’esposto è stato trasmesso anche all’Assessorato regionale territorio e ambiente, alla Commissione tecnica specialistica e alla presidente della Commissione legislativa ambiente, territorio e mobilità, Giusy Savarino. “Chiunque conosca lo stato dei luoghi può riferire di permeazioni di percolato rilevabili persino nella galleria San Demetrio dell’autostrada Catania-Siracusa e di emanazioni di insopportabili effluvi che aromatizzano  gli abitati di Lentini e Carlentini e le zone limitrofe alla discarica e che testimoniano non solo l’irregolare abbancamento di rifiuti già constatato  ma anche l’irregolare illecita realizzazione dell’impermeabilizzazione delle vasche di abbancamento, al punto da consentire la permeazione del percolato, sulla cui estrema tossicità non riteniamo che ci sia bisogno di particolari spiegazioni tecniche. Del resto, se tutto fosse stato realizzato “a regola d’arte”, non dovrebbero esserci né gli effluvi né le infiltrazioni di percolato. Nelle more delle indagini i commissari giudiziari sono stati autorizzati a proseguire l’attività di abbancamento dei rifiuti e a curare gli interessi della Sicula Trasporti. Poiché però non risulta che siano stati eseguiti lavori di ripristino della impermeabilizzazione delle vasche, né che le modalità di abbancamento dei rifiuti avvengano in modo diverso dal passato anche recente, ci domandiamo se un’attività intrinsecamente e oggettivamente gravemente illecita sotto il profilo della violazione delle norme a tutela dell’ambiente possa diventare soggettivamente lecita se ad esercitarla sono i rappresentanti dello Stato anziché soggetti indagati per collusione con la mafia. Riteniamo – scrivono i rappresentanti del Comitato unitario al procuratore di Siracusa – che nessuna emergenza possa giustificare la perpetuazione della illecita devastazione ambientale del territorio di Lentini. Né l’aumento dei costi che deriverebbero dallo smaltimento dei rifiuti in altri centri in Italia o all’estero, della cui responsabilità la Regione porta il peso, può assurgere a conclamata emergenza tale da giustificare il perpetuarsi di reati ambientali gravissimi». Secondo il Comitato unitario la Procura deve porsi il problema della chiusura immediata di una discarica che è fonte e causa del perpetuarsi della consumazione di gravissimi reati ambientali. L’intero territorio registra un elevato numero di patologie tumorali e respiratorie direttamente collegabili alla prossimità della discarica che ai reati ambientali possano essere aggiunti quelli che arrecano danno alla salute dei cittadini”. “Nel confermare e ribadire fino alla noia il contenuto della Petizione Popolare di netta e radicale contrarietà ad ogni ipotesi di ampliamento della discarica di Bonvicino Grotte S  Giorgio – ha detto Paolo Censabella –  a sostegno della quale abbiamo raccolto 4368 firme già inviate alle Istituzioni Nazionali e Regionali competenti, adesso desideriamo fare un salto di qualità in questa complessa e difficile battaglia rivolgendoci sia alla Procura di Catania che ha già un procedimento aperto, sia alla Procura di Siracusa con un esposto/denuncia alla quale chiediamo di accertare tutti i reati ambientali commessi.  Quindi chiediamo alle autorità Regionali competenti la predisposizione di un piano di risanamento ambientale di tutta L’area che negli anni è stata devastata”.

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