Lampedusa, pescatori“bloccati” da pescherecci Nordafricani nelle acque territoriali: il sindacoMartello scrive a ministri De Micheli e Di Maio

Lampedusa, pescatori“bloccati” da pescherecci Nordafricani nelle acque territoriali: il sindacoMartello scrive a ministri De Micheli e Di Maio

LAMPEDUSA – I pescatori di Lampedusa e Linosa stanno attraversando un momento drammatico: al problema delle imbarcazioni dei migranti affondate nel nostro mare che danneggiano reti e attrezzature si è infatti aggiunto il blocco del commercio dovuto all’emergenza Coronavirus, iniziato a marzo e che ancora fa sentire i suoi pesanti effetti. Ma come se non bastasse c’è un terzo fattore: lo sconfinamento nelle acque territoriali da parte di pescherecci Nordafricani, che dovrebbero fermarsi alle 12 miglia dalle nostre coste ma che si spingono fino a quasi sette miglia, impedendo di fatto alle nostre marinerie di arrivare in acque ‘italiane’ che oltretutto sono particolarmente pescose”. La denuncia è del sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello, che sulla sua pagina facebook ha postato il video di un peschereccio di Lampedusa “bloccato” da imbarcazioni Nordafricane ad una distanza di circa sette miglia dalle coste dell’isola, come si evince dalle strumentazioni di bordo ben visibili nelle immagini. A questo proposito Martello ha scritto al ministro dei Trasporti Paola De Micheli ed al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Si tratta di una questione delicata che investe direttamente il governo italiano – aggiunge Martello – è il momento di affrontare a 360 gradi i diversi aspetti che incidono sulle condizioni in cui lavorano le nostre marinerie che attraversano una crisi senza precedenti, chiedono un giusto ristoro per i danni subiti dalle imbarcazioni dei migranti affondate nei fondali, ed il diritto di pescare liberamente nelle proprie acque territoriali. Fino ad oggi solo grazie al senso di responsabilità dei nostri pescatori si è evitato il peggio – conclude Martello – ma è indispensabile una ferma presa di posizione da parte delle istituzioni nazionali e comunitarie per permettere alla marineria di Lampedusa e Linosa di lavorare in sicurezza”.

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