Francofonte,  “Gran concerto Lirico” in chiesa Madre per l’Ucraina.  Se la magia della musica arrivasse fino alla pace

Francofonte, “Gran concerto Lirico” in chiesa Madre per l’Ucraina. Se la magia della musica arrivasse fino alla pace

FRANCOFONTE – E’ stato un successo di pubblico e di critica il “Gran concerto Lirico”, dedicato all’Ucraina, che si è tenuto, domenica sera, nella chiesa Madre di Francofonte. Un evento unico in Sicilia che è stato promosso dal dottor. Tuccio Vito Giuffrida, già sindaco del paese,  appassionato di musica lirica, che ha fortemente sostenuto il progetto, è stato realizzato dall’ associazione artistica culturale musicale ”Sette Continenti”  guidata dal presidente Oleina Kovalova, in collaborazione con il Teatro Accademico operetta e commedia musicale di  Kharkiv, Teatro Filarmonico di Zaporihzhzhia, Teatro Accademico Dnipro-Opera ( Ucraina ) e con i vincitori del concorso internazionale ci Canto Lirico “ Giorgio Merighi”. Ad accogliere gli artisti è stato il parroco della chiesa Madre don Luca Gallina, sempre attento che ha sostenuto l’iniziativa affinchè Francofonte potesse far sentire la voce per costruire la pace.  Durante la serata sis ono esibiti i tenori  Aurelio Grimaldi e Pietro di Paola, le tre soprano  Katerina Mikolaiko, Natalia Koval e Priscila de Marco, la pianista Anna Maria Calì e il violinista Fabio Raciti. A condurre la serata la bravissima Veronica Kovalova. “Per approcciarsi alla lirica – ha detto la soprano Priscila de Marco – bisogna liberarsi dai pregiudizi, per aprirsi sempre alle nuove esperienze. Io sono arrivato alla lirica, partendo dalla canzone Rock”. Una trasformazione radicale che la cantante definisce “completamento”, poiché entrambi gli stili riescono a convivere in lei, poiché l’uno non esclude l’altro. Bellissima realtà artistica, in quanto i gusti possono essere diversi e convivere insieme dentro la stessa anima artistica, grazie alla varietà magica che la musica offre ad ogni artista che la sa cogliere. Il tenore Aurelio Grimaldi, sottolinea  che la voce come uno strumento naturale di cui l’uomo è dotato, ma che bisogna trattare  bene e migliorare o raffinare a seconda delle esigenze artistiche e non. Cantare vuol dire saper respirare bene, e per questi magnifici artisti “Cantare” vuol dire “Respirare”. La maestra di pianoforte Anna Maria Calì e il giovane tenore Pietro di Paola, infine, sottolineano che  bisogna avvicinare i giovani, sin dall’ età infantile, alla musica, poiché essa ha un potere ammaliante tale da attirarli e dirigerli verso una strada straordinaria. “Spesso, la musica salva molti ragazzi – hanno detto-  bisogna lavorare tanto e bene”. Straordinaria presenza del Violinista Fabio Raciti che, con le note del suo violino, ha creato un’aria magica, trasportando lo spettatore in una dimensione eterea e allo stesso tempo dinamica, tale da proiettare l’anima e il cuore in un’ esperienza onirica.

Per l’ artista soprano  Katerina Mikolaikoho qual è l’ elemento fondamentale d’ ispirazione per la riuscita di ogni sua interpretazione?

“Per me l’ elemento fondamentale è la location- afferma l’artistica – In una location come la Chiesa Madre, tutto diventa più intenso e immenso”.

Grande rivelazione la lirica, ricca di storia e immensa passione, raccontata attraverso l’elevata intensità delle voci straordinarie, dotate di grande forza emotiva e grande potere interpretativo. Le loro note acute sottolineano il climax dell’opera, mentre lo spettatore assorbe tutte le vibrazioni che giungono dalla potenza dell’intera opera. Le emozioni si fanno ancora più intense, se pensiamo che gli interpreti italiani e ucraini si sono esibiti per una nobile causa: La Pace. Gli artisti ucraini hanno mostrato, durante l’esibizione,  tanto la forza e la volontà.  Il concerto volge al termine e la loro  e i colori della musica, possano arrivare fino alle orecchie dei potenti per fermarsi è trovare “un accordo di vera Pace”.

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