La Principessa Katana. “ Il risveglio dal rapimento”

La Principessa Katana. “ Il risveglio dal rapimento”

Le guardie del castello, che da lontano s’ accorsero che qualcosa di strano stava accadendo, non fecero in tempo a salvare la Principessa Katana. Durante il viaggio in carrozza, Katana era ancora svenuta e Gustav si spogliò dalle vesti che avevano ingannato le guardie del castello.

Arrivarono davanti ad un grande palazzo, lì un enorme portone di ferro si aprì e la carrozza entrò. Nel patio e dai balconi interni sventolavano tante bandiere di seta colorate.

Katana iniziava a svegliarsi, i suoi occhi appena si aprirono, videro dalla porticina aperta della carrozza un insieme di colori svolazzanti. Strofinò gli occhi con le mani, si raddrizzò e vide Gustav. Era meravigliata e insospettita, questa volta non era tanto contenta di vederlo…aveva già capito tutto.

Gustav era un mercante di stoffe, era un furfante, aveva rapito Katana per chiedere in cambio della sua libertà, buona parte del tesoro del Re. A guardarlo, lei rimase senza parole, lui le si avvicinò e mentre cercava di farle una carezza, lei girò il volto bruscamente verso il lato opposto.

Lui disse: “Mi dispiace! “Forse, in fondo lui aveva iniziato a volerle bene davvero, ma nei suoi programmi organizzati già prima del ballo, non aveva calcolato i suoi sentimenti.

Katana era molto arrabbiata con lui, era molto delusa.

Non appena scesero dalla carrozza, con scaltrezza Katana prese la spada dal fianco di uno dei gendarmi che stava lì vicino, e sfidò Gustav a duello. Katana era una creatura dolce, ma forte.

“Non temere…” disse “mio padre mi ha insegnato bene ad usare la spada, e a difendermi dai mascalzoni come te. Piuttosto, stai bene in guardia!!!” Gustav non credeva ai suoi occhi, e accettò la sfida. Il cuore di Katana batteva, in fondo lo amava ancora, ma lo doveva sfidare necessariamente per difendere se stessa e la sua famiglia. Il duello fu lungo e difficile, l’ultimo colpo fù di Katana: fece cadere Gustv al suolo ferito gravemente ad un braccio. Immediatamente lei si genuflesse vicino a Gustav, e

con le lacrime agli occhi chiese: “ Perché l’ hai fatto? Hai tradito i miei sentimenti. ”Lui con voce fioca rispose: “ No…” e svenne.

“Presto chiamate un dottore, portatelo in camera sua “urlò Katana. I suoi gendarmi lo portarono in camera, intanto arrivò il dottore che lo medicò e questi disse: “Fatelo riposare”.

Katana gli rimase vicino tre notti e due giorni e intanto al castello il Re e la Regina erano preoccupatissimi.

Convocarono Selena la quale confessò le sue riserve verso il mercante e pensò che potesse essere lui l’artefice della scomparsa di Katana, perché aveva un indizio da fornire.

Ricordò un particolare del foulard che Gustav aveva regalato a Katana: sopra era ricamato un grande palazzo con un enorme portone di ferro. Immediatamente pensò che Gustav avrebbe potuto portarla lì. Il Re sapeva dove si trovava quel palazzo, ed organizzò una spedizione per la liberare la figlia.

Arrivati davanti a quel grande portone di ferro, sei enormi cani aggressivi difendevano il palazzo, e dal muro di cinta vennero fuori canne di pistole e fucili.

A quel punto il Re pensò che sarebbe stato un massacro per i suoi cavalieri e urlò:“ Rivoglio mia figlia!!!”

Pochi minuti dopo, il grande portone si aprì lentamente e rumorosamente, e da lì uscì una donna di mezza età dall’ aria  arrogante, che disse: “ Solo lei, Sire? “.

I cavalieri in coro gli sconsigliarono di andare, ma lui deciso andò dicendo: “Rimanete qui fino a sera. Dopo andate e informate la mia consorte “-

Il Re entrò nel patio, e anche lui fu attratto e confuso dallo svolazzare dei colori lucidi di quelle bandiere.

La donna gli disse: “ Mi segua.”

Attraversarono tutto il patio, entrarono attraverso un corridoio lungo e largo, finche’ raggiunsero la camera di Gustav, la signora aprì la porta e disse: “Entri pure”.

A quel punto Katana, che stava accanto al letto di Gustav, si voltò e vide suo padre.

Si alzò e senza esitare lo abbracciò.

“Padre!” disse.

“Andiamo via” proseguì il Re.

Katana indietreggiando disse: “Non posso…io lo amo”.

Il Re rimase senza parole, sbiancò in faccia e sconfitto chiese:

“Chè vuol dire? “Gustav che ascoltava intervenne con voce tremolante: “Sire, con tutto rispetto, vuol dire che io chiedo in sposa sua figlia “. Katana non credeva alle sue orecchie, ma i suoi occhi sprigionavano luce di felicità.

Il Re si sentì disarmato: “Allora…vuol dire che devo andare ..

Devo informare tua madre…”. Stranamente, il Re rimase immobile senza reagire, senza tentare di portare via la figlia, perché sapeva già che avrebbe ottenuto solo scontri e amarezze.

Katana tendendogli la mano gli disse: “Padre…” e lo abbracciò.

Da quella spedizione, il Re tornò a casa completamente sconfitto!

La Regina, cercò di incoraggiarlo facendogli apprezzare il lato positivo della situazione: sua figlia avrebbe sposato l’uomo che amava! Del resto, in cuor suo, era felice di immaginare la figlia legata ad un uomo di cui era innamorata… cosa rara in quel periodo e soprattutto in quelle famiglie nobili.

Probabilmente, Katana non aveva preso in considerazione il fatto che, lui rimaneva comunque un furfante forse pentito, e lei  era stata troppo precipitosa, non si era resa conto di aver perdonato già per la prima volta, una cosa gravissima a Gustav. Avrebbe avuto davanti tutta la vita con lui, e chissà quante altre cose, avrebbe dovuto perdonargli, ma…questo Katana non lo poteva sapere…

Fù così, che fallì il sogno del Re di vedere sua figlia accanto ad un reale come lui, un uomo di nobili origini con valori saldi e incorruttibili. “ Però” pensò “ forse ha ragione mia moglie…

Sposarsi non è un gioco, è una cosa seria che segna.

Esatto…seria che segna nel tempo per tutto il tempo…

Bene…le nozze della Principessa si organizzarono ugualmente in grande stile. Gustav guarì e fù perdonato dal Re e la Regina.

Fu invitato al castello per qualche giorno, in maniera da poter organizzare il banchetto insieme a Katana, che era felicissima!

In realtà lei lasciò che tutto fosse organizzato seguendo i desideri dei suoi genitori. Dopo solo un mese ebbe luogo il grande evento. Tutto era perfetto: i fiori e gli archi verdi nel parco, la cappella addobbata di sole roselline bianche, la gente elegantissima e una location da favola. Katana scese dalle scale del castello come un

raggio di sole che non stancava mai agli occhi di chi la guardava. Mentre scendeva dalle scale…

 

( seconda parte )

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