HO  BISOGNO DI…

HO BISOGNO DI…

L’ho cantata a squarciagola durante il tragitto per andare al mare sabato mattina. Abbiate pazienza per me l’estate è mare. Al mattino presto, come quando da bambina i miei genitori mi portano al mare. 

In realtà sono diventata intollerante al sole nelle ore più calde, non sopporto gli schiamazzi dei bambini, non riesco a star ferma per troppo tempo, mi rifiuto di praticare qualsiasi sport da spiaggia diverso da una nuotata o dal prendere una bottiglia per bere. E poi…

Sì potrei continuare, ma preferisco di no. Oggi non ho gli ormoni a mio favore.

Quella strofa: “ho bisogno di qualcosa di vero che mi illumini” (del brano Il Volo di  Zucchero) riecheggiava continuamente nella mia testa.

Per chi mi legge attentamente, è facile trovare in questi miei post (racconti, pensieri, articoli) riferimenti al passato, alla mia infanzia, alla mia adolescenza. Alla mia storia insomma. La stessa storia che ai tempi della scuola ho sempre detestato studiare e poi, all’università l’ho scelta come riferimento per la mia tesi di laurea. Tutto ok Vero, bene ma non benissimo!

Ho rivalutato la storia, dando sempre più importanza a ciò che è stato. Ciò che è stato fatto e non ciò che è stato detto, promesso. La storia, in qualsiasi contesto, ha sempre come riferimento fatti, decisioni e avvenimenti. 

Nessuno può cambiare la propria storia, tanto meno io. Però posso ricordarla, posso analizzarla così da vivere e migliorare il presente.

Eccola, la solita! No, perchè sono io la prima, fondamentalmente, ad essere delusa. Delusa da spicchi di vita, amareggiata da altri, debole per altri ancora, forti per il doppio e triplo di tutti. Consapevole di chi sono, di dove e come voglio arrivare ad ogni cosa. Certa di conoscere i miei limiti, senza paura di cadere e col coraggio di rialzarmi. Persino in un mondo tanto triste e feroce dove la prerogativa è diventata, la violenza. 

Violenza verbale, fisica, psicologia. Crudeltà nei gesti. Disumanità nei rapporti. Neppure il peggior branco di animali. Io, credetemi sono schifata. 

Inutile girarci intorno, sono schifata. Non è questo il 2022 che mi aspettavo. E credo sia così anche per te. Generalizzo? Sì.

Quando si ha il coraggio di dire le cose che si pensano non si ha il timore di nulla. Hai fatto caso? Ho scritto, dire e non scrivere. Scrivere è tipico da tutti…

sui social. Lì siamo tutti professori e tuttologi. Lì siamo tutti principesse e principi di sto c***o. Ambassedor di ****;  official, real. 

Oh, ma diamoci seriamente una svegliata torniamo ai tempi pre covid, dove il nostro uso dei social era molto più ponderato. Uso professionale annesso.

Tanto l’abbiamo capito tutti che se pubblichiamo un bel corpo, facciamo gli occhi da cerbiatto, i cagnolini, il mare, l’amore, il benessere etc…

prendiamo due like. E’ così e io sono la prima a farlo. Lo faccio per cosa? Per il piacere di farlo. Tanto’è che i miei profili sono diventati pure monotoni. Sembra esserci una routine. Lì è stata ed è una mia scelta. Ho deciso di dare quel tipo di immagine di Veronica. 

Una Veronica autentica. Una Veronica vera. Una Veronica, spesso, in casa. Una Veronica che è tanto orgogliosa del cambiamento fisico (al pari di quello psicologico) che ha fatto. Una Veronica che ha conosciuto tantissime belle persone sui social. Una Veronica che si è vista porte sbattute in faccia. Una Veronica che ha conosciuto gente pessima. 

Una Veronica che continuerà a fare e dire ciò che desidera. Una Veronica che ha “bisogno di qualcosa di vero” così come lo è lei. Un qualcosa di vero e leggero.

Per questo, Vi auguro una buona estate. Così come vi auguro tanta genuinità, leggerezza , gentilezza e BenEssere.

 

A presto, se mi andrà ancora! 

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