L “Ulisse” di James Joyce tanto moderno quanto femminile. “Introspezione psicologica e flusso di coscienza”

L “Ulisse” di James Joyce tanto moderno quanto femminile. “Introspezione psicologica e flusso di coscienza”

Nel ventesimo secolo, l’ interesse dello scrittore non è più interessato alla relazione tra individuo e società, ma alla mente dei personaggi. Per questo nuovo interesse nutrito dalla letteratura, è necessario fare ricorso all’ influenza della psicanalisi del Dottor Sigmund Freud. Per analizzare la dimensione intima dei personaggi, Joyce usa lo “ Stream of Consciousness” ( il flusso di coscienza ), cioè la casuale associazione di pensieri , impressioni, emozioni di una persona che segue liberamente il flusso della sua mente. Inoltre, il tempo presenta la possibilità di sovrapporre  il passato, il presente e il futuro, nel momento in cui la mente del personaggio viaggia fra i ricordi delle esperienze spalmate lungo tutta la sua vita. Questa tecnica rappresenta una sequenza disordinata di pensieri e sentimenti, che si svegliano nella mente umana senza un controllo razionale e, così facendo,  J.J. penetra nella coscienza dei suoi personaggi.

L’ “Ulisse” tanto moderno quanto femminile”

L’ “Ulisse” di James Joyce, pubblicato nel 1922, inizia con un personaggio di nome di nome Stephen che cerca suo padre, ma incontra Bloom che lo adotta. A casa c’è Molly, che come Penelope di Itaca,( ma non così fedele come lei ) aspetta suo marito, Leopold Bloom.

Attraverso il suo speciale linguaggio del flusso della cosciemza”( Stream of consciousness), James Joyce ci fa percorrere i meandri emotivi del personaggio di Molly, che si racconta attraverso il flusso della sua memoria e delle sue emozioni.

Palesemente, esiste un riferimento simbolico con

l’ “Ulisse di Omero, utilizzato per poter esprimere il tema universale dell’ Amore, attraverso la conoscenza della cultura classica.

J.J. ci rivela che la nozione dell’Amore è minacciato dall’ ansia e dalla superficialità del mondo moderno. I personaggi rivelano dei conflitti interiori, che attraverso i loro dialoghi silenziosi ed  inesistenti, semplificano ogni relazione e la loro complessità, soffocando la vera essenza e il vero significato della parola Amore, il vero significato di una relazione, di un rapporto e del rispetto reciproco .

Matrimonio e superficialità

La realtà vissuta dell’Amore e del matrimonio e dell’amore dentro il matrimonio, sono i temi prevalenti dell’ “ Ulysses” e anche del “ Dubliners” di James Joyce. Egli fa il tentativo di dipingere le dinamiche della convivenza di entrambe le realtà, all’ interno dei ritmi della vita moderna, e lo fa a partire dal punto di vista femminile, molto spesso calpestato dalla realtà maschilista dominante nella società della sua Irlanda…e non solo. Nell’ “Ulisse”, così come in “Dubliners”, il matrimonio diventa una lotta fra due forze opposte: amore e superficialità. E l’“Epiphany”, cioè la rivelazione, sta proprio alla fine, quando il libro si conclude con il monologo interiore di Molly Bloom, che segue letteralmente il flusso complesso dei suoi pensieri e le sue emozioni contrastanti che sente verso suo marito Leopold. Leggendo, sembra di sentire la sua voce interiore, la voce di una donna che, attraverso i suoi pensieri, mostra un desiderio di libertà che la rende moderna, anticonvenzionale rispetto alla società irlandese di quel tempo, assumendo un ruolo d’ opposizione verso i limiti posti da una società controllata  maggiormente da uomini superficiali, freddi, distaccati, ignoranti in materia di sentimenti, di amore e sensibilità. Essi sono il risultato delle relazioni sorde e superficiali dei tempi moderni. E nella galleria dei pensieri di Molly, tutti gli uomini della sua vita, cioè, suo padre, i suoi uomini prima di suo marito e suo marito stesso, diventano un’ unica persona:” Lui” ( He ). E attraverso una lettura anomala, dove manca la punteggiatura, James Joyce crea un flusso di parole che raccontano la storia emotiva di una donna che voleva essere amata come pensava che fosse o che sarebbe stato. Alla fine del suo viaggio mentale vissuto come un’ introspezione, Molly rassegnata si sofferma e dice ”Sì” ( Yes), un “sì” rivolto all’ accettazione  di suo marito e all’accettazione della sua vita così com’ è. Crede che non sia il caso di cambiare nulla, non cambia niente neanche nella sua immaginazione e, abbandonata sul suo letto, si lascia accarezzare solo dai suoi cari, fidati e affettuosi pensieri.

 

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